Repubblica – “Mirri cerca soci. Palermo, a disposizione 6 milioni”
Oggi alle 16.00 la conferenza stampa del presidente Dario Mirri che consegnerà importanti indicazioni per il futuro. I quindici milioni di euro di capitale sociale impegnato dalla famiglia Mirri e da Di Piazza inizialmente sarebbero dovuti servire per preparare le tre stagioni, invece sono stati utilizzati anche per ripianare le perdite di gestione dei primi due anni di vita del nuovo club.
Ne parla Valerio Tripi sulle pagine di Repubblica. La cifra ancora a disposizione della società ammonterebbe a circa 6 milioni di euro. Entro il 31 maggio i soci avrebbero dovuto versare l’ultima rata: Mirri ha fatto fronte al suo impegno, manca all’appello Di Piazza.
“Il pagamento sarà fatto entro il 7 giugno. Anche Dario Mirri aveva fatto l’ultimo versamento con sette giorni di ritardo. Dunque, dov’è il problema?”. Le parole concesse a Repubblica. Venerdì prossimo il diritto di recesso dell’italoamericano diventerà esecutivo. Tre gli scenari possibili da quel momento: la famiglia Mirri potrebbe rilevare il 40%; un nuovo socio potrebbe unirsi al club o, ancora – soluzione meno probabile -, sarebbe stato già trovato un nuovo acquirente a cui cedere il club prima della prossima stagione.
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Cerca, cerca………
Io ti do i miei soldi e tu comandi………
Non sono mica un pollo.
Ancor più parsimonia dunque, socio babbo trovato(difficile) o quello che si augurano tutti, cessione sociale col “trio” che va via ? Purtroppo credo sarà la prima ipotesi.. la più probabile
Corsi e ricorsi storici. ‘Il socio’. Quando ne accennò Zamparini, fu sepolto dalle sghignazzate dei tifosi rosanero. ‘Socio di minoranza’ e tutti a ridere, piegati in due. Che risate, con Zamparini, questo almeno bisogna riconoscerlo. Come dimenticare la sceneggiata dei tre arabi, gli acquirenti, da morire dal ridere, ‘talè talè’. Poi però ci scappò il morto, che si chiamava Palermo, Città di Palermo. Un morto, come nella tradizione della migliore commedia (amara) all’italiana. Ne ‘I soliti ignoti’ il morto è Cosimo, un ‘come eravamo’, il funerale una scena tristissima, ma piange solo il cielo. Insieme ad un bambino, che ha fame.