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Sarcì a SN: “Palermo? Sarebbe una grande opportunità”

Dieci anni di successi e riconoscimenti in Belgio, ma la voglia di sentire nuovamente l’aria di casa potrebbe riportare Massimo Sarcì in Italia. Il tecnico palermitano, responsabile del progetto Giovani Italia e osservatore dell’Anderlecht, lascerà il club biancomalva al termine della stagione. Le idee per il futuro, in tal senso, sono chiare. Priorità all’Italia, con una speranza per nulla celata: “Se dovesse presentarsi l’occasione di tornare a Palermo la prenderei sicuramente in considerazione“. I rosanero, alla ricerca di un nuovo responsabile per il vivaio data l’ormai certa partenza di Dario Baccin, potrebbero rappresentare per Sarcì l’occasione per il ritorno a casa a dieci anni di distanza dalla partenza per il Belgio. Fortitudo Golden Boys, Borgo Nuovo, Juventina Palermo, Misilmeri e Carini, questo il percorso di Sarcì prima di valicare i confini nazionali e tentare l’avventura nelle serie minori belghe: “Sono partito da Palermo nel 2007 – ricorda Sarcì a Stadionews – ovviamente non con la prospettiva di andare subito all’Anderlecht. Ho iniziato dal Verviers, curando l’area tecnica del settore giovanile e passando anche dalla prima squadra, dove ho lavorato come assistente con l’obiettivo della salvezza. Da lì sono poi andato a La Louviere, dove ho seguito gli under 17 e gli under 19 nazionali“.

Sarcì, la sua avventura con l’Anderlecht come inizia?
Il percorso è iniziato con l’Anderlecht Sport, poi col Progetto Italia insieme al dottor Sollitto. Ho lavorato per l’Anderlecht inizialmente come osservatore, poi per tre anni ho unito l’attività di scouting a quella della Primavera del club“.

Lei e i suoi giovani vi siete messi in mostra in diverse edizioni del torneo di Viareggio, kermesse vinta nel 2013. Che ricordi ha di quel torneo?
Al Viareggio ho avuto la mia bella fetta di visibilità, essendo comunque nello staff tecnico. Ma alle mie spalle c’è tanta gente che lavora nell’ombra. Devo ringraziare il club per i mezzi che ci fornisce, a partire dal direttore Kindermans“.


In una di quelle edizioni del Viareggio avete anche adocchiato Bentivegna…
Sì, lo abbiamo seguito in qualche partita e il ragazzo ci aveva anche convinto, ma non abbiamo trovato un accordo col suo entourage“.

In questi giorni tornerà a Palermo per il convegno Coach360, su cosa vi soffermerete?
Si parlerà della differenza tra il calcio di formazione e il calcio professionistico. Cercheremo di riassumere tutto ciò che riguarda la metodologia e del valore della crescita dei nostri atleti sin dal settore giovanile“.

Il suo contratto con l’Anderlecht scade al termine della stagione. Dopo dieci anni è venuto il momento di tornare in Italia?
Il richiamo di casa per la mia famiglia è stato forte, io sto cercando di riavvicinarmi. Vedremo se ci sarà l’opportunità, al momento ho due richieste dalla Francia e dal Lussemburgo, ma se devo restare all’estero preferisco proseguire in Belgio. Se non dovesse esserci l’opportunità di rientrare, potrei anche pensare ad un anno sabbatico“.

A Palermo potrebbe crearsi un vuoto per la prossima stagione, le piacerebbe tornare nella sua città?
Non ho mai avuto una squadra del cuore, ma io sin da piccolo vivevo allo stadio della Favorita. Chiaro che per me Palermo sarebbe una grande opportunità. In più sarebbe bello dimostrare di poter essere profeta in patria, perché applicare le metodologie usate in Belgio con i giovani palermitani potrebbe portare grandi risultati“.

Si parla anche di Messina, qualora Proto dovesse acquistare la società.
Sì, sono molto amico di Giorgio Corona che è legato alla cordata e potrebbe anche esserci questa opportunità. Vedremo“.

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