Siracusa, i giocatori denunciano: “Senza stipendio da febbraio, promesse mai mantenute”
Il Siracusa prova a guardare al futuro e a una possibile ripartenza in Serie D, ma dopo la mancata iscrizione i giocatori (attraverso un comunicato) alzano la voce contro la proprietà, denunciano il mancato pagamento degli stipendi e si dichiarano pronti ad agire in ogni sede per far valere i propri diritti.
TMW: “GIOCATORI PALERMO PRONTI ALL’ISTANZA DI FALLIMENTO”
Ecco il comunicato:
“A seguito della mancata iscrizione da parte della proprietà del Siracusa calcio, e quindi l’esclusione dalla serie C, noi calciatori vogliamo dimostrare la nostra vicinanza nei confronti di tutti i dipendenti che hanno dato l’anima per la propria squadra e che ora si trovano senza lavoro. Vogliamo ricordare che nemmeno a noi giocatori è stato riconosciuto il diritto al lavoro, considerando il fatto che non percepiamo emolumenti dalla mensilità di febbraio, mettendo così in difficoltà molti di noi, da chi ha famiglia, a chi ha un mutuo, a chi è più giovane.
Nonostante i proclami fatti dai dirigenti fino a qualche mese fa, oggi possiamo affermare che è stata illusa un’intera città, calpestata la passione che hanno i siracusani per la propria squadra, ferendo una meravigliosa tifoseria. Il tutto è stato inoltre corredato da dichiarazioni che non hanno trovato riscontro nei fatti: “Futuro? Garantisco che se arriverà la salvezza sul campo il Siracusa sarà iscritto al prossimo campionato di C”-“Abituato a stare in alto, per il prossimo anno voglio una squadra forte”-“Niente penalizzazioni il prossimo anno”.
Mesi di promesse mai mantenute, anzi, con dichiarazioni che hanno leso la nostra professionalità: “Deluso da squadra, qualcosa non va nello spogliatoio”.Va ricordato che sul campo la squadra ha raggiunto l’obiettivo prefissato, nonostante tutte le difficoltà e le varie penalizzazioni inflitte nel momento più delicato della stagione.
Da oggi noi giocatori useremo ogni sede opportuna per tutelarci e per ricevere ciò che è nel nostro diritto, poiché troppo spesso capita di vivere situazioni come queste, le quali non possono e non devono diventare la normalità. Siamo pronti a combattere per portare avanti anche una battaglia etica perché tutte le persone che entrano nel mondo del calcio non possono permettersi di giocare con le vite di tante famiglie.
Ribadendo la fierezza della squadra per quanto fatto siamo orgogliosi di dire: oggi e sempre FORZA SIRACUSA!”.
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