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Totti: “Spalletti spinse per il ritiro. Fallo a Balotelli? Maicon mi diede il cinque”

Intervistato da “La Repubblica” l’ex capitano della Roma Francesco Totti ha raccontato diversi aneddoti della sua carriera da giocatore e i suoi rapporti con compagni e allenatori: “Capello? Un cocciuto. Con lui si ha sempre torto, l’ultima parola è sempre la sua. Se passa un piccione e lui dice che è un gabbiano, ti dimostrerà che è un gabbiano. Un maniaco, un perfezionista. Spalletti, invece, fu uno di quelli che spinse per farmi smettere, con la società erano una cosa sola”.

Cassano quando arrivò a Roma venne ad abitare con me e la mia famiglia per quasi quattro mesi. Faceva regali incredibili a mia madre: Anelli, bracciali da 5-6 mila euro. Manco fosse la moglie”.

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“Quando mi vedeva con amici al ristorante pagava sempre lui. Non lo faceva per comprare il mio affetto, ma perchè lui è così, un puro. Poi litigammo perchè lui non trovò più un assegno dello stipendio e si convinse che ad averglielo rubato fosse stata la mia domestica. Io avrei messo la mano sul fuoco su di lei, ma lui non ne volle sapere nulla e se ne andò. L’assegno fu trovato qualche giorno dopo sotto il sedile della sua auto”.

Totti parla del “famoso” fallo a Balotelli: “Arrivò dopo un crescendo, erano anni che lui provocava, insultava me e i romani. Alla fine la cosa è esplosa. Fu un fallo orrendo, proprio per fargli male. Ma dopo, stranamente, i giocatori dell’Inter non mi assalirono mentre uscivo dal campo per l’espulsione. Maicon mi diede addirittura il cinque. La sensazione era che anche tra i suoi compagni interisti Balotelli creasse qualche irritazione”.

Totti poi svela i retroscena di un mancato trasferimento al Milan: “Quando avevo 12 anni il Milan offrì 300 milioni di lire. Fu mia madre a non volere che io mi trasferissi a Milano. Dissi no, tra le altre, anche al Real: fu un no durissimo ma rimasi anche per Ilary, non mi piacciono le relazioni a distanza”.

“Tutto sommato però, non è che abbia vinto poi così poco: una Coppa del Mondo, uno Scudetto, due Coppa Italia, due Supercoppe, una Scarpa d’Oro. Asia o America? Avevo detto che avrei giocato con un’unica maglia. Avrei rovinato 25 anni di carriera e inoltre sono uno di parola”.

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