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Pelagotti, solidarietà per la papera. Ma quella frase a caldo…

FOTO PEPE/PUGLIA

Luigi Silvestri, palermitano doc: “Quando domattina mi sveglierò e aprirò gli occhi, ripenserò al gol che ho fatto e dirò…. Miinchia, un ci pozzu cririri!”. Alberto Pelagotti, portiere rosanero: “Se fossimo stati al Barbera non sarebbe mai successo. Chiedo scusa alla società e ai tifosi, ho già chiesto scusa ai compagni”.

Basterebbero queste due frasi, pronunciate dagli opposti protagonisti della a dir poco rocambolesca vittoria dell’Avellino sul Palermo, a fotografare in modo molto chiaro la storia di una partita destinata a restare … nella storia – gioco di parole inevitabile – e a condizionare il futuro in campionato delle due squadre.

Da un lato l’entusiasmo spontaneo, marca palermitana autentica, del difensore 28enne della formazione irpina, che rafforza il suo terzo posto portandosi a un solo punto dal Bari, corazzata in gravissima crisi di gioco e risultati. Spontaneità ma anche assoluta e legittima incredulità per un gol oggettivamente sempre più surreale ogni volta di più che lo si rivede: quel pallonetto vincente da 55 metri che si è beffardamente insaccato nelle rete rosanero dopo un rimbalzo sul campo bagnato supera per effetti speciali e per distanza dalla porta il famoso, per le tante lacrime che ha causato ai tifosi rosanero e l’altrettanta incontenibile gioia a quelli del Catania, gol segnato da Peppe Mascara allo stadio della Favorita nel derby del 1 marzo 2009, quello dello 0-4.


Dall’altra parte c’è la mortificata frustrazione del portiere del Palermo, che resterà purtroppo per lui nella storia e nelle statistiche del pallone non per qualche parata stratosferica ma per la super papera legata al gol incassato contro l’Avellino. Da vecchio cronista del pallone che conosce bene gli ambienti degli spogliatoi e il livello di cattiveria che può essere raggiunto dagli avversari in campo e fuori davanti a episodi del genere, posso sicuramente solidarizzare con il povero Pelagotti.

Resto però assolutamente di stucco di fronte al suo commento, che mi sembra emblematico non solo del suo personale e comprensibilissimo psicodramma, ma anche del generale stato di frustrazione di una squadra in crisi di risultati, che rischia di allontanarsi anche dall’obiettivo minimo dei play off. Va bene le scuse, ovvio, ma che minchia significa – mi adeguo al colorito, ma più che efficace linguaggio di Silvestri – quel “al Barbera non sarebbe mai successo”? Che nello stadio di casa non ci sarebbe stato il rimbalzo che lo ha scavalcato? Che lui sarebbe rimasto buono buonino tra i pali e l’avrebbe preso? Che le porte sono più strette e dunque il pallone non sarebbe entrato, come mi suggerisce qualche amico? Non lo so e non lo voglio sapere, a me sembra soltanto una giustificazione sciocca che fa imbestialire ancora di più la gente, parole buttate giù senza pensarci, a caldo e in piena crisi adrenalinica. Meglio dimenticarle, insieme al disgraziato gol che ha sancito la sconfitta dei rosanero e la momentanea uscita dal gruppo delle squadre che nel girone C della Serie C giocheranno gli spareggi per la promozione.

Di tutto il resto si è detto e scritto tanto. Sono assolutamente d’accordo sulla sterilità e impotenza della reazione del Palermo, che dopo il gol di Silvestri ha avuto a disposizione 45 minuti, comprensivi di recupero, per raddrizzare le sorti della partita e portare a casa un pareggio di fondamentale importanza non solo per la classifica, ma anche per il morale. So bene, la mia lunga esperienza me lo insegna, che quando prendi un gol come quello che ha preso il Palermo allo stadio Partenio ti senti tagliare le gambe. Ma è altrettanto vero che una squadra come quella di Roberto Boscaglia che ritiene di avere giocatori, qualità e chances importanti non può rassegnarsi a perdere senza provare con tutte le proprie risorse tecniche e di volontà a recuperare lo svantaggio, soprattutto in questo momento così delicato e difficile. Ciò non è successo, la reazione dei rosanero non c’è stata, neanche un’azione o un tiro in porta degni di questo nome per arrivare all’1-1.

Di allenatore e giocatori non parlo, mi pare superfluo. Solo un pensiero per De Rose, sempre più leader del Palermo; per il rientrante Almici, che ci auguriamo possa ridare presto alla squadra quello che ha dato prima dell’infortunio; per il fantasma Luperini, che continuo a credere possa essere un’arma in più per il Palermo se utilizzato in modo corretto, che valorizzi le sue qualità. Sabato c’è il Bisceglie al Barbera, serve solo vincere e niente chiacchiere. Altrimenti lo psicodramma rosanero diverrà devastante e inarrestabile.

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39 thoughts on “Pelagotti, solidarietà per la papera. Ma quella frase a caldo…

  1. Non sarei così severo per la frase; ha ammesso l’errore, e ha cercato di trovarne il meccanismo, la genesi: ha sbagliato a non considerare che il pallone sul sintetico rimbalza diversamente che sull’erba. Tutto qui.

  2. Secondo me lui voleva dire che siccome a Palermo siamo in erba naturale… (Magari c’è chi la fuma anche). Quel rimbalzo non ci sarebbe stato.
    Lui è lo stesso che diceva che potevamo raggiungere la Ternana, e in conferenza il suo allenatore ha detto che spara m… Ate più o meno direttamente.

  3. Solidarietà per Pelagotti, ma se Boscaglia continua a cambiare formazione il Palermo non avrà mai una personalità ed un carattere.

  4. Mi permetto Sig. Perricone di aggiungere un dettaglio al Suo articolo che condivido in toto.
    Palermo-Catania derby di serie A e papera clamorosa di Agliardi che tutti ricordiamo. La squadra si compatta, aiuta il suo portiere ed al gol successivo su rigore di Corini, unita e compatta abbraccia Agliardi.
    Avellino-Palermo papera clamorosa di Pelagotti, il portiere lasciato solo a recuperare il pallone in fondo al sacco, nessuno che lo incita o lo vada a rincuorare, nessuna reazione della squadra dopo il gol subito.
    Cosa voglio dire con questo paralellismo? Che indipendentemente dalla categoria, dal valore della rosa e dai protagonisti in campo questa non è una squadra, non ha valori, non ha alcuna appartenenza ai colori rosanero è solo la Mirrese FC non è il vero Palermo con buona pace degli amici di Mr Sorriso, dissoltisi come neve al sole (vero Vitogol???)

    1. Ciao, caro amico. vedo che ti manco. A parte la tristezza nel seguire il Palermo, ho avuto un grave lutto in famiglia e ho avuto altro per la testa. Scusa per l’assenza.

    2. ma basta con questa mirriese!! MA che vuol dire? Agnellese, DeLaurentisiana, Cairese, Preziosese, Tacopinese? ma che volete dire? Gli imprenditori sono tali solo a convenienza? Quando ci sono i risultati? Siate coerenti!

      1. Coerenti? Forse Lei non è a Palermo da almeno 5/7 anni… così come si diceva a Zamparini di aver tradito i colori del Palermo e conseguenti termini dispregiativi quali Zamparinese ed altri, lo stesso dicasi per chi, per regalo, ha ottenuto una squadra portandola ad un livello di povertà tecnica imbarazzante.
        Ah già ma abbiamo i faretti, il ciuccio ed il pullman griffato…. Mirrese FC lo ribadisco!

        1. Lei evidente parla senza conoscere interlocutori, storia e buon senso. Solo acredine per chi osa criticare zamparini. Io non attacco zamparini come imprenditore ma come, il peggior manager calcistico mai apparso sul suolo italico, nè difendo Mirri. Se non le piace il termine zamparinese sono affari suoi. Questa non è comunque la Mirriese. Lo ribadisco con forza anch’io. Quindi lei è totalmente fuori strada. Mi dispiace per lei. Io tifo solo Palermo. Non so se lei ci riesce.

          1. @Biffi, guai a toccargli Mirri, il loro salvatore, ma su Zamparini sono pronti a vomitare le peggiori schifezze. Si meritano questa categoria e questa squadra di brocchi.

          2. Ecco un altro, Zyz, che ragiona etichettando gli interlocutori senza avergli ami sentito dire ciò che lui pensa. Si chiama squadrismo dialettico. Il Vomito e la schifezza sono solo tuoi. Ennesimo gigante con la tastiera

        1. Sicuramente non con lei ma con chi si ostina a dissacrare il Palermo quando perde definendolo una volta zamparinese un altra mirrese, basterebbe non seguirlo ed evitare discorsi astrusi

    3. Anche io avevo notato come non vi sia stata minimamente da parte dei compagni, in campo, alcuna manifestazione di solidarietà e di comprensione: questa non è una squadra e non rappresenta i colori che ci appartengono, Che vadano tutti a fare in c…. a giugno, lontano dai valori che noi tifosi ed i giocatori che hanno indossato i nostri colori tengono innanzitutto nel cuore

  5. Mi associo con tutti gli altri. Pelagotti si riferiva al sintetico, non a qualche misteriosa dietrologia. Al contrario mi sembra fuori luogo la frase di Silvestri che anche a suo tempo aveva fatto parlare di se sui social sulla gestione delle giovanili da parte di zamparini. Aveva ragione (forse) ma doveva tacere. Non era sua competenza. Si parla troppo e a vanvera

  6. Solo Gaetano Perricone non ha capito il senso delle parole di Pelagotti che ha rimarcato il fatto che si gioca su campi indegni , chiunque abbia giocato al calcio ha capito al volo il senso

  7. Ormai si gioca su campi che non si possono commentare, sembrano campi da calcetto manca solo la palla più leggera e non si nota la differena fra i due sport

  8. Pelagotti da inizio anno è un uomo in meno, al netto delle papere ogni tiro è un goal.
    La difesa in generale è un colabrodo.

  9. La papera di per sè non è un problema, lo diventa quando si unisce a prestazioni al massimo mediocri e, ancora peggio, alla conferma che la squadra non lotta per un unico obiettivo e non è solidale tra i componenti.

  10. Perchè non riconoscere che lo zero a zero stava bene a tutti? Si pensi che già al primo quarto d’ora l’Avellino aveva due difensori ammoniti e forzando sarebbe cambiata la partita, invece sono stati in grado di passare dal vantaggio di posizione allo svantaggio, cedendo pure il gol e mi pare non sia la prima volta e come si può dare la colpa al campo?, già a Foggia fu lo stesso copione con campo inzuppato. Abbiamo visto spesso i portieri avversari uscire per fare l’uomo in più, (Marcone, Forte) fresca era la Ternana di Palermo, ma già si è sempre capito che gli altri, anche alla sperindio, in ogni occasione, tirano in porta ed il Palermo, mai!!! o meglio (Odjer, Crivello, Luperini, Broh, Saraniti, Palazzi, Somma) mirano al quinto piano.

  11. Dimenticavo pure di fare un serio discorso tra tecnici e tifosi sulla fallosità….., spesso inutile che ti fa perdere situazioni di vantaggio e subisci pericolosi e repentini cambi di fronte, ne sono quasi tutti i rosa colpevoli!

  12. Concordo con il dottore Perricone.
    Io imputo a Pelagotti due colpe: l’errore di ieri costatoci la sconfitta e l’errore dell’intervista dove aveva detto che il Palermo alcune settimane fa avrebbe potuto raggiungere la Ternana al primo posto.
    Egregio pelagotti, l’illusione scatena delusione e poi rabbia. Era meglio evitare proclami roboanti. Era meglio dire ai tifosi, per quest’anno si è trattato di un’annata storta di transizione, condizionata dal covid, dall’assenza di pubblico, ci rifaremo l’anno prossimo.Ma dire possiamo ancora raggiungere la Ternana (distante 30 punti!) ha fatto irritare i tifosi, ben prima dell’errore.

  13. Sentite condoglianze a Vitogol. Per Pelagotti, senza infierire sulla parera, però dobbiamo dire che non può scusarsi perché giocava sul sintetico. Tutti sanno che, soprattutto su campa bagnato, e tanto più sul sintetico bagnato, una palla cpme quella non va lasciata rimbalzare e bisogna correre per prenderla al volo. O in alternativa doveva restare fermo tra i pali. Lui è rimasto indeciso a metà. Ha fatto un grave errore. Può succedere. Ma va ammesso senza cercare scuse. Sapeva bene su che campo stava giocando.

  14. L’errore di Pelagotti è gravissimo e ingiustificabile; esso denota, quanto meno, carenza di concentrazione. In effetti, Pelagotti non è nuovo a subire gol da lontano su parabole lente. Ricorderete il gol che subì da Bruno Henrique in Palermo-Empoli 2-1 costata la retrocessione in B all’Empoli a vantaggio del Crotone. Pelagotti, affrettandosi nel riprendere l’azione dopo una parata (si era sull’1-0 per noi), appoggiò di mano la palla al compagno più vicino commettendo l’errore di non tornare immediatamente in porta. Quando questi sbagliò il passaggio consentendo a Bruno Henrique di intercettare la palla, fu un gioco da ragazzi batterlo con un pallonetto dalla nostra trequarti. Un portiere concentrato torna subito in porta dopo lo “scarico”. Tornando al Partenio Lombardi, un portiere concentrato avanza verso il punto di rimbalzo della palla per intercettarla all’inizio della risalita oppure si piazza sulla linea di porta per bloccarla o deviarla sopra la traversa. Concordo inoltre con chi osserva la sensazione di indifferenza, quasi di estraneità, del resto della squadra dopo il gravissimo errore di uno dei suoi leaders. E questo denota che probabilmente non c’è neppure lo spirito, oltre che la sostanza, di squadra.

      1. E’ un problema di posizione e di concentrazione. Pelagotti ha problemi di posizione rispetto alla linea di porta. Quando dovrebbe avanzare per “ridurre la luce” della porta non lo fa (vedi gol presi quest’anno su tiri da lontano). Nei due casi citati invece sta troppo fuori. Da portiere (prima del mal di schiena) ;-))

  15. rivisto errore solo alle 23, prima non ho avuto la forza…rimbalzo TOTALMENTE INNATURALE, in un campo vero (che tristezza il Partenio con l’erba di plastica) Pelagotti si sarebbe trovato nella posizione esatta per raccogliere una palla innocua.
    Mi dispiace il vostro accanimento, ma le cose stanno esattamente così. Resta comunque un errore evitabile, ma ABBONDANTEMENTE GIUSTIFICATO da un campo assurdo. Vi invito a rivederlo con l’occhio attento, magari di chi è stato qualche volta tra i pali.

  16. NO ERRORE INPERDONABILE TORNI ALLA SCUOLA CALCIO E COSI’ GLIINSEGNERANNO IFONDAMENTABILI ABBC DEL CALCIO PER I PORTIERI.

  17. MOLTI SAPRANNO CHE IN TUTTA LA SUA CARRIERA E’ SEMPRE STAO IL DODICESIMO MENTRE IL PRESIDENTISSIMO PER SPARAGNARE GLI HA AFFIDATO LE CHIAVI DELLA PORTA!!

  18. Non capisco tutti quei retropensieri dietro una frase che voleva solo dire che poichè conosce meglio come rimbalza la palla sull’erba del Barbera probabilmente non avrebbe commesso quella castroneria…punto!

  19. Mi dispiace che un giornalista come Perricone che stimo molto fraintenda le parole di Pelagotti… con la frase incriminata intendeva dire che in un campo in erba come il Barbera certi gol non si prendono per via del fatto che i rimbalzi sono regolari…se rivedete meglio il gol subito il campo si è comportato come un elastico già lo scorso anno rischiò di subire un gol simile… Per cui, sicuramente Pelagotti è colpevole, ma bisogna anche comprendere le parole dei giocatori prima di esporli alla gogna mediatica…chi ha giocato al calcio sa che il percorso di crescita avviene anche con gli errori (clamoroso quello di Buffon contro l’Atalanta che andando per fermare la palla con il piede la stessa lo ha scavalcato finendo in rete non se ne fece un dramma) e tanti altri errori (ricordate Palermo Ascoli di un paio di ani fa?)
    Cerchiamo invece di capire il perché q uesta squadra è impotente malgrado gli ottimi giocatori che compongono la rosa.
    angelo

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