​​

Processo Parma, l’ad Carra: “Non vogliamo venga offuscata la nostra impresa”

É un fiume di reazioni quello che arriva al termine dell’udienza sul caso Parma: a intervenire sono i legali della difesa del club e di calaiò ma anche l’amministratore delegato del Parma Luca Carra, che ai giornalisti presenti a Roma intende ribadire la correttezza del club.

SENTENZA IN TEMPI BREVI. GIAMMARVA: “SONO OTTIMISTA”

Carra afferma: “La società è nata tre anni sotto dei punti cardine: lealtà e correttezza. Noi sensibilizziamo i nostri tesserati su quello che deve essere il comportamento dentro e fuori dal campo. Non vogliamo che venga offuscata la nostra magnifica impresa sportiva: tutto quello che abbiamo conquistato lo abbiamo fatto sul campo”.


CALAIÒ: “PASSATA UN’ESTATE ORRIBILE: MESSAGGI INNOCUI”

A parlare è anche il legale del club, l’avvocato Chiacchio: “Com’è possibile chiedere due punti di penalizzazione afflittivi in una vicenda come questa? Come fa ad esistere la responsabilità oggettiva per la società Parma? Qual è il potere di controllo di una società sugli SMS? Sono esterrefatto. Tempi per il verdetto? Aspettiamo la sentenza del Tribunale alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima”. Chiacchio sostiene anche che quella dello Spezia non sarebbe stata una denuncia ma solo una comunicazione e che De Col e Terzi non avrebbero avuto impressione di alcun illecito: “Nemmeno la Procura aveva immediatamente rilevato la volontà di illecito”.

IL PROCESSO SUL CASO PARMA: LE RICHIESTE DELLA PROCURA

Parole dure anche dal legale di Calaiò, l’avvocato Rodella, che in aula afferma: “Se quello è un illecito sportivo possiamo smettere tutti, chiudiamo il calcio e andiamo al mare, perchè allora tutte le partite sono illecite. Nel caso Izzo si parlava di criminalità organizzata, di indagini della Dia, ci sono stati arresti, si è parlato di due cene conviviali da parte degli organizzatori di questa presunta combine alla quale Izzo avrebbe partecipato. È stato prosciolto. E la Procura Federale non ha impugnato la sentenza di proscioglimento. Allora questo è un po’ l’indignazione mia rispetto a questa storia. Prima non impugna quella sentenza, e poi viene a deferire Calaiò. Avrebbe dovuto chiedere scusa a Calaiò per queste accuse infamanti“.

LEGGI ANCHE

PALERMO, ULTIMA CHIAMATA PER LA GIUSTIZIA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *