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Tedesco a Repubblica: “Non sono un leccaculo. Sul Palermo e Brunori…”

Gli manca solo l’Africa dopo avere girato mezzo mondo tra la Sicilia e gli Emirati Arabi”. Questo l’incipit di Salvatore Geraci nella sua intervista a Giovanni Tedesco nell’edizione odierna di Repubblica.

“Africa? Non c’è da scherzarci troppo, mi hanno chiesto di allenare in un club dei più importanti e ci sto pensando“. L’ex Palermo che vive a Malta ha raccontato la breve esperienza al Ras Al Khaimah: club che ha fatto promesse senza poi mantenerle.

Una truffa. Mi hanno fatto credere chissà che cosa, sono partito con tutto il mio staff, compreso mio fratello Totò. Sono arrivati anche dieci giocatori dall’Europa insomma un progetto che sembrava da favola. Contratti? Rispondevano: “Tomorrow, tomorrow”. Poi si sono dileguati”.


Tedesco ha denunciato l’accaduto ma rimane la sensazione di un’occasione mancata. Un po’ come a Palermo quando Zamparini gli offrì di allenare gli allievi nazionali. “Ma il mio sogno era la Primavera. Rifiutai. Ogni direttore sportivo portava il proprio uomo e per me non vedevo futuro. In un certo senso, rimpiango di avere respinto l’offerta di Zamparini. Forse, ho sbagliato due volte. Il fatto che mi sia allontanato per anni mi ha chiuso molte porte. Non so cosa pensare, mi hanno abbandonato anche ex compagni con cui ho condiviso l’attività calcistica e direttori sportivi”.

“In Italia tornerei di corsa. Solo che, per allenare, spesso ti chiedono una sponsorizzazione. E non lo sopporto. Questo non è il mio calcio”. Tedesco poi scava a fondo e spiega il perché dell’astio con alcuni tifosi: “Tutto nasce da una mia dichiarazione sullo scorso campionato. Dissi che il settimo posto rappresentava una stagione fallimentare. Sagramola mi accusò che gli ex non facevano valutazioni positive perché volevano entrare nel “castello” e non ci riuscivano. Mi ha dato fastidio. Non sono un leccaculo”.

Sul campionato in corso il tecnico è sicuro. “Il Palermo può aspirare alla B, ne sono convinto, se prende consapevolezza dei propri mezzi. Intanto, con lo scontro diretto fra Bari e Catanzaro, esiste la possibilità di accorciare ulteriormente le distanze. Il modulo di Filippi? Il 4-3-1-2 a mio parere copre meglio il campo“. L’ex rosanero esordisce da tecnico con il Foligno e per l’occasione lanciò un certo Brunori all’epoca 17enne. “Era appena un ragazzino, lo ricordo con affetto e poi aveva delle qualità già allora. Prima che firmasse il contratto con il Palermo, ho ricevuto una sua chiamata e mi ha fatto molto piacere”.

“Secondo me – prosegue -, non è una prima punta ma un giocatore che può fare anche la B e la A, da attaccante di appoggio o trequartista. Comunque ha enormi qualità. Dovessi sistemare la squadra con il 4-3-3 darei a Brunori la maglia numero dieci perché è uno che si tira fuori, ha classe, cerca la giocata e fa anche gol. Il Palermo con lui ha centrato un bel colpo”.

Infine l’opinione sulla prossima gara di campionato. “Palermo-Avellino: spettacolo e agonismo assicurati. Una bella battaglia. Io tifo Palermo, la mia storia non cambia per discussioni che mi fanno solo sorridere. Con la città e i sogni da bambino, non ho mai staccato il cordone ombelicale. Dirigenti e giocatori passano, quella che rimane in eterno è la nostra splendida maglia”.

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4 thoughts on “Tedesco a Repubblica: “Non sono un leccaculo. Sul Palermo e Brunori…”

  1. Grande Giovanni Tedesco!
    Fai bene a non leccare il c….
    Non se ne può più dei lecchini filosocietari!
    Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio!

  2. Tranquillo Giovanni, lo si sa che chi tifa Palermo Calcio non ha niente a che spartire con gli attuali padroni dei colori sociali.

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