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Tedino: “Gioca Jajalo. Emergenza? Ormai siamo abituati…”

Ritorno in campo del Palermo, contro la Virtus Entella. Una partita che dovrà servire a dare continuità alla vittoria fuori casa contro il Carpi nonostante l’emergenza. Tedino, in conferenza stampa, ha chiarito la situazione: “Siamo abituati dall’inizio della stagione a convivere con l’emergenza. Non possiamo farci niente: prima Aleesami, adesso Pawel (Dawidowics, ha subito un trauma al quadricipite in una partita molto “maschia”). Lavorare in emergenza ormai è un abitudine, ma non un alibi. Dobbiamo fare il nostro percorso”.

Nel prossimo match servirà dare il massimo: “L’Entella ha messo in difficoltà tutte le squadre, si difende molto bene, ha molta gamba ed energia e riparte con De Luca in velocità. Fare il nostro potrebbe non bastare per ottenere i tre punti. Non sempre abbiamo avuto una rosa all’altezza. Come sistema di gioco non abbiamo cambiato così spesso, più che altro lo abbiamo fatto per motivi contingenti di infortuni e assenti, non certo per adeguarci agli gli avversari. Non credo che con l’Entella giocheremo con la difesa a 4″.

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La promozione non è scontata: “A Carpi abbiamo fatto una buona prestazione: non mi è sembrato giusto gettare fango sul gruppo per una sconfitta, l’unica in 3 mesi. Io rendo conto ad un club ed una città, nessuno può mettere in dubbio l’impegno. Ovviamente la promozione non è una passeggiata, è un percorso lungo e difficile. Per assenze e per l’impegno ravvicinato sarà una gara difficile. Anche negli episodi dobbiamo essere più decisi e credibili: siamo riusciti a ingigantire anche il Novara che ha fatto 2 gol su 2 tiri e mezzo in porta”.

Con l’Entella giocherà Jajalo: “Gli chiederò di non sentire il brusio della gente. Quando è entrato ha sempre fatto ottime prestazioni. Jajalo ha fatto un lavoro straordinario, mi aspetto che faccia le stesse prestazioni in casa come quelle in trasferta. E non è un problema di testa: se fa 10 cose giuste e poi ci si accorge di quella sbagliata è difficile. Prima o poi il pubblico si ricrederà su di lui come con Struna. Vero che Struna ha cambiato ruolo, ma anche lui vive di queste situazioni. Bisogna essere cattivi sempre”.

Serve sempre umiltà e fame di vittoria, altrimenti si rischia di perdere: “I ragazzi hanno dimostrato tanti pregi, ovviamente anche qualche difetto; però dopo 25 minuti contro l’Empoli eravamo già con il caffettino in bocca. Quando questa squadra capisce che deve mettere umiltà e pareggiare la voglia degli altri, allora possiamo giocarcela. Altrimenti la paghi. Se la squadra farà una grande partita come atteggiamento, che non deve mai mancare, allora sarò contento. Ovviamente qualcuno a causa degli infortuni dovrà fare degli straordinari”.

La scelta di usare una sola punta è solo tattica: “Un solo attaccante non è una scelta legata né all’emergenza né agli avversari. Non si possono “regalare” giocatori agli avversari, serve equilibrio. Siamo convinti che con questo tipo di soluzioni possiamo fare bene. Nessuna squadra del mondo riesce a fare 100 minuti all’attacco”.

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Sull’abbraccio di Nesto, spiega: “Dovete chiederlo a lui. Nel calcio alle volte i gesti e le cose che si vedono sono reali, non te li può portare via nessuno. I fatti restano. Se siamo un gruppo, lo si deve a quanto fatto insieme. Se si sgretola questo atteggiamento, diventa tutto più difficile. A Novara secondo me ci sono rimasti male loro e io, come un figlio che tradisce le aspettative, consapevoli di un bel rapporto e di valori importanti”.

Per Murawski sono stati tre giorni di “riposo”, prima del probabile impiego dal primo minuto: “Szyminski ha avuto una botta in testa e alla caviglia, Dawidowicz si è fatto male. Murawski ha giocato quasi sempre. I tre polacchi non sono arrivati in una grandissima condizione, ma sono stati sempre “al gancio” in ogni allenamento. Hanno bisogno di un pit stop, non gestiscono niente e vanno sempre a cento all’ora. Loro non dicono mai niente, anche quando stanno male vogliono giocare. Erano stanchi e con 3 partite in una settimana bisogna gestirli. Anche Gnahoré adesso è in una fase di calo, ma è un giocatore importante. Bisogna usare il bilancino perché i ragazzi rischiano di farsi male”.

Su Rispoli:Quando un ragazzo decide di staccare la spina in ottica cessione, lavora diversamente: tira indietro la gamba, se sbaglia pazienza. Poi ha avuto bisogno del tempo per ritrovare condizione. Anche se ha 30 anni vuole sempre imparare e da lui mi aspetto ancora un ulteriore salto di qualità“.

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Tedino torna sulla partita contro il Novara: “Ormai è dimostrato che andare in vantaggio aiuta, ma noi abbiamo fatto una prestazione insufficiente. Se vai scanzonato nel quartiere malfamato, ti rubano tutto. Se stai attento questo non accade. Il problema è l’atteggiamento, la sconfitta ci può stare. Il vantaggio avrebbe cambiato poco: forse ci saremmo accontentati. A Foggia eravamo sott’acqua e abbiamo reagito. Se questi ragazzi lavorano, e migliorano il loro atteggiamento, possono crescere ancora”.

Rolando si è infortunato di nuovo, infermeria piena: “Prima ha avuto un infortunio muscolare, ora una frattura che se la pigliavo io stavo in ospedale per 3 mesi. Lui ha tenuto duro. Abbiamo fuori anche Aleesami e per ora saremo certamente in difficoltà. Si può studiare tutto in teoria, ma la pratica è un’altra cosa. Fiordilino può giocare dappertutto ma serve gamba e resistenza. Szyminski ha la caviglia gonfia, ma se mancasse gioca Accardi. Nel reparto difensivo non abbiamo molti giocatori pronti all’uso”.

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Sarà necessario attingere dalla Primavera o far affidamento al calciomercato? “Per quanto riguarda la Primavera, in questo momento non possiamo attingere troppo: sono bravi ma devono crescere. Bellusci: torna fra una decina di giorni. Aleesami tra circa 15 (LEGGI QUI PER I DETTAGLI). Sul mercato, non credo sia necessario prendere nessuno. Preferisco far giocare Accardi che prendere un giocatore nuovo che ha bisogno di un mese per inserirsi. Fiordilino può anche essere impiegato sulla fascia. La Gumina si sta allenando benissimo, Monachello sta rientrando e mi sta piacendo. Darò anche a loro delle possibilità, hanno giocato in molti e darò delle possibilità anche a loro”.

Rajkovic non sta ancora bene: “Lavora in gruppo, ma non sta bene ancora. Ha un atteggiamento e modo di allenarsi da campione, un esempio. Avrà bisogno di almeno 15 giorni per rivederlo pronto sul piano agonistico (LEGGI QUI PER I DETTAGLI)

Su Coronado, conclude: “Ha dato tanto in condizioni difficili, è un giocatore che vorremo fosse sempre al 100%. Nell’ultimo mese però non è successo, non è sicuramente in condizione. Però è sicuramente un giocatore irrinunciabile per noi”.

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4 thoughts on “Tedino: “Gioca Jajalo. Emergenza? Ormai siamo abituati…”

  1. Se a poco più di 2 mesi di campionato sono tutti fuori condizionati immagino a maggio come saranno ridotti….., dopodichè se si vuole tornare in A bisogna acquistare perchè questa rosa denota mancanza di qualità perciò un regista e una seconda punta di qualità sono indispensabili

  2. Capisco tutto anche che fino ad ora ha allenato il Pordenone ma parlare come avesse tutti campioni è prendere in giro una citta intera.non abbiamo.dimenticatp lo scorso anno e la B!!!

  3. Ma tutte le sue conferenze sono in copia conforme al suo capo. Sin dal primo giorno ha dichiarato che Struna è un fenomeno. Quindi???????
    Finché non venderà la presa in giro continuerà ad essere l hobby principale. Poi vuole la gente allo stadio.

  4. Piuttosto mi domanderei come mai tutti questi infortuni muscolari??? Penso che possa essere un problema legato alla preparazione. Mancano i gradoni alla Zeman…….

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