Pergolizzi, una storia a… puntate. “Fiero di tornare al Palermo”
La terza volta di Rosario Pergolizzi sulla panchina del Palermo sarà quella della rinascita dalla Serie D. Salvatore Geraci, sulle pagine del Corriere dello Sport, sviscera il profilo dell’allenatore riportando anche “alcune sue riflessioni che fanno parte di una chiacchierata di qualche tempo fa, oggi attualissima”.
“Dicono che per tre volte non abbia finito i campionati – afferma – la verità è che nessuno mi ha mai esonerato. Dimettersi non signfica scappare o essere bocciato, ma lasciare soldi e non fari illudere dalle parole”. Pergolizzi si riferisce alle recenti esperienze con Portogruaro e Pavia. Promesse non mantenute e contratti strappati senza guardarne il contenuto. “Quando vieni da queste delusioni, è ovvio che non trovi squadroni pronti a rimetterti in gioco”, dice.
Da circa trent’anni vive ad Ascoli, con la moglie Annamaria e i figli Alessio e Marco. Il ritorno in Sicilia, prima dell’avventura al Palermo che sta per partire, si concretizza a Marsala; parte dall’Eccellenza e vince campionato e Coppa Italia. In D, anche se i dirigenti mandano via i giocatori più importanti, Pergolizzi sfiora la salvezza svanita “a cinque minuti dalla fine per un’autogol, mentre la società urla che comunque per problemi economici la D non sarebbe stata nei loro piani”. L’ultima esperienza è all’Empoli, per fare scouting e per allenare la under 17 che arriva alle fasi finali per lo scudetto, risultato che mancava da sei anni.
“L’unico esonero? Con Zamparini! Ma … pilotato – racconta – . Il presidente mi chiese di guidare la prima squadra e lasciai la Primavera pur sapendo che, dopo il bisticcio, Guidolin sarebbe tornato. Zamparini però non ruppe il rapporto. “Abbiamo capito che persona sei – le parole del patron – e ti ringraziamo”. L’anno dopo arriva il titolo di campione d’Italia.
Pergolizzi sarà presentato in conferenza stampa nella giornata di lunedì e la sua emozione sarà tanta. “Questa è la città delle mie origini – conclude – sarei felice di ricominciare da qui. Come potrei non essere fiero di tornare a Palermo in un momento in cui si riparte da zero e bisogna ricostruire?”.
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