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SPROFONDO ROSA | Cinque allenatori e un fallimento

Siamo in serie B. Non c’è alcun dubbio (se mai ce n’erano) e non c’è alcuna ingiustizia a cui appellarsi. Anzi, è proprio giusto così. Punto e basta. C’è una logica in tutto, anche nel calcio che spesso è materia imponderabile. Puoi salvarti anche con una squadra scarsa se hai comunque altre risorse, umane, progettuali, temperamentali. Questo Palermo non aveva niente di niente e a mia memoria – cinquant’anni in prima linea – non avevo visto nulla di più deprimente.

Si può retrocedere – fa parte del gioco – ma non così, senza un guizzo d’amor proprio; senza una impennata di qualsiasi tipo; senza un minimo di luce in fondo al tunnel. Una retrocessione ben più umiliante di quella di quattro anni fa, anche molto più pericolosa. Parliamoci chiaro: di questo Palermo, a naso, non c’è niente da prendere. Forse Lo Faso, forse un paio di giocatori in tutto. E niente di più. Ricostruire la squadra sarà opera ardua anche dal punto di vista economico, ricostruire la fiducia nei tifosi sarà impresa ancora più ardua.

Dall’ennesima giornata di campionato disgraziata per i nostri colori emerge una lezione di calcio e di imprenditorialità che rende ancora più mortificante la sconfitta. E non è che questa lezione ce l’abbiano data Juve o Roma: questa lezione, dolorosa come uno schiaffo in faccia, ce l’hanno data Empoli, Crotone e Pescara, cioè le altre rivali salvezza di questa stagione disgraziata.


Spiego meglio: l’Empoli probabilmente si salverà con una squadra fatta in casa e con UN allenatore fatto in casa. Sottolineo UN: Martusciello. Nessuno ha pensato di mandarlo via, nemmeno quando per due mesi è mancata la vittoria ed è aumentata la paura. Si è scommesso su un gruppo e con quello si è andato avanti. Se serie B sarà ci sarà comunque tanto da salvare.

Prendete il Crotone: un mese fa era più spacciato del Palermo e soltanto in una occasione il tecnico Nicola è stato davvero a rischio e comunque non è stato esonerato. E adesso il Crotone sta accarezzando un sogno: ha fatto sette punti nelle ultime tre partite (due trasferte) e sta dando un segnale al campionato. Magari retrocederà – era messo in preventivo a inizio di stagione – ma ha già qualcosa su cui costruire il futuro.

Perfino il Pescara, che ha meno punti del Palermo, si è già messo avanti con il lavoro. Ha puntato su un tecnico giovane (Oddo) con il quale ha conquistato la promozione, lo ha difeso ben oltre il difendibile ma quando ha dovuto cambiare lo ha fatto con un nome più prestigioso (Zeman), che conosceva l’ambiente di Pescara per avere conquistato una promozione trionfale qualche anno fa e che già adesso ha candidamente dichiarato che sta studiando i giocatori in funzione del prossimo campionato di B.

Il Palermo? Niente di tutto questo. E’ entrato in un lungo tunnel e non si vede la luce. La vera Cenerentola è lei. Ma qui non c’è nessuna scarpetta di vetro a riabilitarla.

4 thoughts on “SPROFONDO ROSA | Cinque allenatori e un fallimento

  1. Ok Giudo……………………..grande!!
    Ma perchè nessuno vuole accettare la premeditazione di Zamparini ????
    Mentre gli altri si portano avanti nei lavori come il Pescara, non non avremmo potuto rischiare di prendere un Sig. allenatore (posto che ci sia ancora qualcuno disposto a venire a Palermo) e salvarci. Non sia mai.
    Non abbiamo neanche un DS di valore che possa programmare la risalita. Si legge solo di nuove scommesse al casino’ di Montecarlo.
    Come sempre.

  2. Da sempre, che io ricordi, anche l’ultima in classifica ha qualche momento di gloria, sia pur limitato a poche partite: niente di tutto questo per il Palermo, il cui encefalogramma è rimasto perennemente piatto dalla prima di campionato. Non c’è una sola partita in cui abbia vinto con merito. Si può anche essere già condannati alla retrocessione, ma l’orgoglio non deve mancare: un esempio l’ha fornito il Parma di Donadoni, nell’ultima porzione di campionato disputato in serie A, dove, già fallito, ha dato filo da torcere a tutte le squadre che incontrava.
    Il primato negativo stabilito quest’anno dal Palermo è addebitabile al 100% a Zamparini, che, negli ultimi 2 anni, ha ignorato l’esistenza della vera campagna acquisti, esultando invece per ogni cessione che riusciva a condurre in porto (una volta i presidenti esultavano per gli acquisti). Gli acquisti di Zamparini sono stati soltanto i soliti sconosciuti calciatori slavi, che secondo lui sarebbero diventati grandi campioni.

  3. Allora non sono il solo, anche tu Monastra non avevi visto nulla di simile. Lo ricorderemo per questo scempio il Grande Bugiardo!!!

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