Tedino: “Coronado? Studio soluzioni alternative. Murawski un esempio. Senza Nazionali…”
“Siamo sulla strada della guarigione per Coronado e Jajalo (anche lui sarà tra i convocati): ovviamente non potranno giocare dall’inizio ma saranno con noi”. Inizia con una rassicurazione, la conferenza stampa del tecnico rosanero Bruno Tedino. L’infermeria si va svuotando: “Sarà un lungo viaggio a livello di spostamenti e per questo ci siamo presi un giorno in più per la trasferta. Balogh avrà una settimana in più, il gruppo sta bene”.
La polemica Nazionali è, al momento, archiviata: “Nazionali? Voglio pensare solo all’Ascoli poi da lunedì ne riparliamo. In Serie B anche l’ultima può vincere con la prima e non sono condizionate solo le partite, ma anche i carichi di lavoro. Tutti vogliono giocare, ma la macchina corre se ha benzina. Dopo Parma e Frosinone, non abbiamo partite facili. Non faccio polemica, ma chi decide non ha pensato che sono più di 4 partite: ma è una posizione soggettiva e mi allineo a quanto detto dalla società”.
Testa alla prossima partita, quindi: “L’Ascoli gioca con il 4-3-3 e può infastidirci: dobbiamo mantenere le nostre virtù e pensare ai nostri limiti. Mi ha colpito la loro manovra fluida: giocano bene; ma mi hanno colpito di più i 1200 tifosi andati in trasferta a Cesena. Un tifo che spinge con veemenza è importante. Non voglio paragonarmi ad altri allenatori: mi sento a capo di una struttura e quando toccano una cosa mia mi girano le balle. La città di Palermo è oltraggiata e noi dobbiamo dimostrare di essere un gruppo unito e compatto. Non vogliamo lasciare mezzi ricordi: dobbiamo farci portavoce di una città”.
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Sulla formazione, spiega: “L’attacco? Non scambiatemi per uno scemo: nel calcio di oggi, ci credo molto, ci sono situazioni in cui sarebbe bello giocare senza punti di riferimento. Per me anche Coronado può fare la prima punta, per esempio. Ci sono tanti che potrebbero giocare e chi si sta impegnando: ovviamente La Gumina sta lavorando bene e può essere titolare sabato“.
Serve un altro miglioramento e Coronado è fondamentale: “I 6 punti presi? Forse è arrivato il segnale che non c’era bisogno di mandare: tutte sanno già che eravamo forti, ma abbiamo fatto un salto di qualità sul fronte del gruppo, dobbiamo farne un altro sul fronte della manovra. Quando ce lo abbiamo Coronado salta l’uomo e ci da una grande mano, con altri giocatori siamo più lenti ma abbiamo scardinato ugualmente con pazienza le difese avversarie”.
Palermo brutto e vincente? Questione di tempo: “Siamo sporchi, brutti e cattivi dobbiamo esserle sempre; ma dobbiamo essere più corti e veloci. Quando iniziano a mancarti i nazionali è un problema: sono giocatori di esperienza che portano un’altra cultura, perderne 4 assieme è davvero un problema. Certi meccanismi vanno oliati e alle volte non c’è tempo: anche l’altra volta Jajalo doveva giocare e poi si è fatto male.; i piani sono cambiati e abbiamo dovuto rivedere che partita giocare contro la Pro Vercelli”.
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Cosa manca per giocare bene? “Per me giocare bene significa girare palla velocemente e avere un alto indice di pericolosità: la prima mezz’ora con l’Empoli ed il secondo tempo a Foggia si avvicinano alle nostre caratteristiche. Siamo stati veramente falcidiati per le nazionali, questa cosa poi si ripercuote anche dopo e quando la gestisci finisci per non lavorare più. Il mio calcio deve essere aggressivo e dinamico: alle volte ci riesci, ma quando non hai giocatori diventa difficile; dobbiamo migliorare sulla gestione del contropiede e delle ripartenze avversarie”.
Su Murawski e Gnahoré, dice: “Eddy ha fatto bene con il Perugia, ma con la Pro è stato sottotono (da 5.5). ha questa fisicità spumeggiante ed è stato spremuto molto, forse ha bisogno di rifiatare. Murawski è un esempio: è versatile e umile e incarna alla grande le mie interpretazioni calcistiche. Murawski – Nainggolan? Alla presentazione lo dissi: Nainggolan a Piacenza era sotto punta, con Piccolo e Bianchi, con spiccate qualità tecniche per poi fare un po’ tutto. Murawski è similare: entrambi sono molto moderni”.
Manca un esterno mancino: “Senza un mancino di ruolo sulla fascia, sto studiando soluzioni alternative. Morganella a sinistra ha fatto una partita attenta, anche se non è un sinistro. Non è facile giocare contro una squadra con gli esterni vicini alla punta centrale: tutti ci studiano e noi dobbiamo essere bravi a trovare le contromisure”.
Szyminski è stanco: “Ultimamente ha giocato di più e sinceramente è un po’ stanco. Stiamo cercando anche di dare spazio a chi ha più condizione. Non ci rinuncio volentieri ma dobbiamo calcolare chi sta meglio sul piano fisico”.
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Di Dawidowicz si deve ancora capire bene il ruolo: “Lui è bravo a fare le due fasi ma è molto irruente: ha senso e comprensione del gioco. Lo stiamo pensando e anche sperimentandolo come play basso. Io e lo staff in vista di Ascoli stiamo valutando. Simile a Busquets? Pawel deve solo imparare che il calcio italiano è scaltro e questi ragazzi sono arrivati con molta lealtà sportiva: i tre polacchi sono giovani di prospettiva che hanno potenzialità espresse solo fino ad un certo punto”.
Alla domanda “Struna al centro o Bellusci?”, ride: “Ho già scelto ma non avete già mosso i KGB per sapere cosa ho deciso? Fatemi la domanda giusta. Contro Di Carmine, Mustacchio e Han, Struna era ideale: ha più accelerazione di Giuseppe e ho scelto Bellusci centrale. Favilli dell’Ascoli è forte di testa e Struna in mezzo può essere la soluzione“.
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