Spalletti: “Siamo l’Inter, servono ambizioni. Perisic e Jovetic…”
L’Inter è sbarcata a Singapore per proseguire nella propria tournée in oriente. Una tournée che ora la vedrà opposta a due big del calcio europeo, Chelsea e Bayern; sfide che Spalletti vede come un banco di prova fondamentale per la squadra in vista della prossima stagione.
>ROMA, 3-2 AL TOTTENHAM: BRILLA UNDER
Queste le parole rilasciate dal tecnico nerazzurro ai giornalisti all’arrivo a Singapore: “Mi aspetto di essere nelle condizioni di poter fare bene e pensare di essere in competizione con queste squadre nel prossimo futuro. I complimenti di Conte fanno piacere. Abbiamo avuto la conferma anche di altre squadre che possono accorciare il gap che c’è ad oggi con la Juventus. L’obiettivo è entrare nelle prime quattro posizioni, senza dimenticare i movimenti delle altre squadre, perché siamo l’Inter e di conseguenza dobbiamo avere aspirazioni forti”.
Spalletti nega di sentire troppo la pressione e ha fiducia nel mercato: “Quando si lavora per l’Inter bisogna accettare anche le pressioni ed essere bravi a conviverci. Vivo tutti i giorni allo stesso modo, 24 ore per migliorarmi e migliorare la squadra. Perisic lo consideriamo un giocatore su cui puntare. Se una società ci soddisferà al 100% nel sostituirlo, il club lo valuterà. Candreva? Non c’è assolutamente nulla. Non è arrivata alcuna richiesta per Antonio”.
Sulle varianti tattiche le valutazioni sono ancora in corso: “Il 4-2-3-1 è il modulo migliore per me, ma servono anche delle varianti. Penseremo a tante cose, compresa la difesa ‘a tre’ che proveremo anche in questi giorni. Alcune partite necessitano qualcosa di diverso perché in alcuni momenti magari non si trova lo spunto giusto e bisogna essere pronti a cambiare. Vogliamo prima di tutto essere una squadra e di conseguenza concentrarci sulla classifica, che è la cosa fondamentale”.
“Devo ancora conoscere qualche singolo – aggiunge -, questo è normale. Come è normale che si possa fare qualcosa in entrata, ma è da questa squadra che dobbiamo ricevere dei messaggi differenti e fare insieme il salto di qualità. Jovetic? Ci sono calciatori protagonisti – sottolinea – che all’interno di un gruppo dove c’è concorrenza fanno fatica a starci. Non riescono ad auto-stimolarsi: o giocano, oppure non sono d’accordo a restare per giocarsi il posto. Non posso garantire loro un numero fisso di partite. Meglio parlarsi chiaro sin da subito per evitare problemi“.