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Gli alibi sono finiti: cari calciatori, adesso tocca a voi

Il Palermo ha perso? Beh, è colpa del presidente Zamparini. E accanto al suo nome, nei loro commenti, i tifosi accostano gli aggettivi più imbarazzanti, a seconda del grado di rabbia o della pesantezza dell’ultima sconfitta. Il Palermo ha giocato male? Beh, colpa del tecnico De Zerbi (e ovviamente anche di Zamparini), del suo modulo pretenzioso e presuntuoso, colpa del suo non voler capire che Palermo non è Foggia e che la serie A non è esattamente uguale alla serie C.

Tutto vero, indiscutibilmente. Se come dice il proverbio “il pesce puzza dalla testa”, il presidente è il principale responsabile di una gestione fallimentare, così come negli anni felici era il principale artefice della rinascita calcistica rosanero. E dopo di lui l’allenatore ha le responsabilità più grandi perché la squadra la allena lui e lui sceglie la formazione.

Ma i calciatori? Non hanno mai responsabilità? Eh no, qui non ci sto più. La squadra è modesta e su questo non ci piove ma davvero non è possibile pretendere di più da ognuno dei singoli giocatori? La sensazione è che – magari anche a livello inconscio – tutti i protagonisti del campo si siano finora riparati dietro ai comodi alibi, per loro soltanto qualche fischio a fine gara e poi la consapevolezza che le colpe di tutto sarebbero ricadute su altri.


Adesso gli alibi sono finiti. Corini, che ha preso in mano le redini della squadra, dovrà intervenire con il bisturi. Chi non ha “le palle” per reagire si accomodi fuori; chi non ha l’umiltà e il buon senso di dare il 100%, qualunque esso sia questo 100%, non indossi la maglia. Non è possibile fare belle figure con Juventus e Milan e poi soccombere contro Cagliari e Bologna; non è possibile sfiorare l’impresa contro una squadra di calibro medio-alto come la Fiorentina e poi sfarinarsi in casa – per l’ottava volta su otto – contro una squadra “normale” come il Chievo, regalando a tutti gli effetti i due gol decisivi e disperdendo un potenziale di entusiasmo che si era ricreato con il cambio di allenatore.

Non ho visto una reazione degna di questo nome, tutti i giocatori sono sembrati travolti dalla situazione e incapaci di reagire. Parlare di salvezza adesso può sembrare un’utopia. Ma, in linea con quanto dico dall’inizio della stagione, questa squadra – per quanto scarsa – può ancora salvarsi perché ce ne sono almeno altre tre che non sono certo imbattibili, a cominciare dal Pescara che verrà a trovarci fra due domeniche.

Confido in qualche correttivo al mercato di gennaio (ma ci vogliono almeno cinque giocatori di qualità), confido nel potere contrattuale e nel buon senso di Corini (del quale mi fido, come ho scritto qualche giorno fa), confido però anche in una reazione caratteriale dei giocatori che finora hanno offerto rendimenti modesti. Retrocedere sarà dura anche per loro, per i loro rinnovi di contratto e per il futuro della loro carriera.

6 thoughts on “Gli alibi sono finiti: cari calciatori, adesso tocca a voi

  1. Sono d’accordo con Monastra, mai come in questo caso i giocatori in prima persona devono dimostrare qualcosa in più e “combattere” su ogni pallone pallone sempre a maggior ragione con quelle squadre che dovrebbero essere al loro livello. E Corini (indiscutibile!!!), come successo l’anno scorso a fine campionato con Ballardini, dovrebbe affidarsi ad un gruppo preciso di titolari da mandare costantemente in campo (infortuni e squalifiche permettendo) non prescindendo dai giocatori più esperti come Gonzales, Rispoli, Gazzi, Bruno Enrique, Jajalo e Diamanti che dovrebbero formare la spina dorsale della squadra, senza alcuna interferenza esterna come, ribadisco, fece Ballardini nelle ultime 4 partite della scorsa salvezza che si affidò, contro il volere superiore, ai vari Maresca e Gilardino.

  2. E NO NON CI STIAMO SIAMO ANCORA A DARE ULTERIORI ALIBI A QUESTO SIGNORE……………………
    MA CHI HA PRESO GLI ALLENATORI???????
    CHIO HA FATTO QUESTA PSEUDO CAMPAGNA ACQUISTI?????
    E PER FAVORE NON PARLIAMO DI FAGIANO…. NON DIMENTICHIAMO CHE FOSCHI E’ STATO COSTRETTO A DIMETTERSI QUANDO AVEVA GIA’ IN MANO CIGARINI, BORRIELLO ED IL PORTIERE. NO NON DIAMO ALIBI A QUESTI CALCIATORI CHE HANNO LITIGATO COL PALLONE E CHE FAREBBERO UNA MAGRA FIGURA IN SERIE B DOVE C’E’ POCA TECNICA E MOLTA FISICITA’ . UNICO COLPEVOLE.

  3. SAPPIAMO ANCHE CHI HA SEMPRE FATTO LA FORMAZIONE…………….
    LO SCORSO CAMPIONATO GUARDA CASO ALTERNANDO CINQUE ALLENATORI LA FORMAZIONE NON CAMBIAVA…..
    CHISSA’ PERCHE’. MA CERCHIAMO DI FINIRLA CON QUESTA BUFFONATA.

  4. IL VICE PRESIDENTE PROPRIO IERI HA DETTO PUBBLICAMENTE IN PIENO CENTRO A PALERMO CHE NON E’ LA FINE DEL MONDO ANDARE IN B CI VANNO TUTTI. E A PROPOSITO DI MERCATO DIFFICILMENTE INTERVERREMO PERCHE’ NON CI SONO SOLDI. QUINDI AI POVERI ILLUSI………MEDITATE

  5. Non mi trovo per nulla d’accordo. Queste idee varrebbero se i calciatori di cui parliamo provenissero da campionati di livello simili al nostro e avessero accumulato l’esperienza necessaria per affrontare un campionato difficile come quello della massima serie italiana,ma non ci troviamo difronte ad un caso di questo genere.
    Questi ragazzotti molto giovani ed inesperti oltre a parlare chissà quante lingue diverse sono straordinariamente inadeguati ad affrontare la serie A italiana,e quei pochi che dovrebbero dare la spinta al gruppo hanno limiti tecnici e fisici apparsi da sempre evidenti. E da un gruppo assemblato tra dubbi e incertezze,con il chiaro obiettivo di incassare tanto e spendere poco,favorendo i traffici extracalcistici,cosa vorresti pretendere? Questa rosa è la fotografia ufficiale dei malaffari e dell’avidità del presidente. Davvero poca cosa per pensare che improvvisamente diventino giocatori motivati e adeguati e anche troppa grazia per chi ha seguito silenziosamente e passivamente,fino alle oltre 21 mila presenze contro il Chievo,la continua distruzione del Cornofante friulano senza mai imbastire una ben che minima contestazione sacrosanta. La conclusione sarà quella che la città e i tifosi meritano. Retrocessione meritata.

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