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I sogni di Peretti: “A Palermo per crescere e vincere. Il gol a Cittanova…”

FOTO PEPE / PUGLIA

Inseguendo un sogno. É Manuel Peretti il protagonista dell’intervista realizzata da Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, al quale il giovane difensore rosanero rivela le proprie sensazioni sulla sua avventura palermitana, vestendo sempre più i panni del giocatore rivelazione. E guai a dirgli che è fatta nella corsa col Savoia: “Il bello viene ora. E siamo solo all’inizio con la prospettiva dello scontro diretto”.

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Peretti si racconta anche fuori dal rettangolo di gioco, dall’infanzia rincorrendo un pallone da calcio ai progetti futuri, passando per l’amicizia con Marash Kumbulla, i sacramenti in chiesa (presi tutti ma con una fede che “va scemando”, dice) e la passione per il basket con il grande sgomento per la morte di Kobe: “E’ il campione cui vorrei assomigliare. Per titoli e dedizione al lavoro. A volte, per trovare motivazioni guardo suoi video e seguo la Mamba Mentality”.


Un ragazzo poco scaramantico (dice lui) ma che vede nei numeri doppi un segno del destino. Così come forse era nel destino quell’appuntamento con il gol a Cittanova: “Quando ho visto il pallone in rete, non ci credevo: “Sono stato io?”. I compagni non esultavano, ho avuto paura del fuorigioco. Poi, non ho capito più nulla per la gioia. Non sono ancora calciatore ma un ragazzo che sta inseguendo un sogno e che pensa di farcela. Pergolizzi? Pensa che possa avere una bella carriera. Se gli chiedo spiegazioni sul mio ruolo, che in fondo conosco poco, da ex difensore mi svela ogni segreto. Tutti mi danno una mano e mi sgridano. Meglio, i rimproveri fanno crescere”.

E sulle prospettive della sua carriera dice: “Vincere in una città così importante può scatenare l’interesse di qualsiasi società. Mi piacerebbe restare e salire fino in A. Il Verona? Forse mi hanno mandato in prestito per farmi le ossa. Ho il precontratto: se entro giugno non dovessero confermarmi, mi ritroverò svincolato. Ma se dovesse richiamarmi il Verona, mi ritroverei in paradiso con la squadra della mia città e del mio cuore”.

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