Pessina, il “pupillo” di Foschi e quell’estate a un passo dal Palermo
Matteo Pessina è stato molto vicino a indossare la maglia del Palermo. Il centrocampista, autore del gol decisivo che ha permesso all’Italia di vincere contro il Galles e conquistare il primo posto del gruppo A, è un “pupillo” di Rino Foschi, che nell’estate del 2018 ha fatto di tutto per portarlo nel capoluogo siculo.
Stagione 2018/19, quella che poi avrebbe portato al fallimento del Palermo. Foschi torna in rosanero e deve inventarsi un calciomercato senza soldi; l’obiettivo è rinforzare la squadra che pochi giorni prima aveva perso la finale playoff col Frosinone. Il dirigente, così, fa di necessità virtù e sceglie di instaurare delle interlocuzioni con l’Atalanta per il prestito di alcuni giovani come Luca Vido (attaccante), Nicolas Haas (l’unico che indossa effettivamente la maglia del Palermo) e proprio Matteo Pessina.
Cominciano così delle trattative serrate con il club nerazzurro, che si rende disponibile a far partire l’attaccante Vido e Haas, ma oppone resistenza per Pessina. Il centrocampista classe ’97 veniva da una grande stagione allo Spezia e Gasperini voleva prima valutarlo in ritiro per poi decidere, ma l’intenzione comunque era quella di non mandarlo di nuovo in prestito in Serie B. Foschi, però, stravede per lui e non molla l’osso, le trattative continuano.
Pessina gioca i preliminari di Europa League da titolare e da lì si capisce che Gasperini non lo avrebbe lasciato partire. Al Palermo arriva solo Haas, autore poi di una buona stagione in rosanero (33 presenze, un gol e nove assist), mentre Vido va al Perugia (Foschi nel mentre “vira” su Puscas). L’esperto dirigente, però, è “pazzo” del centrocampista e ci riprova a gennaio dato che dopo un buon inizio di campionato con l’Atalanta lo spazio si è sensibilmente ridotto.
Anche nella sessione invernale non se ne fa nulla e non aver portato Pessina al Palermo rimane uno dei più grossi rimpianti di Foschi. Ora il centrocampista è sulla cresta dell’onda dopo anni di gavetta, si è meritato la chance in Nazionale (complice l’infortunio di Sensi) e ha realizzato il sogno di una vita: segnare un gol con la maglia Azzurra.
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Pochi i giocatori sbagliati da Foschi. Fino a quando ha potuto fare il suo lavoro è stato il vero segreto del Palermo. Purtroppo poi Zamparini decideva di far tutto da solo e la barca affondava. Peccato
Il contrappasso continua. Dall’accatta e binni, al binni e metti l’acqua a bollire. Dal bancomat al ‘Compro (vendo) oro’. Lucca, come il cappotto di Napoleone, in ‘Miseria e Nobiltà’. 4 milioni, garantisce il mago Lucarelli di Terni. ‘Il Palermo come se fosse un bancomat’, c’è ancora chi continua ad insultare Zamparini (nascondendosi come sempre dietro l’anonimato). Come mai sto bel Bancomat non interessa a nessuno? C’è un motivo, il bancomat ‘va caricato’. Quando le banconote finiscono, intervengono gli operatori, gli impiegati delle Banche e delle Poste, e inseriscono nuove banconote talvolta così nuove che profumano ancora di Poligrafico. Senza questi interventi il bancomat non è altro che un pezzo di ferro inutile. Al limite puoi portartelo a casa e con App Spotify trasformarlo in un juke-box. Con le lucine originali a intermittenza ‘inserire tessera’ ‘digitare pin’, che fanno tanta allegria.
Grande Rino foschi grandissimo con lui probabile arrivo pessima con il duo meraviglia Sagramola e castagnini pelagotti dosa e compagnia cantante!!!che tristezza infinita!!!