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Pergolizzi: “Il Palermo ha gestito male la Primavera. In Serie B…”

L’ex tecnico del Palermo Primavera che vinse lo storico scudetto nel 2009, Rosario Pergolizzi, è protagonista di un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia in cui parla di quei giovani calciatori rosanero: “Quella squadra ha raggiunto il massimo obiettivo, ma probabilmente nel momento sbagliato dato che in prima squadra c’era gente come Grosso, Miccoli, Barzagli, Amauri…”.

L’amarezza di Pergolizzi è un’altra: “Ci stava che non vi fosse molto spazio per loro in prima squadra ma ciò che è peggio è che non si sia riuscito a dare seguito a quel lavoro, considerate anche le cifre irrisorie che il Palermo spendeva per la Primavera”.

Il nuovo corso rosanero potrebbe dare spazio a qualche giocatore proveniente dalla Primavera: “Adesso c’è necessità – dice Pergolizzi – ma mi chiedo perchè non si sia pensato prima a puntare sul settore giovanile, a investire sullo scouting, si è persa anche un po’ di umiltà”.


Infine, un commento sulla scelta di Marino: “Molto dipenderà dagli ingredienti che gli daranno per fare l’impasto. Lanciare i giovani non è facile se non si è seminato bene a livello giovanile. Va bene puntare sui giovani ma in B servono le basi e una società strutturata alle spalle…”.

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6 thoughts on “Pergolizzi: “Il Palermo ha gestito male la Primavera. In Serie B…”

  1. Ma come si fa a paragonare la primavera in cui c’erano hernandez, olufemi e altri bravi giocatori, con la primavera di quest’anno? I giocatori della primavera di quell’anno erano più forti della metà della rosa di quest’anno. Poi in serie B servono squadre esperte per salire in a, vedi Verona e Brescia, altrimenti si scende a chiummo in c come carpi.

  2. Poi poi nel calcio moderno e globale è fuori dal mondo parlare di vivai, primavera e squadre di picciotti. Le squadre vincenti e forti sono quelle che puntano sui big e comprano campioni da mezzo mondo. Comunque se il Palermo si presenterà con una squadra di giovani, lo stadio sarà deserto, quindi i soldi risparmiati con la cessione dei big li perderanno con i mancati incassi

    1. Il calcio moderno e’ infatti perfetto per i tifosi lobotomizzati che stanno in pantofola a vedere le partite (capendoci sempre meno a livello tecnico) e incapaci di alcun pensiero critico e di interazione sociale, il calcio business moderno e’ la perfetta realizzazione dell’individualismo consumistico e neoliberista

  3. Il futuro del calcio, se vuole tornare ad essere sport e non business, deve passare per la pratica calcistica di base, quindi vivai, rapporto con il territorio, campionati dilettantistici e giovanili ben organizzati, impiantistica di base, ecc.
    Tutte cose che cozzano contro il mercantilismo sempre piu’ esasperato del calcio business attuale, e la sua finanziarizzazione, le speculazioni immobiliari collegate alla costruzioni di stadi, lo strapotere dei diritti televisivi che impongono calendari e tempi di gioco, ecc.

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