Spagna – Italia 2 – 1, LE PAGELLE: Joselu nel finale, Azzurri fuori dalla Nations
SPAGNA – ITALIA 2 – 1 Marcatori: 3′ p.t. Pino (S), 11′ p.t. Immobile (I), 43′ s.t. Joselu (S)
La Spagna affronterà in finale la Croazia a Rotterdam dopo aver battuto l’Italia in semifinale. Una prima frazione scoppiettante: prima l’errore madornale, dopo appena 3 minuti, di Bonucci che regala palla a Yeremy bravo a freddare Donnarumma.
Poi la reazione Azzurra poco dopo, con un passaggio millimetrico di Jorginho che trova Zaniolo: tiro dell’ex Roma fermato da Le Normande con la mano e rigore trasformato da Immobile.
La Spagna cerca di pungere con la velocità degli attaccanti, ma l’Italia è brava ad aggredire per poi partire in contropiede. Nella seconda frazione Frattesi tira a botta sicura ma trova Simon e intanto sale la pressione degli uomini di De la Fuente. Joselu nel finale segna su rimpallo per il successo definitivo.
SPAGNA (4-2-3-1): Simon 6.5; Navas 6, Le Normand 5, Laporte 5.5, Alba 5.5; Rodri 6, Merino 6 (29′ s.t. Ruiz 6.5); Gavi 5 (22′ s.t. Canales 5.5); Rodrigo 5.5 (1′ s.t. Asensio 6), Yeremy 6.5 (29′ s.t. Fati 6); Morata 5.5 (39′ s.t. Joselu 6.5).
ITALIA (3-5-2): Donnarumma 6; Toloi 6.5, Bonucci 4.5 (1′ s.t. Darmian 5.5), Acerbi 6; Di Lorenzo 5.5, Barella 6, Jorginho 7 (15′ s.t. Cristante 5.5), Frattesi 7 (30′ s.t. Verratti 5.5), Spinazzola 5 (1′ s.t. Dimarco 6); Immobile 6.5 (15′ s.t. Chiesa 5.5), Zaniolo 6.5.
Donnarumma: tra prodigi e qualche errore. Nella seconda frazione esce incerto e per poco non becca il gol in rovesciata di Rodri, nel primo la manata è fondamentale per vitare una rete.
Toloi: tra i tre dietro è quello più propositivo e “mobile”, si concede anche qualche conclusione da fuori senza trovare però lo specchio. Veloce e bravo anche negli anticipi come quello su Jordi Alba.
Bonucci: sbaglia subito un dribbling da ultimo uomo e l’attaccante gli ruba il pallone spiazzando Donnarumma. Dopo qualche minuto perde nuovamente palla. Mancini lo tira fuori a fine primo tempo. Dal 15′ s.t. Darmian: si fa saltare spesso sull’esterno e, in linea generale, non è il cambio che sistema la difesa.
Acerbi: una partita nella media per il difensore dell’Inter che fa il suo senza stupire. Da lui ci si aspetta molto di più.
Di Lorenzo: una gara un po’ anonima per il campione d’Italia del Napoli che si dedica soprattutto alla fase difensiva. Poche le scorrazzate in avanti.
Barella: va su tutti, chiudendo spesso su Navas anche quando non gli spetterebbe. È ovunque e si adatta senza problemi al gioco spagnolo che punta alla velocità. Si spegne però nella seconda frazione.
Jorginho: in cattedra su ogni situazione. Un assist (e mezzo…) per il centrocampista che disegna calcio. Bastano pochi tocchi per mandare i compagni verso la rete. Prende anche un sacco di falli per far rifiatare i suoi. Dal 15′ s.t. Cristante: forse il cambio più sbagliato di Mancini. Cristante non delude ma neanche eccelle. Fa soprattutto da schermo.
Frattesi: coraggio, personalità e la prima rete in Azzurro mancata per pochissimo a causa di un fuorigioco millimetrico esaminato col Var e della risposta tempestiva di Simon da 4 metri di distanza. Alla fine non ce la fa più ed esce, ma ha dato tutto.
Spinazzola: gioca troppo dietro rispetto ai suoi standard e poche volte si trascina in proiezione offensiva. Ci prova con qualche verticalizzazione, ma niente da fare. Meglio in fase difensiva. Dal 1′ s.t. Dimarco: in effetti con la sua entrata in campo il contributo offensivo sulla fascia cambia. Peccato che non girino nella seconda frazione tutti gli altri.
Immobile: segna il rigore e poco altro, ma come al solito ha il merito di tornare alla rete e farsi trovare pronto. Dal 15′ s.t. Chiesa: entra per dare la stoccata finale di Mancini ma in verità tocca pochissimi palloni senza mai preoccupare Simon.
Zaniolo: si batte e si sbatte in avanti combattendo come un leone fino al momento di lasciare il campo. Alla fine è stremato. Dal suo tiro, anche se impreciso, nasce il rigore Azzurro.
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