Rinaudo: “Orgoglioso del percorso a Palermo. Ecco perché non ho parlato prima”
Parla Leandro Rinaudo. L’ex direttore sportivo del Palermo interviene in conferenza stampa per fare un bilancio della sua esperienza in rosanero al termine della scadenza naturale del contratto, che non è stato rinnovato.
“Sono molto orgoglioso di aver fatto un’esperienza col Palermo – afferma – . Devo ringraziare Dario Mirri per la possibilità che mi ha dato, la sua chiamata mi ha suscitato qualcosa di importante, volevo dare qualcosa alla città. Ringrazio CFG per la possibilità che mi ha dato dopo l’esperienza nel settore giovanile”.
“Non ho parlato in questi anni perché la politica societaria era questa e mi sono allineato – continua – . Le responsabilità me le sono sempre prese. Non ci ho messo la faccia perché la linea del club era questa, mi sono adeguato. Sono orgoglioso del percorso che ho fatto”.
“Avevo capito a febbraio che non avrei rinnovato ma ho portato il lavoro avanti, soprattutto a casa mia, il focus era raggiungere il massimo col Palermo. Il CFG ha una politica di condivisione, io ho avuto il mio spazio, ma ci sono state altre persone con cui condividere informazioni. È stato un lavoro importante per me, mi ha dato la possibilità di completarmi”.
“Rammarico? Il mio sogno era portare il Palermo in Serie A, sarei stato felicissimo. Lo scorso anno è stato fatto un lavoro eccezionale, l’obiettivo era la salvezza e siamo arrivati a pari punti col Venezia. Quest’anno si è alzata l’asticella, inizialmente siamo partiti molto bene, poi abbiamo avuto alti e bassi. La Serie B è diventata molto difficile. Non ho rammarico ma la delusione è di non aver coronato il mio sogno e dei palermitani”.
“Futuro? Ho parlato con club di Serie B. Non mi sono sentito pronto, voglio aspettare la soluzione giusta per potermi esprimere. Questo periodo di pausa lo vedo come un momento di crescita. Cosa è successo a Cremona? È stato un momento stranissimo, ero fermo e mi godevo la prestazione della squadra nel primo tempo. Il Palermo era maturo, poi nel secondo tempo è successo qualcosa che ci siamo portati per molto tempo. È subentrata la paura, fa parte di un percorso di maturazione”.
“L’esonero di Corini? Parlare dopo è troppo semplice, non ha sortito il cambio di passo che si poteva pensare. Credo che Eugenio abbia fatto un ottimo lavoro, così come Mignani. Comunque abbiamo fatto una semifinale playoff. Il prossimo anno può essere importante per il Palermo”.
“Nel calcio non esiste una formula vincente. L’anno scorso si è deciso di mettere dentro giocatori che avevano vinto e conoscevano bene la categoria. La pressione? Non riesco a comprendere questa parola, bisogna toglierla dalla testa dei giocatori, non deve esistere. Sono sempre stato vicino a Corini anche quando era fischiato. Rifarei tutto quello che ho fatto, vedevo un grande lavoratore, così come ho fatto con Mignani. Abbracciavo Corini come Mignani”.
“Vedo il bicchiere mezzo pieno, questa esperienza mi ha dato modo di diventare più forte e completo. Sono totalmente focalizzato a quello che sarà il mio prossimo futuro, voglio raggiungere risultati importanti. Gardini e Bigon sono dirigenti esperti e io con massima serenità accetto la loro decisione. Non ho rammarico, continuerò a essere un tifoso del Palermo”.
“Il centro sportivo ha dato un plus importante, c’era un clima di grandissima professionalità. Credo che i giocatori debbano vivere più la città, c’era troppa differenza di ‘ambiente’ tra Torretta e il “Barbera”. Il mercato? L’operazione di Segre è stata molto importante, così come quella di Diakité, che ho voluto fortemente. I ragazzi sono stati tutti eccezionali, mi hanno chiamato tutti. Mi sarebbe piaciuto prendere Coda in estate, così come Verde a gennaio, mi ricordava un po’ Miccoli”.
“Ho incontrato Gardini e Bigon e ci siamo parlati con massima serenità, mi hanno comunicato la loro decisione. Ci siamo lasciati in maniera serena e bene. De Sanctis? C’è un buon rapporto. Spero che il Palermo vada in Serie A, sarò a casa a festeggiare. Dionisi è un allenatore importante, propone un buon calcio”.
“I rapporti con Gardini e Bigon sono stati professionali, c’è stato rispetto e condivisione. Verde ha fatto il fenomeno a Pisa e alla fine è stato trattenuto a La Spezia, una cosa simile è successa a Soleri col Modena, non volevamo cederlo. Coda? Una squadra che deve vincere ha bisogno di attaccanti importanti ma la convivenza con Brunori sarebbe stata un pericolo”.
“Puntare su Dionisi è una scelta intelligente, ha dimostrato di essere un allenatore importante, può rappresentare bene il CFG. Questa esperienza mi ha permesso di completarmi, il ruolo del direttore sportivo è sempre più di condivisione. Far parte di un gruppo così grande vuol dire condividere”.
“La trattativa con Coda si poteva sviluppare ma poi alla fine si è deciso di non continuare per una questione di equilibrio. Brunori ha dimostrato di essere molto importante, con qualità rare per la Serie B. Per raggiungere alcuni obiettivi bisogna avere giocatori importanti in panchina”.
“Non ci sono stati problemi enormi nello spogliatoio. Non è mai successo qualcosa di grave. Bisognava fare qualcosa di meglio per vincere le partite. L’obiettivo del Palermo è andare in Serie A quanto prima, inutile nascondersi. CFG pensa che chi arriva possa aiutare a raggiungere questo obiettivo”.
“Corini è un grande professionista, ci teneva a raggiungere l’obiettivo. Ho seguito le sue conferenze in diretta e ho sempre visto una persona equilibrata. Non credo che abbia sbagliato mai la comunicazione, magari è stato un peso per lui essere l’unica interfaccia, ma era la politica della società”.
“Il rinnovo di Segre? Abbiamo iniziato a discutere verso aprile, c’era un accordo di massima, c’era la volontà totale di rimanere a Palermo, il ragazzo è attaccato al club. Brunori è il giocatore simbolo del Palermo, è importantissimo. Sicuramente il suo ‘caso’ è da risolvere”.
“Il Palermo ha bisogno della chiave giusta. Non c’è il giocatore che può risolverti il campionato, niente di strano che torna Saric e fa bene con Dionisi. La Serie B è un campionato di concretezza e solidità difensiva”.
L’anno scorso l’obiettivo era la salvezza. Il primo anno del gruppo City al Manchester , sono stati spesi 140 milioni di euro.
Marò state messi male se criticate il CFG… lasciateli lavorare sono messi che spendono soldi a tutto andare, pagano stipendi ad alcuni calciatori come in serie A… ma che cosa volte? Il pescivendolo o pinu cunnuttu come proprietario? Tifate Intermer Minchiam o Cazzventus invece di criticare sempre.