Squinzi: “Tavecchio non mi rappresenta. Puntiamo sui giovani”
Il patron del Sassuolo Giorgio Squinzi dice la sua sul futuro del calcio italiano e su Carlo Tavecchio: netta la sua opposizione al presidente federale, al quale affianca la necessità di puntare sui giovani, idea sposata fin da subito dal suo Sassuolo.
Squinzi, intervista dalla Gazzetta dello Sport, afferma: “Non mi sentivo e non mi sento rappresentato da lui: ha ragione Malagò, doveva lasciare. Credo che il nostro calcio possa esprimere personaggi di livello più alto. Non ho condiviso la scelta di Ventura sin dall’inizio, l’ho sempre considerato inadeguato per ricoprire un ruolo così importante. I fatti alla fine hanno dato ragione, non solo a me”.
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E sulla necessità di puntare sui giovani dice: “I giovani bravi ci sono, ma non li facciamo giocare, si demoralizzano e qualcuno si perde per strada. Andrebbe investito il 10% del fatturato, non degli utili. Come fare? Dando più potere e spazio a manager preparati. Va bene la sentenza Bosman, però si può pensare a qualcosa per limitare gli stranieri e incentivare l’utilizzo degli italiani”.
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Sul fronte stadio riparte invece la polemica con la Reggiana: “Non ci paga l’affitto da giugno. Una cosa assurda, quell’americano proprietario della società (Mike Piazza, ndr) ha fatto grandi promesse ma fino a questo momento non ha tirato fuori un dollaro. Se entro fine dicembre non saranno saldati gli arretrati, gli verrà tolto l’uso dello stadio”.
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