Tedino torna in discussione dopo il ko del Palermo a Brescia
Un brutto, bruttissimo Palermo. Dopo soli tre giorni dalla scintillante vittoria contro il Perugia, i rosanero non sono riusciti a ripetere la bella prestazione, anzi. Bruno Tedino torna così sul banco degli imputati.
L’arrendevolezza e la mancanza di qualsiasi tipo di reazione ha ricordato la gara di Venezia nello scorso campionato, proprio quella che costò la panchina a Tedino. La squadra, come in quell’occasione, ha sbagliato tantissimo a livello tecnico ma soprattutto non è riuscita ad affrontare le difficoltà della partita.
BRESCIA – PALERMO: LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA
Nonostante le due vittorie con Foggia e Perugia, la posizione di Tedino torna ad essere critica e non è da escludere un clamoroso ribaltone. Non solo per la sconfitta che ha fatto ripiombare il Palermo nella mediocrità ma anche per l’atteggiamento della squadra, troppo molle nel momento in cui avrebbe dovuto schiacciare il Brescia alla ricerca almeno di un pareggio. I cinque minuti finali non bastano a far dimenticare il resto.
SERIE B, I RISULTATI DELLA 5a GIORNATA
E adesso? Zamparini avrà pazienza o seguirà il suo proverbiale istinto? Il patron scalpita, in società non è il solo ad avere dubbi sulla capacità di Tedino di guidare il gruppo. E per il Palermo c’è una sosta di dieci giorni visto che sabato osserverà il turno di riposo prima di sfidare il Crotone nella sfida successiva. E già prima della vittoria contro il Foggia c’erano stati contatti con Roberto Stellone, l’altro allenatore attualmente a libro paga del Palermo. Potrebbe essere lui, di nuovo, il successore di Tedino. Una soluzione che non fa fare i salti di gioia a Zamparini che con il tecnico romano non aveva avuto feeling nei due mesi dello scorso campionato ma che potrebbe servire a dare una scossa. Anche perchè non ci sono grandi risorse economiche per cercare un terzo tecnico. Nelle prossime ore si intensificheranno i colloqui telefonici tra Zamparini e il ds Rino Foschi, già nelle prossime ore si dovrebbe sapere qualcosa in più.
ci può stare la sconfitta – ma non il menefreghismo visto in diversi giocatori in campo. Qui bisogna prendere dei provvedimenti seri
Il suo turn over come lo scorso anno è da masochista!praticamente si è auto licenziato!poverino lo fa x non mettersi contro i giocatori ma finisce c farsi del male da solo!!a questo punto dopo la partita di stasera devo ammettere che spero nellesonero!
Il brescia è più forte del Palermo, Donnarumma l’anno scorso è stato vice capocannoniere all’empoli, hanno fatto un mercato da promozione.
Detto questo tedino fa sempre gli stessi errori, per andare in serie A serve continuità.
Stellone…monotematico col 4 4 2…ci ritroveremo con Falletti e Traikowski a fare gli esterni uno a destra e l’altro a sinistra!
Non ci sono risorse economiche…questo lo dice il Signor Monastra…non dimenticatevi che abbiamo ancora oggi quei giocatori compassato che hanno caratterizzato il declino del Palermo e che qualcuno chiama big…mano al portafoglio sarebbe ora
Il problema e’ proprio questo “non ci sono soldi” e per questo motivo che e’ stato ripreso Tedino nonostante il mezzo disastro dello scorso anno e per lo stesso motivo si pensa di richiamare Stellone, ma ne’ l’uno ne’ l’altro sono all’altezza del compito, Foschi saprebbe bene chi chiamare per tentare di salire in serie A ma occorre che Zamparini dia l’ok!!!!!
Questi continui alti e bassi, questa assoluta incostanza di rendimento, danno la sensazione di una squadra non compatta, al di la’ di quello che alcuni giocatori ripetono come un mantra ….a questo punto bisogna ammettere che il problema potrebbe essere anche Tedino (forse non l’unico pero’) e, nonostante lo ritengo un buon allenatore e certamente non piu’ scarso di Stellone, credo che comunque un cambio vada considerato, approfittando anche della sosta
il pesce fete sempre dalla testa… il metodo zampa ha sempre fatto si che non ci si possa/debba legare alla maglia, ai tifosi etc.
solo che prima la forza dei giocatori sopperiva adesso sono scarsi e pure strafottenti… mettiamoci anche un allenatore assai modesto …
S.O.S. IACHINI!!!
Più che Tedino o Zamparini poté Dazn. Palermo, addio.
Stellone e’ INCOMPATIBILE con la “rosa”del Palermo!
Solo IACHINI puo’ essere un alternativa, Tedino è un allenatore mediocre che puo’ allenare si in serie B ma squadre che devono salvarsi e non certo chi invece ha un solo obiettivo la SERIE A
per me Iachini e l’uomo giusto per questo palermo
Tedino è quello che è. Ma vogliamo parlare del liscio di Bellusci, delle incertezze in fase di disimpegno di Rajkovic sempre più legnoso nelle chiusure e approssimativo nel palleggio, delle dimenticanze difensive di di Mazzotta e dell’evanescenza del suo alter-ego, della lentezza esasperante di Jajalo capace (da “faro” della squadra) di sbagliare passaggetti laterali a distanza di tre metri, del ritorno allo standard abituale del Del Piero de’noartri sempre più velleitario e innamorato del pallone, dell’evanescenza di Nestorovski intento a sbracciare e a cercare improbabili falli più che a buttarla dentro ? Mi ero illuso dopo la partita con il Padova, ma il problema risiede principalmente nella modestia dell’organico, peraltro poco assortito. Se la stoffa è modesta, anche il sarto migliore farà fatica a confezionare un abito elegante; figurarsi quando si tratta di un buon artigiano capace al massimo di rammendare qualche orlo.
Intendevo il Perugia, se non si fosse capito.
Non credevo di doverlo ammettere, ma grazie a DAZN, non vedo più le partite del palermo, e sto meglio in salute!!!!
Certo Iachini sarebbe la soluzione migliore ma, siccome non ci sono soldi quindi……….Ma mi chiedo: come il Palermo possa essere senza soldi mentre Sassuolo, Spal, Chievo, Cagliari, Atalanta, ecc, città senza stadio (Sassuolo, lo stadio dell’Atalanta non ha neanche licenza UEFA) non hanno di questi problemi finanziari?
Caro Gianni e’ evidente che nel tuo ragionamento ti sfugge la vera realta’ del calcio business: stai parlando infatti di tutte realta’ molto dinamiche del nord Italia con un tessuto produttivo e imprenditoriale non paragonabile a quello palermitano o siciliano piu’ in generale….Cagliari certo non e’ a Nord ma in quel caso si tratta di una squadra che rappresenta un’intera isola e regione che sta peraltro economicamente messa meglio della Sicilia e comunque anche Cagliari non e’ piu’ quella dello scudetto anni ’70 e da molti anni ormai fa saliscendi tra A e B…..finche’ i valori del calcio saranno imperniati sulla capacita’ finanziaria e sul retroterra economico di un territorio non possiamo pensare di risalire troppo la china, dimentichiamoci quegli anni “stellari” tra il 2004 e il 2011, e’ stata una parentesi fortunata e felice, adesso ritorniamo al ruolo che questo sistema ha riservato per noi. A meno che non riusciamo cambiare il calcio dal basso…..
Vecchia guardia forse non ho chiare alcune situazioni ma Zampa è uomo ed imprenditore del nord ed i soldi fatti con il Palermo, squadra del Sud, non li ha fatti nessuno, quindi per me resta difficile capire come le squadre che ho citato riescono a sopravvivere in serie A mentre noi siamo quasi falliti.
Caro Giovanni,
Zamparini ha rappresentato infatti un’eccezione, un imprenditore di particolare spregiudicatezza il cui principale obiettivo iniziale era la costruzione di 2 centri commerciali in una citta’ ancora “vergine” da quel punto di vista (il Nord era un mercato piu’ affollato e competitivo per lui) e poi la realizzazione di plusvalenze, finche’ il meccanismo entrate-uscite nella compravendita di giocatori ha funzionato, allora ci teneva a galla in serie A, poi piano piano siamo scivolati e adesso siamo tornati alla nostra condizione normale (v. il trentennio dal 1973 al 2004). Nel sistema calcio business chi investe capitali lo fa per un ritorno, le differenze stanno nel tipo di ritorno che si cerca e possono essere molto diversi tra loro. Ad es. Berlusconi lo fece per avviare la sua carriera politica, la FIAT lo ha sempre fatto sia per prestigio e influenza politica ma anche come strumento di marketing, molti sono avventurieri che invece ci vedono il guadagno facile, ma rischioso, delle plusvalenze dalla compravendita dei calciatori, e via dicendo.
L’unica motivazione che non porta ad investire nel calcio, contrariamente a quanto molti di voi continuano a credere, e’ invece nel ritorno generato da vendita di biglietti allo stadio. Toglietevi dalla testa questa leggenda metropolitana, forse poteva essere cosi’ in un’altra epoca ma non oggi. Anche i diritti TV non sono cosi’ decisivi, sono necessari certo ma non sufficienti, anche su questo attenzione perche’ leggo sempre analisi fuorvianti.