Zamparini-De Zerbi: un dilemma da mezzo milione di euro
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La panchina del Palermo saprà oggi chi sarà il suo “padrone”. Ma al Palermo conviene esonerare De Zerbi? Il campo ha dato una risposta insindacabile, perché se è vero che il giovane tecnico bresciano ha delle idee interessanti, è altrettanto innegabile che metterle in atto con questi giocatori è pressoché impossibile. Che Zamparini non esoneri un allenatore capace di raccogliere una sola vittoria in un mese (l’ultima datata 21 ottobre a Bergamo) e per di più con un seguente bottino di un singolo punto, inoltre, è un segnale fin troppo strano. Anche per l’allenatore a cui ha dato più fiducia in carriera.
Zamparini ci pensa, eccome se ci pensa a cambiare guida tecnica. I primi sondaggi sono stati fatti settimane addietro, con il “no” di Mandorlini e la già nota riluttanza di Reja. E tempo fa sono stati riallacciati anche i rapporti con Ballardini, che però al momento rimane alla finestra: da un lato il club non l’ha ancora chiamato, dall’altro l’allenatore romagnolo non vorrebbe ripresentarsi con gli stessi problemi che lo spinsero ad andare via. In ogni caso, la pista è ancora fredda: Zamparini e il tecnico romagnolo si sentiranno nuovamente nelle prossime ore, ma non è da escludere che alla fine tutto resti com’è.
Il motivo potrebbe essere più economico che tattico: il contratto di De Zerbi, oltre a 500mila euro annui per questa e la prossima stagione, prevede anche una clausola anti-esonero da ulteriori 500mila euro. Un milione di euro netti tra ingaggio e indennizzo solo per questa stagione, a cui sommare i 350mila euro di buonuscita dati a Ballardini e l’eventuale terzo contratto per un altro allenatore, che sia un nome nuovo o che sia ancora Ballardini. Una base da 1,35 milioni netti a cui aggiungere dunque i soldi di un altro ingaggio. E Ballardini, che iniziò la stagione con un contratto da 350mila euro, potrebbe non accontentarsi della stessa cifra.
Insomma, tra stipendi, indennizzi e tasse, l’esonero di De Zerbi potrebbe pesare la bellezza di tre milioni. Per un club che a forza di fare tagli s’è ridotto ad avere il terzo organico meno pagato della Serie A, la scelta di cambiare allenatore potrebbe trasformarsi in una mazzata. E la mente vola all’ultimo (e unico) tecnico ad aver avuto una clausola identica a quella di De Zerbi: era Gian Piero Gasperini, nel Palermo della retrocessione in B e dei quattro avvicendamenti in panchina (con la “triade” Sannino-Gasperini-Malesani a scambiarsi il posto). Fate pure tutti gli scongiuri del caso.
MANDALO VIA L’INTEGRALISTA DELLA IMPROPONIBILE DIFESA A 4 E DI UN ASSURDO 433 SENZA FORI ATTACCANTI!!! RIVOGLIO IL BALLARDINI!
SCUSATE FORTI ATTACCANTI!
Un’allenatore incapace è pure presuntuoso.
DE ZERBI VATTENE VIA.