Ricciardo al Corsport: “Mi godo il momento, Palermo è l’occasione della vita”
Equilibrio e leggerezza. Questo il manifesto e lo stile di vita di Giovanni Ricciardo, che in una bella intervista concessa a Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, racconta il suo lato privato, la sua carriera ma ribadisce anche le ambizioni del Palermo, senza rinunciare a godersi il presente: “Penso che la vita sia bella, malgrado quello che si vede in giro, e che vada affrontata con serenità e con una dose d’incoscienza”.
IL PRIMATO DEL PALERMO E… IL “RECORD” DEL PARMA
Ricciardo racconta la sua “vita di strada” in infanzia a Ficarra (nel messinese) tra casa e campetto, la sua “vita da single” ma anche del suo personale bivio, tra calcio e musica: “Ho suonato fin da bambino il sax soprano anche nella banda del paese ed avevo talento. Ero al Conservatorio e mi stavo diplomando al liceo scientifico quando il calcio mi ha rapito”.
E ora la sua vita e carriera da giramondo dalla C in giù lo hanno portato a Palermo: “Voglio vivere il momento. Non è che mi ponga limiti però, siccome ne ho viste di tutti i colori, non vado dietro alle illusioni o ai sogni. Palermo rappresenta l’occasione della vita: profuma di A, d’Europa e di grandi campioni. Restare fino alla A sarebbe una favola. Pergolizzi? E’ una persona semplice, un allenatore preparato. Con lui, ho trovato l’intesa e si può parlare senza riserve. Lo ammiro perché si sveglia e va a dormire con la testa sempre al suo lavoro”.
Ricciardo avverte: “In testa a punteggio pieno? E allora? Abbiamo vinto con le… palle, non per quattro o cinque a zero. La squadra è forte, il potenziale notevole. Solo col tempo si potrà capire dove possiamo arrivare. I giovani? Non si rendono conto di quanto siano bravi. E’ capitato anche a me… Non cerco giustificazioni, ognuno ha ciò che si merita. Non darò mai la colpa agli altri. Guardo la A e la B e rifletto: “Potevo fare di più”. Nel mondo del calcio c’è egoismo e ognuno pensa a se stesso. L’ho imparato a Cesena. Qualche dirigente mi ha tradito. Non porto rancore anche se non hanno mantenuto la promessa del rinnovo. C’è chi dà troppi giudizi, senza aver mai giocato”.
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Lo spirito di questo ragazzo non viene eguagliato neanche da tutti i supercentravanti messi insieme avuti nel passato.