Pomini: “Palermo rappresenta la mia rinascita personale. Il gruppo è unito”
Il portiere rosanero, Alberto Pomini, ha partecipato a una nuova puntata di “Palermo Footbal Tour” e si è recato al Cassaro. Tra una passeggiata in centro e una visita alla Cattedrale, il numero 22 si è raccontato al sito ufficiale rosanero.
“Palermo rappresenta la mia rinascita personale – dice Pomini – la possibilità di rimettersi in gioco in un ambiente nuovo. La città mi ha accompagnato in questo percorso di crescita. Palermo è diversa da quello che è stato il mio modo di vivere, è meravigliosa e tutta da scoprire. Rappresenta un punto di svolta”.
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Per Pomini, però, il primo periodo nel capoluogo siciliano non è stato semplice: “All’inizio è stata dura, il cambiamento si è sentito perché in precedenza sono rimasto 13 anni in una squadra. Poi è andato tutto bene. Io e la mia famiglia abbiamo un bellissimo rapporto con Palermo. Le mie figlie vogliono rimanere qui. Non potevo trovare sistemazione migliore“.
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Sulla preferenza tra mare e città, dice: “Noi viviamo al mare. Non sfruttare l’aria aperta sarebbe un delitto. In città ci veniamo spesso, soprattutto con mia moglie. È bello vedere i monumenti e incontrare la gente. Tra dolce e salato? Preferisco il salato. Non sono un amante dei dolci. Ma a Palermo mi sono ricreduto, poche cose non si possono mangiare. Mi concedo qualche peccato di gola in più rispetto al passato, tenendo sempre d’occhio la linea. Al cannolo siciliano non si resiste“.
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Il portiere è uno dei leader dello spogliatoio e parla anche della coesione tra tutti i giocatori rosanero: “Il gruppo è unito sia in campo che fuori. Cerchiamo di raggiungere l’obiettivo. Usciamo fuori a cena e condividiamo tanti momenti. A prescindere dalle tante nazionalità, si è creato un bel gruppo”.
Pomini ha poco tempo libero ma ci tiene a fare un appello ai tifosi rosanero: “Sono un grande appassionato di pesca. Con le bimbe, il mio tempo libero viene dedicato a loro. Non ho trovato il tempo. Se qualcuno mi volesse portare in barca…“.