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Tim Cup, Palermo-Bari 1-0: il commento

La Coppa Italia questa volta ha un sapore dolce per il Palermo. Un gol di Chochev allo scadere del secondo tempo supplementare (0-0 il risultato alla fine dei 90’ regolamentari) consente ai rosanero di superare tra le mura amiche il Bari con il punteggio di 1-0 e brindare alla qualificazione al quarto turno eliminatorio. Un successo meritato quello della compagine di Ballardini. Un successo che premia i progressi registrati dai rosanero al cospetto di una delle candidate alla promozione in A e che permette alla squadra di avvicinarsi al campionato con maggiore fiducia. In attesa di novità in chiave mercato, i rosa dimostrano che c’è comunque una base sulla quale potere impostare un certo tipo di lavoro. E il fatto che il Palermo abbia ottenuto questo successo in piena emergenza (alla lista si è aggiunto in extremis anche l’ungherese Sallai bloccato da un risentimento muscolare), valorizza ulteriormente i meriti di un gruppo che ha ancora ampi margini di miglioramento.
Nonostante le assenze, i segnali sono stati incoraggianti anche con una formula sperimentale. Alcune caratteristiche sembrano ormai fare parte del bagaglio di un collettivo ordinato e messo bene in campo: sulla falsariga dell’amichevole contro il Marsiglia di sei giorni fa, i rosanero (schierati come da copione con il 3-4-3) hanno disegnato a tratti delle trame interessanti e sfruttando in particolare la velocità degli esterni offensivi (Bentivegna, uno dei più vivaci con i suoi spunti, e Balogh, all’esordio da titolare in casa con la maglia del Palermo) hanno tenuto in apprensione la retroguardia biancorossa. Ad alzare il coefficiente di pericolosità ha contribuito anche la verve di Aleesami, minaccioso nel primo tempo con due iniziative personali. Buona, in generale, la “prima” dell’esterno sinistro norvegese con i rosanero: l’ex Goteborg è entrato subito in partita e non ha tradito le aspettative impressionando positivamente per la facilità con cui si è calato nel nuovo contesto. E a proposito di volti nuovi, hanno superato brillantemente l’esame Rajkovic, puntuale in ogni intervento difensivo, e Gazzi, uomo di sostanza nella zona nevralgica del campo.
I giudizi, in ogni caso, non possono prescindere dalla considerazione che questo è comunque calcio d’agosto. E’ un periodo in cui le squadre, ancora “in costruzione”, devono registrare determinati automatismi. Motivo per cui va messa in preventivo anche qualche sbavatura: nel segmento finale della prima frazione di gioco i padroni di casa hanno tremato in due circostanze ma prima Maniero e poi Monachello (conclusione di destro deviata da Posavec, provvidenziale sul numero 9 biancorosso anche al 21’ della ripresa) da posizione favorevole non sono riusciti a capitalizzare due buone occasioni da rete. In fase di rodaggio è più facile accorgersi dei difetti. Il Palermo, composto da diversi giovani interessanti, ha buone idee ma spesso non riesce ad essere incisivo. Manca quel killer instinct che serve per dare un senso compiuto al volume di gioco prodotto e colpire l’avversario.
Inevitabile, a questo proposito, una riflessione su Balogh e Nestorovski. L’ungherese è elegante nelle movenze e ha un tocco di palla felpato ma sembra ancora poco funzionale ad una squadra come quella rosanero che fatica a trovare le soluzioni necessarie per diventare efficace. Il macedone, spesso isolato in avanti, è un attaccante piuttosto statico e se non viene supportato dai compagni difficilmente può rendersi pericoloso. Con questi presupposti, è evidente che la compagine di Ballardini dovrà lavorare tanto per creare anche in ottica futura un buon feeling con il gol. La soluzione al problema potrà arrivare dal mercato. Intanto, anche un lampo o un acuto del singolo può colmare in parte questa lacuna. Il deus ex machina questa sera ha il nome di Chochev. Allo scadere dell’extratime (con i pugliesi in dieci per l’espulsione dell’ex di turno Cassani rimediata alla fine dei tempi regolamentari), il centrocampista bulgaro scaccia i fantasmi dei calci di rigore realizzando il gol decisivo con un sinistro da fuori area che supera Micai con la complicità di una deviazione di Tonucci.

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