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Ranocchia regista, Ceccaroni a sinistra: il Palermo è cambiato in due mosse

La migliore partita stagionale del Palermo affonda le radici, almeno in parte, nelle ultime due soste per le nazionali. Alessio Dionisi ha sfruttato le settimane di stop per lavorare su novità tattiche che hanno cambiato il volto della squadra, migliorando le prestazioni: i risultati non sono stati all’altezza, ma la convincente vittoria contro lo Spezia può significare tanto per il prossimo futuro.

Ceccaroni a sinistra non si tocca

La prima novità risale alla pausa d’ottobre. Il Palermo era reduce dalla sconfitta con la Salernitana, serviva cambiare qualcosa. Dionisi, alla ripresa col Modena, ha confermato il 4-3-3 come sistema di gioco ma ha schierato un po’ a sorpresa Pietro Ceccaroni come esterno basso della difesa a quattro.

Un ruolo che Ceccaroni aveva ricoperto proprio con Dionisi a Venezia, nella stagione 2019/20. Da Modena in avanti, il difensore non è uscito più dal campo: ha giocato le successive sette gare dal primo minuto, ‘soffiando’ il posto al titolare Lund.


Un Palermo più ‘fluido’

E i numeri sono dalla sua parte. Con Ceccaroni in campo come esterno di difesa, il Palermo ha perso una sola partita (con la Sampdoria) e ha subito cinque gol. Segnali positivi anche in fase offensiva: il 32 rosanero si è proposto con buona continuità; sono stati sette i cross nella gara contro i blucerchiati, quattro col Modena.

L’inserimento di Ceccaroni ha cambiato soprattutto la prima costruzione del Palermo. Dionisi ha sempre voluto impostare l’azione con il “3+2”, ma all’inizio dell’anno era il regista (Gomes) – oppure una delle mezzali, spesso Blin – che si abbassava tra i centrali di difesa ed entrambi gli esterni difensivi si alzavano, dando ampiezza.

Ceccaroni, invece, partecipa attivamente alla costruzione a tre insieme ai due centrali difensivi. Diakité si alza e gioca largo, dando la possibilità a Insigne di giocare dentro al campo. C’è più libertà per i centrocampisti, che giocano qualche metro più avanti (ruotando la posizione). Si dà più copertura a Verre, che dal centrosinistra spesso si sposta al centro.

Grazie a questa novità, il Palermo ha migliorato la fluidità nella costruzione dell’azione, arrivando più facilmente con pericolosità negli ultimi 20 metri. Nella maggior parte delle gare la pericolosità non ha portato ai gol (e questo è un problema d’estrema attualità in casa rosanero), ma la strada è parsa da subito quella giusta. Tradotto: se Ceccaroni sta bene, il posto non glielo toglie nessuno.

Ranocchia alla regia

La posizione di Ceccaroni ha migliorato la fluidità, ma è con Filippo Ranocchia nella posizione di regista che si è registrata una sferzata d’aria fresca. È stata decisiva un’altra sosta, quella di novembre, che è arrivata dopo il brutto pareggio sul campo del Frosinone.

Dionisi, ancora una volta a sorpresa, contro la Sampdoria ha deciso di rinunciare al giocatore con il miglior rendimento e la maggiore continuità, Claudio Gomes, per inserire Ranocchia come vertice basso del centrocampo. Anche in questo caso non si trattava di un ruolo ‘sconosciuto’ dal giocatore, ma a Palermo era sempre stato schierato da mezzala offensiva.

La scelta ha pagato da subito. Ranocchia è salito in cattedra, dando alla manovra quello che mancava con Gomes: la verticalità nel lungo. Il 10 rosanero contro la Sampdoria ha tentato 18 passaggi oltre i 25 metri, con lo Spezia 10. Numeri superiori rispetto alle altre partite, che hanno permesso al Palermo di ribaltare l’azione con più velocità.

Verre più alto, Segre difende

L’inserimento di Ranocchia ha permesso a Verre di giocare più alto (non c’è più bisogno di abbassarsi per dare qualità alla prima costruzione), ma la contemporanea presenza dei due ha penalizzato la vena offensiva di Segre. Il capitano del Palermo ora deve dare più copertura e inserirsi meno nell’area di rigore avversaria.

Avere Ranocchia in campo ha aumentato anche la pericolosità nei calci piazzati. Il 10 rosanero è uno specialista, soprattutto nei corner, e i due gol contro lo Spezia sono nati dai suoi piedi (tra l’altro è ambidestro). Al momento, il ‘sacrificio’ di Gomes sta pagando, anche se in futuro i due potrebbero giocare insieme, come ha ammesso Dionisi.

Resta il nodo della finalizzazione

L’inserimento di Ceccaroni e il nuovo ruolo affidato a Ranocchia hanno trasformato il volto della squadra, migliorando sia la costruzione del gioco che la capacità di ribaltare l’azione con efficacia. Le prestazioni recenti offrono segnali incoraggianti per il futuro.

Il lavoro svolto durante le pause nazionali ha portato freschezza e alternative strategiche che, a lungo termine, potrebbero fare la differenza. Tuttavia, resta il nodo della finalizzazione, un aspetto su cui il Palermo dovrà concentrarsi per tradurre la ritrovata fluidità di gioco in una maggiore incisività sotto porta.

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20 thoughts on “Ranocchia regista, Ceccaroni a sinistra: il Palermo è cambiato in due mosse

  1. Articolo molto ben documentato che analizza i recenti cambiamenti dello schieramento tattico del Palermo. Un solo appunto e alcune considerazioni. Grazie al cielo, non abbiamo perso la partita interna contro la Sampdoria. Se Dionisi ha rivisto alcune sue scelte con risultati positivi in termini di fluidità di manovra, non vedo perché non possa riflettere sull’apparente intangibilità dei due esterni alti. Non mi pare che il contributo di Insigne (a parte i gol dalla linea di porta) e Di Francesco sia così decisivo da farli ritenere titolari inamovibili. Posto che non rinuncerei a cuor leggero al contributo di Gomes, che di Segre abbiamo perso la caratteristica migliore ossia l’inserimento centrale e che Verre non dura più di un tempo, mi chiedo perché non provare alternative ulteriori allo schieramento attuale che, almeno nella partita di domenica scorsa, è già diventato più simile a un 4-2-3-1 che al 4-3-3? Il percorso di Ranoccchia mi ricorda quello di Chalanoglu, trasformato da Simone Inzaghi da trequartista ordinario al miglior regista del mondo. E allora, perché non ispirarsi allo schieramento della squadra di Inzaghi che gioca con tre difensori, due esterni che non devono abbassarsi fino alla linea dell’area di rigore, tre centrocampisti e due punte? A parte Gomes e Brunori, io credo che si potrebbero recuperare altri giocatori alla causa, come Lund emendato da compiti difensivi e Vasic che, come dice il suo ex-allenatore, è un esterno e non una mezzala.

    1. Perfetta l’analisi di Vitogol , per favore passatela a Dionisi che comunque è a buon punto sopratutto nel gioco

      1. Nel gioco, Dionisi, lo è stato sempre a buon punto, doveva trovare solo la migliore quadratura dei giocatorie la sta trovando.
        Con Gomes regista, visto che è soltanto un centrocampista di rottura, non poteva mai decollare il gioco tra trame tecniche e verticalizzazioni..
        I problemi che restano sono invece la inconsistenza di molti giocatori per il merito del mercato effettuato (Henry, Le Douaron, aver tenuto farfalloni evanescenti come Insigne e Di Mariano, non aver ceduto Lund altro inconsistente, aver sbagliato con i centrali etc).
        Quindi senza entusiasmarsi ma visto il livello che c’è, con un mercato invernale consono, il Palermo di Dionisi, potrebbe sicuramente dire la sua.

  2. Bisogna stare attenti coi facili entusiasmi purtroppo hanno dimostrato in questi anni che quando devono fare il salto di qualità falliscono sempre. A parte il Sassuolo le squadre più o meno si equivalgono la B è dura. Basta che 2/3 giocatori bravi non rendano la domenica e una squadra forte diventa come un Cittadella qualunque. Lo Spezia stesso tolti i fratelli Esposito mi è sembrato poca cosa.

  3. io giocherei col 3-4-3: Ceccaroni, Baniya, Diakitè dietro, Gomes, Verre, Ranocchia e Segre al centro, Brunori/Insinge, Di Francesco e Henry davanti .

  4. Con questi giocatori è inutile insistere sul 4-3-3. O fai una difesa a tre (3-5-2) o si passa con un 4-2-3-1, in quanto questa squadra ha un problema grossissimo con gli esterni e con le punte centrali che o non finalizzano (Henry), o non ricevono palloni giocabili (Brunori quando ha giocato) o semplicemente gironzolano senza meta per il campo (Le Douaron). Va aggiunta consistenza lì davanti: faccio pur sempre notare che i due gol con lo Spezia sono arrivati entrambi in azioni di calcio d’angolo, uno dei quali da autogol, e i problemi offensivi sono ancora tutti lì.

  5. Tutte considerazioni condivisibili. Io continuo a pensare che Dionisi stia cercando ancora la squadra, l’equilibrio di squadra. E Gomes troverà sicuramente posto trattandosi di uno dei pochi giovani in fase di crescita. In avanti dobbiamo solo attendere che qualcuno si svegli . Calma e andiamo avanti.

    1. Concordo con Solo Rosanero ed Angelo, mi piacerebbe vedere un centrocampo a due con Ranocchia e Gomes, più avanti Segre, Verre e Di Francesco, infine un attaccante come Brunori, dico come perché purtroppo non rientra più nel progetto tecnico.

  6. Ranocchia non ha il ruolo di Gomes.
    E non è all’altezza di Gomes, giocatore più forte del Palermo e della serie B. Gomes unisce qualità e quantità, geometrie e senso tattico, interdizione e costruzione.
    È il centrocampista moderno per eccellenza.
    Tenerlo in panchina è un oltraggio ai tifosi e al gioco del calcio

  7. è l’esatto contrario di quanto scrive Valerio.
    Gomes non è soltanto un centrocampista di rottura, ma è un giocatore di grande qualità. Gomes fa decollare il gioco tra trame tecniche e verticalizzazioni..
    Evidentemente Valerio non ha visto le partite del Palermo, non ha visto il gran gol di Gomes contro la reggiana, non ha visto la mole di gioco costruita da Gomes, non ha visto l’eleganza del salvataggio di tacco sulla linea…e non era allo stadio domenica, quando il pubblico era tutto per gomes

    1. Rosanero, rassegnati. Il tuo pupillo non è ne’ Rodri Gomes Pallone d’Oro 2025 ne’ il regista che serve a una squadra da promozione quale deve diventare il
      Palermo. Semplicemente perché non ha i tempi, l’approccio, la corsa, il tocco, la visione, il tiro, le punizioni, il passaggio e il lancio del regista. E, per di più, Claudio non è nemmeno il mediano più forte della rosa visto che Segre gli è superiore nel contrasto, nel recupero, di testa, nel passaggio, nell’inserimento, nel tiro, nell’assist e nei gol. Lo scrivo, del resto, da tre anni che Gomes, cui non fanno certo difetto l’impegno e la grinta, rappresenta una zavorra per le ambizioni di vertice del Palermo. Perché, pur all’apice della forma, del miglioramento (indiscutibile rispetto agli esordi) e dell’applicazione, è un giocatore da 6– di media partita. Oltre non può andare perché i suoi fondamentali sono modesti e il suo fisico da normal men ne limita il rendimento. Morale: il Palermo può solo trarre beneficio, sia nella qualità del gioco sia nell’equilibrio dello spogliatoio, dall’esclusione di Gomes dai titolarissimi. E la panchina, che, peraltro, non comporta alcuna decurtazione dal principesco ingaggio, dovrebbe, a mio avviso, fare bene pure a lui e alla sua formazione di uomo e dí calciatore. Senza rancore, credimi.

  8. Quoto pure le virgole di quanto ha scritto oggi Massimo Norrito su La Repubblica:
    “ci piace prendere un giocatore a simbolo di questa voglia di fare squadra dei rosa: Claudio Gomes. Il francese, che per ammissione di Dionisi si era allenato benissimo in settimana ed era arrabbiato per l’esclusione, ha giocato pochi minuti ma li ha giocati con una grinta, una determinazione e bravura che gli sono valsi gli applausi a scena aperta del pubblico.
    Ecco, se tutti faranno come Gomes, probabilmente il Palermo potrà ancora dire qualcosa in questo campionato…”

    1. L’ho scritto in altri articoli e te lo dico di nuovo, smettila di fissarti con singoli giocatori del Palermo perché li stai distruggendo tutti. Porti davvero sfiga. L’anno scorso scorso ti eri fissato con Chaka Traore’ e Coulibaly, entrambi hanno fatto una pessima stagione al Palermo e quest’anno il primo è finito riserva tra i dilettanti il secondo zero presenze quest’anno al Catanzaro. Quest’anno hai puntato Gomis e Saric, il primo si è rotto per tutta la stagione, il secondo furi squadra. Quindi Appuah, che gioca pochissimo e quando lo fa non si può guardare. Ti era rimasto Gomes, che ora è finito tra le riserve e ha giocato 5 minuti nelle ultime due partite. Per favore non puntare più nessuno, porti jella. Direttore lo so che bisogna dare spazio a tutti e che la scaramanzia non è una cosa intelligente, però la prego lo censuri sennò finiamo in serie C

      1. A portare sfiga sei tu, non io!
        Io porto fortuna. Il migliore in campo è sempre un mio pupillo. Contro lo spezia Baniya, in altre partite Gomes, Diakitè, Gomis.
        Ho difeso Baniya la scorsa settimana e Baniya ha segnato un gran gol, sfiorando la doppietta.
        Ho esaltato Gomes e Gomes è stato il migliore in campo da inizio campionato.
        Ho esaltato Diakitè e ha segnato doppietta.
        Ho esaltato Gomis prima del partitone in cui fu il migliore in campo e Gomis parò tutto.

      2. Poi continui a non ne azzeccarne una nemmeno per sbaglio! Ad esempio riserva ci sarai tu, Gomes è titolare!
        Chaka Traorè non gioca nei dilettanti e non è riserva. E’ del Milan, è forte e gioca tra i professionisti nella seconda squadra del Milan. Appuah è forte, viene dal Nantes, e in quei pochi minuti che ha giocato ha giocato meglio dei pupilli di franco. Saric è un buon giocatore, con un altro allenatore sarebbe titolare fisso.
        Coulibaly nel Palermo ha segnato più di certi attaccanti. E non è attaccante

  9. Eliminato Lund speriamo capisca che Nikolau è troppo ansioso e non dà sicurezza al reparto, ed Henry e Ledouaron non sono nell’annata giusta, quindi la punta centrale dovrà essere…M B

  10. Dico solo una cosa: troppo entusiasmo e troppe (secondo tanti giornalisti) “cose che ora funzionano” dopo una partita vinta. E’ incredibile quanto la opinione su una squadra e i suoi interpreti non solo dei tifosi, ma spesso anche dei giornalisti, tenda a dipendere quasi del tutto dal risultato di una gara. Con lo Spezia nel primo tempo il Palermo ha giocato bene, e finalmente ha portato a casa i 3 punti. Tutto qua. Rimaniamo una squadra lacunosa, zeppa di elementi mediocri soprattutto in difesa, e oramai a distanze siderali dai primi 3 posti. Si può puntare ancora al quarto posto, ma se sono state trovate soluzioni davvero “efficaci” lo si capirà nel medio periodo, cioè nelle prossime 6/8 partite. Non certo dopo una ( anzi metà) partita buona. il manifesto di questa volubilità sono le valutazioni che leggo ed ascolto su Ranocchia….dopo mesi di latitanza assoluta, sono bastate due partite giocate bene per farlo tornare, nei discorsi di molti, un “campione” o quasi. E’ vero che nel ruolo di regista finalmente sta dando un contributo significativo, ma anche qua vediamo come va nelle prossime 6/8 partite, o almeno fra 4 gare dopo aver giocato contro Bari, Catanzaro e Sassuolo.
    Insomma: CALMA E SANGUE FREDDO.

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