Lucioni: “C’è voglia di andare in Serie A, non ci dobbiamo accontentare”

Parla Fabio Lucioni. Il difensore del Palermo interviene in conferenza stampa dal ritiro di Livigno e fa il bilancio di questi giorni di ritiro. L’ex Frosinone parla delle difficoltà avute l’anno scorso, di come superarle e dell’ambizioso obiettivo stagionale.


ORE 10.51 – “La Serie B è un campionato che quando pensi di vincere ti accorgi che ci sono tante curve. L’anno scorso siamo scivolati troppe volte, non abbiamo avuto continuità. Dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti e avere più concentrazione, alzare l’asticella. Credo che l’asticella debba inevitabilmente essere alzata qua in ritiro, vedo applicazione e abnegazione da parte di tutti. Possiamo fare un campionato all’altezza della squadra che siamo”.

ORE 10.52 – “Mi piace giocare e rischiare. Dionisi ci sta dando compiti ben precisi in base alle caratteristiche di ognuno di noi. È normale che le gambe vanno un po’ meno, sono tredici giorni che stiamo lavorando, i carichi si fanno sentire. Non cerchiamo alibi, cerchiamo di seguire i dettami dell’allenatore. Non è cambiato il modo di iniziare l’azione, cerchiamo soluzioni in base alla pressione degli avversari”.

ORE 10.54 – “Arrivare dietro la seconda non mi dà soddisfazioni. Mi auguro di non affrontare le difficoltà dei playoff, l’ambizione della società è chiara a tutti. La voglia di conquistare la Serie A c’è da parte di tutti, credo che si stiano facendo le cose nel migliore dei modi. Nel calcio non ci sono cose scontate, dobbiamo dare il massimo in ogni allenamento. Non ci dobbiamo accontentare, la piazza è esigente, merita palcoscenici diversi, siamo tenuti a dare il massimo”.

ORE 10.55 – “Dionisi è un allenatore diretto ed esigente. Non ti puoi permettere di abbassare i ritmi, il tecnico cerca di farcelo capire in allenamento. Ogni allenatore ha la propria idea di gioco, credo che la prerogativa sia quella di cercare di imporre il nostro gioco. Nikolaou? Non lo scopro io, ha fatto campionati importanti, si è messo subito a disposizione; è solare e scherzoso, credo che l’armonia sia importante per tutta la stagione. Il ritiro ci deve fare conoscere meglio. Il gruppo vuole raggiungere un obiettivo importante”.

ORE 10.57 – “C’è una società che fa le sue valutazioni, noi facciamo quello che ci viene chiesto. Dobbiamo dare il massimo ogni giorno. Serve vincere più partite possibili, non è facile raggiungere l’obiettivo. La società fa le sue valutazioni. Peda? È un ragazzo che ha dote straordinarie, sto cercando di dargli una mano dal punto di vista tattico. Ha grosse capacità e margini di miglioramento”.

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15 thoughts on “Lucioni: “C’è voglia di andare in Serie A, non ci dobbiamo accontentare”

  1. ‘La voglia matta’ dell’Ing. Berlinghieri (Tognazzi), che non accetta di essere out (matusa) a soli quarant’anni. Finale senza riscatto e con poca dignità. Una amara discesa verso la ‘riserva’, dopo una vana vittoria, addomesticata per un ex capo indiano (da spiaggia). Film del 62. Impressionante, ormai tutti morti, protagonisti e comprimari, al tempo gioventù bruciacchiata. Anche l’eterna adolescente Catherine Spaak, anche il ‘biondino’. Fu, per un certo periodo, mio compagno di caxxeggio, al bar Vanni di Roma.

        1. Chi sei tu lo sappiamo: un Gigginieddu qualunque che si spaccia per cinefilo ma poi sbaglia il regista di The Departed.

          1. Ho chiesto: ‘Buono a sapersi, cosa?’ Non rispondono, non lo sanno, soliti commenti compulsivi. Non sono un cinefilo, non sono proprio nessuno, cercati, cercatevi un altro mito. GIGIniellu (si scrive così) però è una mia creazione, per una ben identificata macchietta, drammatica. Sciatta, volgare, estranea ad ogni forma di cultura, cinema compreso. Ps chiedo nuovamente: chi siete, chi vi conosce? Vi ho invitato più volte a stare lontani. Neanche un minimo contatto. ’sbaglia il regista’, puntini e virgole al posto delle parole. Siete i fratelli Capone?

      1. Sì. Il primo vincitore dello ‘Scolapasta d’oro’, torneo di tennis che Tognazzi organizzava in estate, nella sua villa di Torvaianica. Troppo facile, era di un’altra categoria rispetto agli altri partecipanti, tutti ‘cinematografari’. Ps Di lui ho già parlato, su queste pagine, tempo fa, a proposito de ‘Il Gattopardo’, dei set palermitani.

  2. Dopo l’anno trascorso, la prima cosa da fare era di rinnovare potentemente la rosa, supplendo a ciò che era mancato: ottimo regista mobile, ottimo trequartista, diversi difensori.
    Gente come Ceccaroni ( movenze da elefante) Nedelcearu ( ottimo per la C) Gomes ( copia di Odjer) dovevano in modo preliminare escluderli, ed invece la 1 cosa che hanno fatto, è stato confermarne la maggior parte. A questo punto cosa vi aspettate?
    Del resto se si tengono la maggior parte di questi, i nuovi innesti saranno logicamente pochissimi.
    Stulac ? Ma scherziamo? Corre più un cinquantenne che lui. Insigne? Può segnare solo in partite di calcetto tra scapoli ed ammogliati. Quindi cosa ci dobbiamo aspettare se confermano la maggior parte di quelli che han fallito lo scorso campionato?

  3. Colpisce soprattutto la tempistica di questi dirigenti. Volevi dismettere 15 giocatori? Bene, ad aprile sceglievi il nuovo Ds e avviati i programmi. Non che a metà luglio dobbiamo piazzare ancora Fella , porca puttana . E non sappiamo cosa fare con Brunori, unico elemento con qualche timida richiesta. Forse.

  4. Come sempre valerio non ne azzecca una nemmeno per sbaglio!
    E’ puntualmente smentito dai fatti!
    Se la prende con 2 giocatori forti e attaccati alla maglia come Gomes e Nedelcearu invece che con certi fighettini che passiano in campo!
    Gomes è il migliore centrocampista del Palermo e della serie B, è scuola Manchester e Paris, unisce qualità e quantità, costruzione e interdizione, è uno dei pochi giocatori di categoria superiore che abbiamo, e grazie ai suoi assist e ai suoi salvataggi a portiere battuto abbiamo fatto tanti punti. Senza gomes avremmo rischiato i play out. No Gomes no party! E infatti nel disastro di Venezia Gomes era assente e gli unici a salvarsi dal disastro erano Traore’ e Diakitè.

    Nedelcearu è il migliore difensore centrale del Palermo e uno dei migliori della serie B. E’ a tal punto attaccato alla maglia che ha giocato poche ore dopo della morte del padre. Tra gol fatti e gol evitati, Nedelcearu ha contribuito fortemente all’arrivo ai play off.

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