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Pomini: “Arkus come gli inglesi, zero garanzie. Eravamo pronti al peggio”

plermo livorno pagelle pomini

Parla Alberto Pomini. Il portiere del Palermo dice la sua sul momento nero del club rosanero e su una mancata iscrizione sempre più vicina, tra stipendi non pagati, un futuro ancora da definire ma soprattutto l’amarezza di un’avventura finita nel peggiore dei modi, non risparmiando bordate alle due proprietà succedutesi negli ultimi mesi (gli inglesi ed Arkus).

ISCRIZIONE, IL PALERMO HA PRESENTATO IL RICORSO

Intervistato da Tuttomercatoweb, Pomini fatica a spiegarsi cosa sia accaduto ma sottolinea: “Che la nuova proprietà non desse garanzie era la sensazione di tanti. Però dopo tutto il caos del ricorso un minimo di illusione, qualche certezza in più, c’era. Ero convinto che almeno l’iscrizione sarebbe avvenuta; ero anche abbastanza avanti con il rinnovo. Avevo praticamente fatto. Avrei voluto continuare con il Palermo… Ma immagino che anche se ci fossimo iscritti durante l’anno ci sarebbe stato da soffrire. In due anni non ci è mancato nulla. Con Rispoli qualche settimana prima che accadesse quello che è accaduto abbiamo fatto una battuta del tipo ‘dopo tutto sto casino vedi se non ci iscriviamo’. E alla fine, sembra incredibile, non ci siamo iscritti per davvero”.


Il suo giudizio sui protagonisti della vicenda è netto: “Sugli inglesi la mia impressione era praticamente uguale a quella su Arkus… Foschi invece ci ha messo l’anima, così come Mirri che ha messo i soldi per davvero al contrario di altri. A febbraio e marzo ci hanno pagato ma già li c’era qualche sentore. La parabola discendente è partita proprio con gli inglesi. Da dentro puoi avere la sensazione se l’interlocutore è credibile o no. Vivevamo da novembre nell’incertezza. Gli interlocutori ci dicevano cose che non corrispondevano ai fatti. A stagione in corso però per non condizionare l’andamento dovevi dire che tutto andava bene, anche se magari immaginavi”.

Una situazione gestita anche da rappresentante AIC: “La situazione non era semplice neanche per me da capire… l’unica cosa è che ti preparavi al peggio. Essere preparati al peggio, che poi è avvenuto, ci ha fatto trovare più pronti. Garanzie da Lucchesi per gli stipendi? Nessuna. Perché nei giorni attorno al 21-22-23 giugno quando vedevamo che non c’erano garanzie ho cercato di insistere per avere le contabili dei bonifici ma a parte qualche parola a vanvera non ci hanno dato prove. Il 24 le contabili non si vedevano, il 25 neppure… e quindi la situazione era palese”.

E sul suo futuro (è seguito da Spezia e Venezia) dice: “Finché non firmi nel calcio non c’è niente di concreto. Spero di trovare squadra il prima possibile. Il campo è la cosa che può togliere tutte le amarezze. Che sia Spezia o Venezia accetterò con entusiasmo. Non vedo l’ora di ricominciare. Palermo mi ha fatto rinascere, essere apprezzato anche fuori dal campo fa piacere”.

 

 

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12 thoughts on “Pomini: “Arkus come gli inglesi, zero garanzie. Eravamo pronti al peggio”

  1. E perché non parlavate prima????????? Non eravate preoccupati per i dipendenti prima??????? O magari a qualcuno faceva piacere liberarsi a zero per ottenere ingaggi più alti visto che si risparmia sul cartellino. Non crediamo più a nulla pure voi siete Buffoni. Perché non restate in serie d , evitate le belle parole!

  2. Esatto….a cose fatte tutti professori…..nessuna voce dei giocatori a dare l’allarme per tempo ci fosse stato un capitano sveglio non saremmo a questo punto

  3. Nessuno che abbia dichiarato che é pronto a rimanere pure in D.
    Sulle due proprietà già il fatto che la direttrice amministrativa era il braccio destro dell’innominabile avrebbe dovuto fare saltare la mosca al naso e invece gli hanno permesso di fare due cessioni farlocche.

    1. …e nessuno dei suddetti verosimilmente pagherà. Saranno solo i dipendenti a pagare il conto più salato, e in minima parte i tifosi…

  4. La mia speranza è che si riesca a inchiodare l’innominabile dimostrando le cessioni farlocche e quanto meno lo costringano a pagare i debiti verso i dipendenti e fornitori.
    Se la passa liscia vuol dire che veramente l’Italia è un paese senza speranze dove pagano sempre i più deboli.
    Cioè quello che parlava di accanimento dei magistrati e bilancio virtuoso poi si scopre che ha fatto il tappo pure al panificio.

  5. INFATTI STATE SCAPPANDO TUTTI. ALESSANDRO LUCARELLI DALLA SERIE A E’ ANDATO IN D COL PARMA E L’HA RIPORTATO IN A. BRIENZA QUEST ANNO SI E’ FATTO LA D COL BARI. E VOI?

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