Santana come Ibra: la storia infinita del Benjamin Button rosanero
Nel momento più difficile, nella partita più importante di tutte, contro l’avversario più “detestato”, non poteva che pensarci Mario Alberto Santana a illuminare la serata. Il capitano ha regalato una gioia immensa al popolo rosanero, in una stagione avara di soddisfazioni, e ha scritto un’altra pagina di storia. Il gol nel derby, segnato a 39 anni, 2 mesi e 8 giorni, permette all’argentino di inserirsi nell’élite dei giocatori un po’ “meno giovani” che ancora vanno a segno, e tra questi c’è anche il “totem”, Zlatan Ibrahimovic.
Il fuoriclasse svedese, in questi giorni ospite del Festival di Sanremo, ha avuto un impatto devastante da quando è tornato al Milan e a 39 anni passati continua a fare la differenza. Ibra rappresenta l’eccellenza, un unicum per lo sport in generale, il “Benjamin Button” del calcio per antonomasia, ma la storia di Santana dimostra che l’accostamento tra i due non è del tutto azzardato.
Santana, nel 2019, accetta la sfida di riportare il Palermo tra i professionisti dopo il fallimento, per chiudere un cerchio iniziato 17 anni prima. L’argentino, in Serie D, dimostra di poter ancora fare la differenza, regalando anche qualche perla come il gol contro il Licata (l’ultimo segnato prima del derby). L’8 dicembre del 2019, però, si lacera il tendine d’Achille; un infortunio grave, soprattutto rapportato all’età del giocatore, che sembra il preludio alla fine della sua carriera. Il capitano non ci sta e rifiuta l’idea di smettere: vuole ancora indossare scarpini e maglia rosanero. In Serie C, però, è tutto più difficile, lui gioca poco e non entra in forma. La gara contro il Bisceglie è quella della svolta: Santana viene schierato titolare per la prima volta e “disegna” calcio; anche lui si torna a sentire giocatore vero. Nel derby, poi, arriva il gol dell’apoteosi, uno dei più belli della sua carriera e di sicuro il più importante.
Le ultime tappe della carriera di Santana ricalcano per certi versi quelle di Ibrahimovic. L’attaccante, nel 2017, subisce un bruttissimo infortunio al ginocchio con la maglia del Manchester United e per la prima volta in carriera dubita di sé stesso. Una volta recuperato clinicamente, non riesce a tornare ai soliti livelli tanto che lascia i ‘Red Devils’ confidando al tecnico, José Mourinho, di non sentirsi all’altezza di quella maglia pesante. Va in “esilio” in MLS, massimo campionato americano, ai Los Angeles Galaxy, e domina alla sua maniera, segnando 52 gol in 56 presenze. Ibra sembra prossimo al ritiro ma decide di tornare al Milan per chiudere un cerchio iniziato 10 anni prima. Anche in rossonero, i numeri sono dalla sua parte: 24 reti in 32 partite. E tra i professionisti, in Italia, sono pochissimi ad aver fatto come e meglio di Santana e Ibrahimovic, sotto il profilo “dell’anzianità”.
In Serie B i marcatori più anziani di questa stagione sono due vecchie conoscenze del Napoli, Germán Denis e Christian Maggio, entrambi in gol a 39 anni. In Serie C, invece, ci sono Emerson e Francesco Valiani che ancora segnano a 40 anni mentre Francesco Scarpa, della Paganese, è andato a segno qualche mese dopo aver spento le 41 candeline. Loro, insieme a Ibrahimovic e Santana, sono i marcatori più esperti tra i professionisti.
La storia infinita del capitano con il numero 11 sulle spalle è già nei libri di storia: unico giocatore ad aver indossato la maglia rosanero dalla A alla D, unico ad aver segnato almeno un gol dalla A alla D e il record di straniero con più presenze non è lontanissimo (Jajalo è a 147, l’argentino a 130). Un po’ come Ibra al Milan, Santana ha fatto innamorare Palermo alla sua maniera, tra una ‘pedalada’, una rabona, un tunnel o un pallonetto.
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Onore a Mario Alberto Santana un giocatore immenso, senza età. Vedere le sue lacrime per il derby vinto riconcilia con il calcio.
C’è solo un capitano!!!!
Il suo gol nel derby mi ha fatto esultare così tanto che ho dimenticato il periodo deludente che c’è stato prima ! Santana grazie per la felicità che ci hai donato! Forza Palermo!