Sampdoria, una bella donna che sfiorisce. Ma non fatela sparire
La Samp è retrocessa in B. Ma non è solo questo. Come fai a guardare una bella donna al massimo del suo splendore e non innamorartene? Queste (in foto) sono solo alcune delle maglie della Samp che ho voluto nel corso degli anni. Ci ho tifato per caso. Il destino ha giocato sporco. Una parte della mia famiglia si è trasferita lì giusto nell’anno dello scudetto. E io ho visto i ricami di una squadra che prima di essere di calcio era un concentrato di sogni che di colpo erano realizzabili. Era tutto troppo bello.
Solo che poi cominci a considerare fortunati quelli che tifano per altre squadre più “vincenti” e vivi della bellezza del passato. Ma non si torna indietro. Già è un lusso aver conosciuto una squadra con una maglia meravigliosa. Poi arrivano gli anni che passano, i ricordi. Un giorno freddo d’inverno scopri che anche i semidei come Gianluca Vialli hanno una fragilità umana. E ti dici che forse gli idoli sono invincibili solo quando i sogni sono ancora solidi. Poi cresci ed è finita.
Stasera la Samp è ufficialmente in B. Ma c’è di peggio. Rischia di fallire. Di ripartire da serie inferiori. Mi sento di dire che in una città dove la rivalità con gli “altri” è forte, i genoani veri non stanno pregando per questo. Una retrocessione mentre loro salgono ci sta. Questo credo sia troppo anche per chi tifa contro.
Perché un conto è che il tempo passa e la bellezza può sfiorire. Ma sfiorire non è sparire. Sparire no. Certo, c’è di peggio nella vita ma per chi ama il calcio davvero fa male. Perché la vita e il calcio a volte si somigliano pericolosamente. Nelle vittorie inaspettate e nei dolori. Vorrei rivedere l’anno prossimo le maglie blucerchiate in giro. Sarebbe bello. Maglie come queste. O anche più belle.
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Ero in IV ginnasio, al Garibaldi; giocavamo alle ” Pietrine” spazio tra lo Stadio e lo Stadio delle Palme; la nostra maglia era quella della Sampdoria; avevo il 4, o il 6, non ricordo bene; era l’anno del terremoto del Belice; quanti eicordi; ero un bambino, ora sono un anziano avanzato, ma che bei ricordi con quella maglia.
Nell’inno del Palermo c’è un passo molto rappresentativo che recita: “Con te rinasceremo cento mille volte ancora. La tua vittoria sarà come un giorno di sole e passione che sale”. Oltre al Palermo, sono fallite e hanno ricominciato daccapo , tante altre squadre gloriose: dal Napoli oggi campione d’Italia, alla Fiorentina oggi finalista di Coppa Italia e semi-finalista in Europa, al Parma ed altre. Alle volte, come dimostra il Palermo, è meglio azzerare tutto e ripartire con nuovo entusiasmo. In bocca al lupo alla tua squadra.
PS: E pensare che c’era chi voleva il Viperetta a Palermo, quello che “Amo il Palermo perché qui ho girato Mery per sempre. Amo il rosa perché è il colore d’a fimmina”.
l’avrò detto altre cento volte ma lo ripeto volentieri: è stato difficile, abbiamo sofferto, ma il fallimento, col senno di poi (ma neanche tanto), per noi è stato solo un toccasana
In verità il colore del femminile per tutto il Medioevo e per gran parte dell’età moderna è stato l’azzurro. Basta guardare, nei dipinti, il colore degli abiti in cui erano abbigliate le donne. Luoghi comuni che variano con il passare del tempo.
Grazie per la precisazione. In effetti, citavo testualmente le parole del Viperetta durante la visita a Palermo prima dell’asta per il titolo sportivo, poi vinta da Hera Hora.
PS. Precisazione per precisazione, più che di “luogo comune”, parlerei di “convenzione”. Chi mai, vedendo un fiocco rosa esposto sull’uscio di casa penserebbe che è nato un maschietto?
Concordo con Vitogol. Sono ancora inorridito nel ricordare l’evocazione dell’auspicio che Ferrero vincesse il bando per la rinascita del nostro Palermo. Purtroppo questi personaggi “tirano” nel nostro Paese. Sarebbero questi personaggi l’antidoto al “politically correct” inappropriatamente evocato in questi giorni da qualcuno? Dio ce ne liberi! Troppi personaggi sbagliati hanno imperversato nel nostro Calcio da troppi anni. Prima della partita col Torino di sabato scorso (persa per 0-2 a Marassi) ho visto qualcosa di incredibile. I giocatori della Samp e tutto lo staff andare sotto la curva a ringraziare i tifosi in un abbraccio reciproco durato quasi dieci minuti, PRIMA della partita. Una curva strapiena come sempre e mi ha fatto male vedere questo, rievocando in me lo stadio desolatamente vuoto quando Zamparini era uscito dalle grazie dei “tifosi” del Palermo. La squadra non si abbandona MAI. MAI vista una cosa del genere. Un gesto di amore al di là di tutto, della stagione sbagliata e nefasta (con la morte di due idoli quali Vialli e Mihailovic) di qualche giocatore che non ha reso secondo le aspettative. Tutti insieme. Tutti lì, uniti in un momento di condivisione di rara bellezza e intensità emotiva. Una giornata bellissima oltre l’epilogo. E’ stata una vera e propria LEZIONE. Spero che molti, moltissimi che dicono di amare il Calcio e la propria squadra ne traggano insegnamento. Forza Doria. (e Forza Palermo). Spero di vedere le maglie blucerchiate molto presto in giro. Nel mio immaginario Sampdoria e Palermo sono legate dall'”unicità” delle loro splendide maglie.
P.S. La magia di quel commiato é stata purtroppo guastata dall’esultanza becera e incivile di Pellegri (ex Genoa) in occasione dello 0-2 da lui siglato. Mani alle orecchie sotto la curva doriana. E clima infuocato per questo gesto ignobile e insultante. Spero tanto finisca lui in D al posto dei blucerchiati, e molto presto. Il Calcio ha bisogno urgente di ricostruire dei valori che non ci sono più.
Vero!
Quelli che volevano Ferrero qui…..
Quelli a cui piacciono le persone come Ferrero….
Quelli che si sarebbero fidati di uno come Ferrero….
Buona fortuna alla gloriosa Sampdoria.
Sono stato tra quelli che non voleva Ferrero semplicemente perché avevo letto le gesta del soggetto, e bastava davvero usare google per questo.
Onestamente mi importa poco della Sampdoria ma non perché tifo Palermo, ma perché credo che nessuna società debba godere di privilegi ergo se merita di fallire, deve fallire, dato che con noi sono sempre stati spietati. (al di là delle colpe del Palermo e delle vecchie società) Sarò cinico ma poco mi importa. Buon fallimento.
Io dico che non c’è disonore nel fallire. Soprattutto per i tifosi che subiscono quanto determinato da altri. Inoltre, se le regole valgono per uno, esse valgono per tutti. Se la Samp deve fallire, che fallisca. Ripartirà senza debiti per ritornare là dove merita di stare.
Sono “fallito” ben due volte col mio Palermo, soffrendo come non mai! Sinceramente, non ci godo certamente, ma non me ne può fregare di meno se fallisce anche la Sampdoria!
figurati quanto invece frega a quelli che amano il calcio e che si sono emozionati a leggere questo articolo, di cosa ne pensi tu.
Rispetto della legge vs emozione?
Il fallimento come opportunità, è una verità. Una nuova vita, tutto nuovo, più bello che pria. Non ci sperare, caro tifoso rosanero, il City Group non può fallire e ormai sei nelle loro mani, sono mani grandi, rassicuranti. Navigazione sottocosta, dove il vento si addormenta. Giornale di bordo: Calma piatta. N N
Che c’e’ di malwe nel fallire?Ancvhe il Palermo nel rwecente passato e’ fallito e se fallisce la squadra della 5 citta’ d’Italia possono fallire tutte quante.
la quinta città nella classifica del pititto o in quella della vastasaria?
Chi auspicava l’avvento di un Ferrero qualsiasi probabilmente è oggi tra coloro che massacrano Corini e maledicono l’avvento del City e la presidenza illuminata di Mirri. Andiamo avanti e auguri ai tifosi doriani, vere vittime .
Da quello che ho letto, sembra molto pesante la situazione della Sampdoria, un passivo pari a ca 150 milioni. Secondo logica, il fallimento l’unica strada percorribile, per un nuovo inizio dalla serie D. Si tratta però di squadra scudettata, ‘merito sportivo’ che consentì alla Florentia, poi Fiorentina, di saltare un’ intera categoria (l’inferno della C). Costituisce un precedente, sul quale può sperare legittimamente la tifoseria doriana (che è peraltro, senza dubbio, tra le più appassionate d’Italia).
Rimane il fatto che, se non cambia l sistema, di fallimenti così ne vedremo ogni anno sempre di più. Ma nessuno sembra pensarci, se non a coprire le solite 4/5 grandi, che, seppur piene di debiti, non falliscono mai…
Non falliscono o no vengono mai o non vengono mai fatte fallire…
Non capisco: La Sampdoria con 150 milioni di € di debiti non deve fallire mentre il Palermo con 40/60 milioni di €di debiti è stato dichiarato fallito. Ma allora neppure nel calcio italiano le leggi non sono uguali per tutti ! Che la Sampdoria riparta dalle Serie D come Napoli, Fiorentina (C2); Parma, Palermo, Catania, Chievo ecc. In 3-4 anni tornerà in A. Va bene che l’Italia è un paese di Pulcinella, ma a tutto c’è un limite !
‘Ma non fatela fallire ” Perché??? Cosa ha in più di altre squadre che sono fallite per molto meno! Finiamola con certi privilegi . Se deve fallire, che fallisca! Mi dispiace per i suoi tifosi ma la legge deve essere uguale per tutti!