Corrado: "Al Palermo non si può dire di no, qui per crescere... e vincere"

Corrado: “Al Palermo non si può dire di no, qui per crescere… e vincere”

Arrivato a Palermo per correre, crescere e stupire. É Niccolò Corrado il protagonista della conferenza stampa di oggi in collegamento dal ritiro di Petralia Sottana, dove i rosanero stanno completando la prima fase della preparazione pre-campionato.

ORE 12.15 – “Avevo interesse da squadre di Serie B, ma quando Castagnini mi ha chiamato non ci ho pensato due volte: con una storia così importante non potevo rifiutare. Baccin? Sì ci ho parlato e mi ha dato l’in bocca al lupo”.

ORE 12.16 – “Modelli? Devo dire che seguendo anche il Palermo in passato, mi ispiro a Grosso e Balzaretti”.

ORE 12.17 – “Come vivo la concorrenza? Sicuramente in questa squadra ci sono 23 titolari e ognuno deve giocarsi il posto. Il mister fa le scelte, io devo pensare solo a lavorare”.

ORE 12.18 – “Le mie caratteristiche? Sono mancino puro e posso giocare sia come terzino che come esterno; su tutta la fascia sinistra sono a disposizione dell’allenatore. Altri ruoli? Una volta in urgenza mi hanno messo terzo di difesa, ma per il resto solo esterno”.

ORE 12.19 – Su Di Donato (suo ex allenatore ad Arezzo): “In questi giorni l’ho sentito ed è contentissimo per me, mi ha detto di salutare i tifosi palermitani. Dove posso migliorare? Penso in fase difensiva, ma con l’aiuto dei miei compagni conto di crescere caratterialmente e migliorare. Sicuramente mi piace molto spingere e fare tanti cross”.

ORE 12.21 – “Boscaglia? Ho capito subito che è un grande allenatore, devo conoscerlo bene ovviamente ma la sua esperienza in altre squadre dice tutto. Vedo che si curano molto i dettagli e sono contento di questo, mi permette di crescere e migliorare”.

ORE 12.22 – “Se vincere il campionato è uno stimolo in più? Sicuramente sono molto carico e ho voglia di iniziare e provare a vincere il campionato. Sono carichissimo”.

ORE 12.24 – Sul suo arrivo a Palermo: “C’erano già stati dei contatti, ma nel momento in cui mi ha chiamato Castagnini mi ha spiegato tutto. C’erano squadre di Serie B, ma il Palermo come società era un’occasione troppo importante”.