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Sorrentino: “Contro il Torino un match speciale”

A Torino, contro il Torino, non può essere certo una partita come le altre per Stefano Sorrentino, portiere del Palermo e tifoso granata, oltre che ex giocatore del Toro. Nel capoluogo piemontese, inoltre, vive anche la famiglia del numero 70 rosanero, ed è lì che con ogni probabilità tornerà una volta appese le scarpe al chiodo: “Sì, ci torno ogni settimana – dichiara Sorrentino a Tuttosport – lì vivono tre delle mie quattro figlie. Sabato saranno in tribuna a tifare per me. Con loro, tanti altri familiari. A Torino sono cresciuto, lì tornerò a vivere quando chiuderò con il calcio“. Il match di sabato prossimo dunque avrà un sapore particolare per il portiere del Palermo: “Qualcosa di speciale. Per me è sempre un piacere rivedere quelle maglie e ritrovare vecchi amici che c’erano già quando io giocavo lì. Penso ai magazzinieri, a Venera, Bernardi, Fortunato. È tutta gente che mi ha aiutato“. Di ricordi in maglia granata Sorrentino ne ha tanti, decisamente. Due promozioni e un addio su tutti, ma due in particolare lo hanno segnato: “I ricordi più belli sono tanti. I debutti in A e B, le due promozioni. Il più brutto quando mi dissero che mi avevano venduto all’Aek Atene perché c’era bisogno di fare cassa. Due anni dopo sarei potuto tornare, poi scelsero Sereni“. Nonostante tutto, però, Sorrentino è rimasto un tifoso granata e domenica, dopo il match contro il Parma, è andato di corsa a casa per tifare la sua squadra: “Sì, dopo la nostra partita sono scappato a casa. Al gol di Pirlo ho spento la tv… Fa male perdere in quel modo, il Torino meritava di più. Comunque Ventura può essere contento: rispetto agli ultimi derby il gap non si è visto“. Già, il derby: una partita che Sorrentino avrebbe potuto disputare, seppur a maglie invertite: “Eccome se ci ho pensato, e sarebbe stato stranissimo. In estate c’è stato un momento un cui potevo finire alla Juve se Storari fosse andato via. Poi non se n’è fatto più niente. Dall’alto qualcuno mi ha aiutato ad evitare una domenica bestiale…“. Lui del Toro, un amico e compagno della Juve. O almeno, così ci si ricorda di Enzo Maresca, che in un derby della Mole andò a segno ed esultò imitando un toro: “Ero in panchina in quel derby, quando esultò facendo le corna lo avrei voluto ammazzare… Ormai fa parte del passato, Enzo è un grandissimo professionista e un compagno eccezionale“. Incontrare il Torino dopo il k.o. con la Juventus al fotofinish, però, non sarà certo facile: “Psicologicamente è una brutta botta – prosegue Sorrentino – ma conoscendo lo spirito che c’è in quella società sono sicuro che la reazione sarà immediata. Per questo dobbiamo stare molto, ma molto attenti. Intanto hanno giocatori di altissimo livello, penso a Quagliarella, Amauri, Glik, Darmian, El Kaddouri. Poi hanno un allenatore che è una garanzia: Ventura è squalificato, ma la partita la prepara lui. Infine l’ambiente e la voglia di riscatto. Il Toro da sempre è abituato alla sofferenza, farà di tutto per superare anche questo choc. Aggiungo anche che la classifica è bugiarda, il Toro merita di stare più in alto“. Così come probabilmente lo meriterebbe anche il Palermo, che al momento sta stupendo l’Italia intera ma non Sorrentino: “Non sono stupìto di quello che stiamo facendo. La squadra era già forte in B, ero sicuro che avremmo fatto bene anche in A. Abbiamo 17 punti, ne meriteremmo anche noi qualcuno in più, ma va bene così. Ne mancano 23 alla salvezza… Dobbiamo ottenere il massimo contro Torino, Sassuolo e Atalanta prima della sosta. Quando avremo raggiunto quota 40, potremo pensare ad altro“. Gran parte del merito va al tecnico Iachini, che sembrava essere sulla via dell’esonero dopo la sconfitta di Empoli e invece è rimasto a guidare i rosa: “Sì, e ne siamo felici. Il presidente Zamparini ha capito che noi eravamo con Iachini ed era giusto dargli fiducia. Il vero segreto di questo Palermo è proprio lui, un allenatore troppo sottovalutato. La svolta è stata dopo Empoli, in ritiro ci siamo compattati“.

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