Sforzini: “A Palermo atmosfera da Serie A. Brunori? Consiglio di restare”
Ferdinando Sforzini, ex bomber del Palermo, è intervenuto durante l’ottava puntata di Sala Stampa “senza filtri” per parlare della stagione rosanero.
“Ho seguito il Palermo quest’anno – ha detto l’ex rosanero – e l’entusiasmo che si è creato è incredibile: Baldini ha dato una marcia in più alla squadra. C’è stato un lavoro dell’allenatore sulla testa dei giocatori. Sulla carta, infatti, non è la squadra più forte della Serie C ma alla fine vince sempre chi mette più motivazione e cattiveria”.
“Nel ritorno contro il Padova credo sia giusto seguire la filosofia del tecnico”, osserva Sforzini. “È giusto anche sbagliare, ma almeno con le proprie idee. Domenica, comunque, sarò allo stadio”.
Poi, l’ex attaccante ha omaggiato la tifoseria: “Provo quasi invidia per gli attuali giocatori. I tifosi sono fondamentali: un vero dodicesimo uomo. Ricordo ancora il gol al Messina sotto la Nord che è stata una grande emozione: il pubblico è incredibile e caloroso. C’è sempre un’atmosfera da Serie A”.
In seguito, Sforzini ha parlato di alcuni suoi ex compagni di squadra: “Sento sempre Floriano, è carichissimo e rivitalizzato. Ha beneficiato dell’arrivo di Baldini, soprattutto a livello umano. Silipo, invece, va aspettato perché giovane. Forse potrebbe giocare meglio in Serie B dove c’è meno agonismo e più spazi”.
E, infine, un giudizio su Brunori: “Mi piace tanto ed è stato molto valorizzato. Attacca la profondità, ha un gran motore, fa gol in tutte le maniere. I suoi 28 gol gli aprono scenari di mercato incredibili, ma fossi in lui, resterei a Palermo. È un ambiente che lo apprezza. Magari in Serie A potrebbe anche giocare bene, ma io cercherei la riconferma in Serie B senza avere fretta”, conclude Sforzini.
Grazie Sforzini per aver vestito i nostri colori.
Calma calma. Troppo entusiasmo. Non siamo ancora in B e si parla di A?
Troppi riflettori sul palermo. Quando non ci filava nessuno quatti quatti senza accorgersene siamo arrivati in finale. Fa bene baldini a tenere un profilo basso, i giocatori non devono montarsi la testate
La storia di Brunori mi ricorda molto quella di un’altro grande attaccante giunto in un povero Palermo di tanti anni fa . Vito Chimenti arrivò dal Matera per pochi milioni segnalato dal grande Veneranda . Matta si inventò il Palermo dei giovani, in realtà si trattava dell’ennesimo Palermo squattrinato.
Chimenti piazzò subito due gol al Napoli, presentò ai 40000 presenti la famosa bicicletta e diventò un top player, come direbbero oggi. A fine stagione però rimase a Palermo, dov’era diventato il re. Spero che anche Brunori rifletta bene anche se oggi tutto è purtroppo cambiato.