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Pergolettese, inibito il presidente. Marinelli: “Non è giustizia”

Duro il provvedimento del Giudice Sportivo della Lega Pro nei confronti del presidente della Pergolettese Massimiliano Marinelli. La squalifica per il patron è di quattro mesi per essersi introdotto, nella sfida contro il Renate, “indebitamente nel recinto di gioco rivolgendo all’arbitro e ai suoi collaboratori reiterate frasi offensive e minacciose. L’arbitro veniva costretto a sospendere la gara per allontanarlo dal recinto di gioco. Dopo essersi rifiutato più volte e dopo aver reiterato insulti e minacce veniva allontanato dagli addetti alla sicurezza. In tutte le suddette circostanze il medesimo non indossava alcun supporto di protezione richiesto dal vigente protocollo sanitario”. Oltre le inibizioni, un’ammenda di 2.500 euro.

Il presidente ha commentato amareggiato la decisione: “Quanto è stato deciso dagli organi di giustizia sportiva nei miei confronti discredita anche alla società da me presieduta – afferma -. Non voglio assolutamente passare per un presidente che dà del cattivo esempio, e nemmeno di uno che si permette di esprimere minacce. Non ho mai minacciato nessuno in vita mia e nemmeno sabato l’ho fatto; me ne sarei vergognato”.

“Non è assolutamente vero che sono stato portato via dal personale preposto alla sicurezza nello stadio – prosegue -. La gara era a gioco fermo. Protesti per una espulsione ingiusta, causata da una frase detta in un momento di tensione agonistica assolutamente non offensiva o blasfema (confermata anche da un calciatore della squadra avversaria vicino all’azione) ti ridicolizzano e ti inibiscono: risultato, 2 giornate di squalifica per il nostro giocatore e 4 mesi di inibizione a me” ha concluso Marinelli.


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