Trapani, De Simone: “Non sono un pagliaccio, ora basta spese folli”
Situazione sempre più tesa in casa Trapani, con l’amministratore delegato e patron Maurizio De Simone che in conferenza stampa ha ammesso di essere pronto a tagli e “scelte impopolari” pur di raggiungere il budget necessario per sistemare la situazione finanziaria del club.
De Simone (non senza momenti di nervosismo) ha affermato: “Lasciatemi lavorare in serenità. In due mesi ho ricevuto pressioni di ogni tipo, minacce, insulti. Non mi conoscete e io non conosco voi, ma ho preso questa società che sicuramente non è un modello. Il Trapani è in una situazione rischiosa, ma l’iscrizione sarà fatta. Nel futuro non ci saranno più spese folli. Sono previsti dei tagli; il Trapani viene prima del resto. O forse pensate che sono venuto a rubare soldi a casa vostra? Fesso non sono”.
E aggiunge: “Chi non ci starà, potrà andarsene; non obbligo nessuno a lavorare con me, ma come amministratore ho il diritto di non farmi spennare”. Poi una promessa che sa di provocazione: “Se il 24 giugno non iscriverò il Trapani al campionato potrete fare di me quello che vorrete. Ma ho i miei tempi e chiedo rispetto. Se qualcuno pensa che io sia un pagliaccio, io sono qua per gestire una squadra; il Trapani siete voi, il Trapani non sarà feudo di nessuno. Ci sono persone che stanno aspettando che il Trapani salti, ma non faccio nomi e cognomi in pubblico”.
Sul fronte sportivo, invece, si riparte dall’esonero di Rubino e il futuro del tecnico Vincenzo Italiano: “Rubino, avevo detto che sarebbe stato confermato ma poi, dopo aver parlato con lui per un mese e mezzo, abbiamo avuto delle divergenze di idee. Da qui a fine campionato non arriverà un nuovo direttore sportivo. Italiano? Con quella che alcuni avevano definito un’accozzaglia di giocatori ci ha portato ad un punto dalla Juve Stabia. Farò di tutto per tenerlo a Trapani”.
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