Processo Chievo, sentenza dopo Ferragosto: il Crotone spera
Non c’è pace per il Chievo. E non ce ne sarà almeno fino a Ferragosto. Il club veneto è ancora accusato di “condotte finalizzate a far apparire un Patrimonio Netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio, così da ottenere l’iscrizione al campionato“. Dopo l’improcedibilità dichiarata dal Tribunale Federale relativamente al precedente atto di accusa, è scattato il secondo deferimento per il Chievo, il suo presidente Luca Campedelli (che non si è presentato all’audizione di martedì a causa di problemi fisici giustificati con un certificato medico) e altri dirigenti della società.
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Come riportato da La Gazzetta dello Sport, si punta ad avere una sentenza di primo grado subito dopo Ferragosto, prima che prenda il via il campionato di Serie A. Il Chievo, per le “plusvalenze fittizie”, rischia anche 15 punti di penalizzazione nel campionato da giocare (come il Cesena, che perà è fallito).
Non molla però il Crotone, che spera ancora in una sentenza che faccia retrocedere il Chievo in B e che possa riammetterlo in Serie A. La società calabrese, tramite i propri avvocati, ha chiesto alla FIGC di rinviare le prime due gare del Chievo e la prima del Crotone. Il processo, infatti, potrebbe andare avanti fino a fine agosto considerando anche l’appello.
I banchi del Tribunale la fanno ancora da padrone nella rovente estate giudiziaria del calcio italiano. Il Chievo a rischio, a metà agosto il primo verdetto.
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