Repubblica – Palermo, closing: le parti trattano ad oltranza
Lunga attesa a Palermo per il closing, divisa tra un sì che farebbe felici in molti e un no che rimetterebbe tutto in discussione a 13 giorni dl termine ultimo per iscriversi in Serie B. Come riporta La Repubblica, l’offerta di circa 70 milioni fatta da Baccaglini a Zamparini, non è stata seguita da un sì e nemmeno da un no. E la situazione si fa difficile con il passare dello ore.
Zamparini avrebbe considerato quell’offerta al ribasso, non tanto per il costo del passaggio del Palermo ma per la parte a lui spettante al netto dei soldi che serviranno al ripianamento dei debiti. Il patron friulano non vuole ricevere lo stesso trattatamento che lui stesso ebbe quando rilevò la società da Sensi, con 5 milioni versati e altri 10 per risanare i debiti. Prima del 30 giugno, c’è un’altra scadenza.
FOTO – LE PRIME PAGINE DEI QUOTIDIANI, 17 GIUGNO
Il 26 giugno infatti bisogna presentare il deposito del prospetto che contiene il rapporto tra il patrimonio netto contabile e l’attivo patromoniale. Il termine scadeva il 12 giugno, ma per le società retrocesse c’è tempi fino al 26. Se questo documento non dovesse essere consegnato in tempo o se i parametri non sono in linea con le regole, potrebbero scattare dei deferimenti e un punto in meno in classifica per ogni violazione. Intanto Zamparini sta provando a vendere al massimo il suo prodotto, ma c’è il rischio alto che possa saltare tutto.
In ballo non solo il Palermo ma tutte le attività del Gruppo Zamparini. Adesso Baccaglini vuole solamente capire se Zamparini stia bleffando o se è veramente pronto a far saltare tutto. Il patron friulano è a un bivio: o dice sì e fa concludere la trattativa o dice no e si tiene il Palermo. La risposta massimo entro lunedì.
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