Roma, Florenzi: “Futuro? Tutto può cambiare, mi manca il campo”
Doppio infortunio al crociato nel giro di pochi mesi. Una stagione conclusa con largo anticipo e doppia operazione. Anno sfortunato per Alessandro Florenzi, fuori dai campi da quel Sassuolo-Roma. Primo infortunio, recupero e completato e poi? Il secondo crack, di nuovo sotto i ferri: “Il secondo incidente è stato peggio del primo perché non me l’aspettavo – ammette a Il Corriere dello Sport – . Il primo l’ho sentito parecchio, una botta e un dolore lancinante. Il secondo invece è stata una mazzata psicologica. Per fortuna mia moglie, mia figlia, i miei familiari e miei amici mi sono stati vicini. Mia figlia mi ha salvato la vita, non lo sa ma è stato così”.
Giocatore poliedrico Florenzi. Tanti ruoli, tutti fatti al massimo. Una duttilità incredibile, tanto che nemmeno lui riesce a definire il suo vero ruolo: “Non lo so, non sto scherzando. Ho la capacità di trovare le mie qualità in ogni ruolo che ricopro”. Un giocatore che ha imparato tanto da tutti gli allenatori avuti, tanto che non ne individua uno più importante: “Posso dire Zeman che mi ha fatto esordire in Serie A, ma posso dire anche Garcia, Spalletti o Conte che mi ha portato all’Europeo. Tutti mi hanno dato qualcosa”. E il futuro? Florenzi un’altra bandiera della Roma? La risposta del centrocampista non è poi così rassicurante: “E’ difficile dirlo, possono cambiare tante cose. La voglia di fare lo stesso percorso di De Rossi e Totti c’è, anche se loro sono irripetibili. Non voglio precludermi nulla, sarebbe bello giocare in altri posti e conoscerli. Dentro di me, alla fine, dico che fare tutta la carriera a Roma non sarebbe male. Vivo giorno per giorno”.
Totti e De Rossi, anima e cuore della Roma. Romanisti e romani, simbolo di una squadra e di una città, quella a tinte giallorosse: “Totti da ragazzino è un idolo, come poi lo è stato anche Daniele. Francesco in squadra è tuo fratello, ci scherzi e ci parli di tutti. Una persona normalissima. Con De Rossi forse sono ancora più legato, usciamo insieme e le nostre mogli sono amiche. E’ stato lui a dire ai miei genitori del crociato rotto”. Ma l’idolo di Florenzi non è uno dei suoi compagni di squadra, ma è spagnolo: “Fabregas, un giocatore strano.. Mi ha chiamato dopo il primo infortunio, quando si è presentato al telefono ho chiesto un bicchiere d’acqua a mia moglie perché non mi sentivo bene”.
Recupero che procede, Florenzi ha una voglia matta di ritornare in campo: “Mi manca tantissimo, mi manca l’adrenalina e tutto quanto. Entro l’inizio del prossimo campionato spero di essere pronto”. Intanto la Roma lotta per una speranza residua di vincere lo scudetto: “Non smetto di crederci finché la matematica non ci condanna – afferma – . Ci vogliono anche altri fattori ma noi dobbiamo vincere tutte e sette le gare finali. La città non aiuta, ci tante radio e tanti giornali che parlano della squadra, forse bisogna cambiare anche la mentalità della città”.