Trajkovski: “Via da Palermo? Io unico a non saperlo. Finalmente ho reagito, Tedino…”
Scusate il ritardo. Aleksandar Trajkovski si racconta in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, in cui commenta la sua prima parte di stagione fra alti e bassi, il rapporto con il tecnico Bruno Tedino e anche alcuni retroscena della sua avventura rosanero: “Ho reagito e ho fatto finalmente quello che sapevo. Le critiche non mi hanno travolto. Se sbagli è normale ricevere fischi: non mi deprimo e non mi esalto; con Tedino sono cresciuto”.
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Intervistato da Salvatore Geraci, Trajkovski racconta: “Tedino mi ha dato fiducia e ho risposto mostrando chi è il vero Trajkovski. Tiene alla disciplina, è entrato in punta di piedi e ci ha conquistato con la voglia di costruire basi solide e di portare la squadra in alto. Ha dato idee e promuove chi merita. Con lui è nato un Palermo compatto”. La sorpresa di questa stagione? Coronado: sembra di carta velina ma è forte, aiuta la squadra con i suoi colpi imprevedibili e sa anche correre”.
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E sull’ipotesi di un condizionamento da parte di Nestorovski, dice: “Non è il mio caso, quando è arrivato a Palermo ero felice, siamo amici da sempre. Io ho bisogno di lui e lui di me. Per dialogare, aprire spazi, dare profondità. Se non ho reso, mancava per me. Scusate il ritardo. Io via da Palermo? Ero l’unico a non saperlo! Dissi a Lupo che restare mi avrebbe reso felice. Due anni per la svolta: serie A e poi un volo…”.
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Una pausa che per il macedone è servita per passare il natale ortodosso in famiglia: “Da sette anni non lo passavo a casa. Con lo Zulte Waregem, c’era l’abitudine di andare in ritiro in Spagna e a Palermo, dopo Capodanno, si ricomincia subito. Non avevo giorni liberi: è stata una bella rimpatriata con familiari e amici. I tifosi? Ha ragione Nestorovski: pensate cosa accadrebbe con lo stadio pieno… “.
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