Tre anni fa l’addio a Maurizio Zamparini, il Palermo: “Sempre con noi”

Il primo febbraio segna il terzo anniversario della scomparsa di Maurizio Zamparini, l’ex patron del Palermo e figura centrale nella storia recente del club rosanero. Zamparini, venuto a mancare nel 2022 all’età di 80 anni, ha lasciato un’impronta indelebile nel calcio italiano, con una gestione tanto passionale quanto discussa. Per ricordarlo, il Palermo ha voluto dedicargli un semplice ma significativo tributo sui social: “Sempre con noi”, un messaggio che ha risuonato nel cuore di tanti tifosi.
Sotto la sua guida, il Palermo ha vissuto anni straordinari, tra promozioni, imprese europee e l’esplosione di talenti che hanno poi brillato a livello internazionale. Zamparini ha saputo costruire una squadra competitiva e dare alla città di Palermo il sogno di una realtà calcistica di primo piano, facendo vivere ai tifosi momenti irripetibili. Il brutto epilogo della sua esperienza rosanero macchia un po’ la sua storia, ma non può cancellarla.
L’era d’oro del Palermo di Zamparini
Arrivato nel 2002, Zamparini ha trasformato il Palermo in una delle realtà più affascinanti, riportando il club in Serie A e mantenendocelo. Il punto più alto della sua gestione fu senza dubbio la storica qualificazione in Coppa UEFA nel 2005, seguita da stagioni ad alti livelli, tra cui la finale di Coppa Italia nel 2011. I rosanero, grazie a giocatori del calibro di Luca Toni, Amauri, Cavani, Pastore e Dybala, hanno saputo far innamorare i tifosi, giocando un calcio offensivo e spettacolare.
Ma l’era Zamparini non è stata solo luci. Il presidente era noto per il suo carattere vulcanico e la sua tendenza a cambiare allenatori con una rapidità fuori dal comune. Decine di tecnici si sono alternati sulla panchina del Palermo, a volte nel giro di pochi mesi, in un vortice di instabilità che ha finito per indebolire il progetto sportivo.
La fine di un sogno e l’eredità lasciata
Dopo anni di successi e qualche stagione complicata, il rapporto tra Zamparini e il Palermo si incrinò definitivamente nel 2018, quando il club entrò in una crisi societaria che lo portò prima alla retrocessione e poi alla cancellazione dai campionati professionistici nel 2019. La fine di un’epoca dolorosa per i tifosi, ma anche il segnale di quanto fosse stato grande il sogno vissuto sotto la sua gestione.
Nonostante tutto, il suo ricordo resta vivido tra i tifosi rosanero. I suoi meriti nel portare il Palermo ai vertici del calcio italiano restano innegabili e, nel bene o nel male, la sua figura rimarrà legata per sempre alla storia della squadra.
Sempre con noi
Oggi il Palermo ha una nuova realtà societaria e un progetto che guarda al futuro con ambizione. Tuttavia, la memoria di Zamparini non sbiadisce. Il suo nome riecheggia ancora tra i tifosi, che con affetto e nostalgia ricordano gli anni in cui il club faceva sognare un’intera città.
Con il semplice messaggio “Sempre con noi”, il Palermo ha voluto ribadire che l’eredità di Zamparini non sarà mai dimenticata. Un omaggio doveroso a colui che, nel bene e nel male, ha segnato un’epoca irripetibile per il calcio rosanero.
Sarò sempre grato a Zamparini perché ho 64 anni e il grande calcio a Palermo lo ha portato lui è stato bellissimo, è vero ha chiuso male ma io gli sarò sempre grato di tutto, a lui e alla sua famiglia
R.i.p.
Grazie di tutto nel bene e nel male.
Comunque sia ci hai fatti uscire dall anonimato
Portando a palermo campioni con la C maiuscola
Anch’io a 64 anni è per me la gratitudine non è qualcosa che può durare in eterno. I miei ringraziamenti si fermano intorno al 2013 – 2014. Di un matrimonio bellissimo concluso con un femminicidio, io valuto soprattutto l’esito. Gli anni belli divengono quasi irrilevanti. Amo ricordare Renzo Barbera come colui che con quattro soldi ci ha portato a due finali di Coppa Italia. Peso specifico differente e persona molto, molto più amabile. Non per nulla gli abbiamo intitolato lo Stadio. Palermitani memoria corta e mal funzionante. Detto questo R.I.P., Zamparini
Anch’io a 64 anni e per me la gratitudine non è qualcosa che può durare in eterno. I miei ringraziamenti si fermano intorno al 2013 – 2014. Di un matrimonio bellissimo concluso con un femminicidio, io valuto soprattutto l’esito. Gli anni belli divengono quasi irrilevanti. Amo ricordare Renzo Barbera come colui che con quattro soldi ci ha portato a due finali di Coppa Italia. Peso specifico differente e persona molto, molto più amabile. Non per nulla gli abbiamo intitolato lo Stadio. Palermitani memoria corta e mal funzionante
La invito ha contare gli anni in A dell’era Zamparini ….le partite in Europa….la finale di coppa Italia in un’epoca di calcio business (che non c’entra niente con quella dei tempi di Barbera) ….la invito a riguardare le partite memorabili e i giocatori favolosi passati da palermo ….la invito ad andarsi a rileggere i titoli dei giornali o a rivedere trasmissioni televisive dove si parlava tanto del Palermo e di Palermo …la invito a riguardarsi anche i campionati di B con il Palermo vincente o protagonista persino l’ultimo anno, di certo le brutte figure di quest’anno non sinfacevano neanche allora…..la invito a informarsi sui soldi spesi da Zamparini e sui motivi veri che lo hanno spinto a disimpegnarsi gli ultimi due anni facendo sicuramente più di uno sbaglio …..la riconoscenza caro signore a volte e’ un dovere soprattutto quando da palermitano o tifoso del Palermo che ha goduto dei fasti di quel tempo non si e’ in grado nemmeno di immaginare come si può essere tanto abili e capaci, oltre che disponibili a sacrificare proprio tempo, denaro ed energie, per fare tutto ciò che Zamparini fece per il Palermo e il Palermo…..lei cosa e’ stato capace di fare a parte criticare e lamentarsi ?
Grazie, Presidente, per aver portato il Palermo calcio ai vertici del calcio italiano. Spero che nei prossimi anni il Palermo calcio ti renda orgoglioso.
Articolo encomiabile, mi preme solo annoverare anche giocatori mitici come Miccoli Grosso Barzagli Corini Fontana Liverani Biava ma anche Zaccardo Vasquez Gilardino Belotti Pinilla Santana Simplicio Carrozzieri ….innumerevoli ….che solo a nominarli quelli di oggi appaiono giocatori del dopolavoro….. il tempo e’ galantuomo e tutti dovremmo dare giusto riconoscimento a un grandissimo imprenditore che ci ha fatto vivere un’epoca straordinaria, un campionato come quello di quest’anno con lui non lo avremmo vissuto mai…..e come persona chi lo ha conosciuto veramente sa le qualità che aveva, sa quanto lui era stato innamorato del Palermo e di Palermo sentendosi poi tradito dal comportamento di certi tifosi quando poi ha cominciato ad avere problemi finanziari seri…..e questa delusione lo porto a fare degli sbagli che non possono però cancellare la storia e lui e’ la storia del Palermo migliore.
Considerazioni condivisibili, disamina perfetta . Vedrà naturalmente che si faranno vivi i censori so tutto io che hanno tifato per la scomparsa del Palermo ma tutto normale. Tutto passato purtroppo. Anche noi abbiamo un bel po’ di anni in più sulle spalle.
Io sono ammirato, caro signore dalla sicurezza con la quale lei afferma tra le altre cose “…la invito a informarsi sui soldi spesi da Zamparini e sui motivi veri che lo hanno spinto a disimpegnarsi.” E’ evidente che lei sa tutto ed io no. Infatti la sua difesa non sarebbe così accorata; e non si eserciterebbe con questi elogi appassionati. Ma io non le credo affatto (e non mi riferisco ai soldi spesi ma a quelli buttati). Anzi, sono più sicuro delle cose che so io che di quelle che afferma lei. In fondo i debiti li ha accumulati solo lui, nessun altro. Ma non ha importanza. Lei creda e celebri Zamparini come vuole. Io mi tengo le mie opinioni e le mie certezze; e il mio “dovere” di gratitudine non è negoziabile né da lei né da nessun altro. Confermo e sottoscrivo che salvo solo i primi sette anni in cui Zamparini accettò di farsi guidare dal fior fior di collaboratori capaci che cacciò tutti via comunque, alla fine. E che i palermitani hanno la memoria cortissima e malfunzionante. Io di partite orrende del secondo periodo (post Coppa Italia) ne ho contate almeno tre/quattro dozzine; la mia memoria è molto migliore della sua, me lo lasci dire). Lasci perdere l’attuale Palermo, verso il quale, vedo, avete in molti espresso la vostre sentenze inappellabili, senza il beneficio di un bilancio finale, come si fa di solito, (magari alla fine di una stagione o di un ciclo) e della situazione finanziaria. Della sua risposta accetto pertanto solo le cose per le quali le sto rispondendo. Lee altre affermazioni non citate invece non meritano nessuna risposta. Non prendo lezioni da lei. Le mie non sono né lamentele né critiche. Sono opinioni come quelle sue che lei, vedo, non riesce nemmeno a rispettare. Aspetto fondamentale, nella civiltà, che ormai quasi sempre viene disconosciuto e calpestato. Non solo nel calcio
E lei anche “soltanto” per quei sette anni che “salva” a chi pensa si debba essere grati? Magari a chi per trent’anni prima di Zamparini ci aveva fatto conoscere solo serie C e modesti campionati di serie B? …. “Accetto’ di farsi guidare dai collaboratori capaci”? …. I collaboratori intanto si scelgono e ciò fa parte dei meriti di un imprenditore che sono poi principalmente quelli dell’iniziativa, degli investimenti, dell’affrontare i rischi, dell’organizzaIone, della finanza a meno che lei non pretende che Zamparini avrebbe dovuto persino scendere in campo e segnare per meritare riconoscimenti ….. ma lei ha la benché minima idea di cosa significhi portare avanti un’azienda di quella portata e per di più una società di calcio di serie A? ….evidentemente no ….in ogni caso e’ storia cristallizzata di quanto Zamparini intervenisse anche nella gestione sportiva sin dal primo giorno e tanti giocatori e allenatori furono lanciati da lui……le opinioni sono tutte rispettabili fino a quando si esprimono con cognizione di causa…..proseguo con i miei inviti vada a rileggersi la rosa del Palermo che andò in B nel 2013 e quella che torno’ in A l’anno dopo, lei “non salva” l’11 esimo posto del 2015 con Dybala e la splendida salvezza del 2016 con giocatori come Maresca Gilardino Vazquez ….. basta guardare gli ultimi due campionati nonostante una proprietà facoltosa alle spalle per rimpiangere anche quegli anni che lei ritiene non degni di essere ricordati……..se le opinioni sono la negazione dei risultati, dei fatti e della storia per puro sgradimento di una persona beh,.mi scusi, ma di rispettabile da parte mia non possono avere un bel nulla, cordiali saluti
Forse lei non sa leggere l’italiano. Anzi, forse lo sa leggere ma non lo capisce. Io ringrazio Zamparini, (l’ho detto tre volte) per quei sette anni. Indubbiamente scegliere i collaboratori è un merito. E’ un demerito invece cacciarli in malo modo come ha fatto con tutti. E’ un demerito avere distrutto ciò che aveva costruito. E’ un demerito avere accumulato 50 milioni di debiti. E’ un demerito non avere avuto la capacità di delegare, volendo mettere becco in tutte le questioni tecniche. L’esatto contrario di quanto lei asserisce con “…é storia cristallizzata di quanto Zamparini intervenisse anche nella gestione sportiva sin dal primo giorno e tanti giocatori e allenatori furono lanciati da lui”. E’ stato proprio quello il problema più grosso di Zamparini. La sua lezioncina su cosa significa essere imprenditore e quali rischi corre la vada a fare a qualcun altro. Nel frattempo si informi come il Sig. Pozzo, imprenditore dello stesso calibro di Zamparini, Presidente dell’Udinese sia riuscito a rimanere in A per trenta anni consecutivi spendendo nei primi sette anni la metà di quello che ha speso Zamparini per poi lanciarsi definitivamente in un percorso virtuoso che lo ha visto partecipare più volte ai preliminari di Champions, annoverare giocatori di pari fama (almeno) di quelli visti a Palermo, acquistare anche il Granada e il Watford e ottenere la concessione (99 anni) dell’ex Stadio Friuli per oltre 6 mln di Euro favorendo lo sfruttamento commerciale in sinergia col Comune prima di Dacia e poi di BlueEnergy. Di uno che, a proposito di rischi, pur essendo stato condannato per reati finanziari ha patteggiato ed è andato avanti più forte di prima, mentre qui in molti hanno cominciato ad elaborare teorie del complotto assolutamente inesistenti. Celebrando Zamparini come l’eroe antisistema punito dai poteri forti. Si informi, vada a leggere quello che non vuol sapere. E’ tutto molto disponibile in rete. Solo qui si è deciso secondo un orientamento culturale tipico delle nostre parti che chi ha avuto successo deve essere redento da tutti gli altri peccati. Si accomodi pure, io non la penso così. Posso? Ecco, se devo prendere ad esempio un imprenditore, guardo a lui non a Zamparini (che a proposito di stadio intendeva contravvenire le nuove norme che gli impedirono di avere delle pertinenze di sua proprietà nel nuovo centro sportivo poi mai costruito). Quanto ai giocatori devo registrare il fatto che i migliori sono venuti fintantoché alla guida della gestione tecnica vi erano dei Signori DS e i loro staff, per cui Pastore Ilicic, Cavani, Belotti, Miccoli e Dybala sono targati Sabatini, Perinetti, Sogliano, Cattani ecc. E merito indubbio di Zamparini che ha messo “i picciula”; il più grande dei meriti nell’immaginario comune. Tutti gli altri giocatori decisamente meno forti sono venuti quando ormai da tempo la gestione anche sportiva della società era all’insegna del “un uomo solo al comando”. (circostanze, le une e le altre, che io metto nel piatto della bilancia e traggo le ovvie conclusioni). Coi risultati che lei non solo nega ma anzi annovera tra i migliori. Quanto alla salvezza del 2016 le ricordo che dopo la sconfitta casalinga in coppa Italia con l’Alessandria, Zamparini passò alla storia del Calcio Italiano per essere stato l’unico Presidente ad avere esonerato tre giocatori (Maresca Rigoni e Daprelà) salvo poi essere richiamato in squadra Maresca a furor di popolo e di allenatore (Ballardini) e che segnò il gol salvezza alla Favorita contro il Verona inscenando una legittima esultanza polemica che lei ha rimosso dalla sua memoria. Inutile continuare a dialogare con uno come lei, della peggiore specie: di uno che dice “se le opinioni sono la negazione dei risultati…” Posso concludere che lei è solo un arrogante che ha deciso unilateralmente che i risultati sono quelli che snocciola lei. E che è incapace di considerare altri lati della vicenda. (Pur ampiamente documentati non da me ma da moltissimi organi di stampa, da molte interviste e anche da qualche parere della Corte di Cassazione e da qualche sentenza di primo grado del Tribunale di Palermo, (a proposito di reati contestatigli). Di uno che dice …”le opinioni sono tutte rispettabili fino a quando si esprimono con cognizione di causa…e, di rispettabile da parte mia non possono avere un bel nulla.” Concludo che sto rispondendo inutilmente ad uno che è portatore di verità rivelata. Con uno così non c’è proprio altro tempo da sprecare. Lo sa quale è la differenza tra me e lei? Che io ho rispettato la sua opinione, sebbene non la condivida. Lei no. Il che la qualifica molto. P.S. la cosa più sballata che lei ha detto è comunque quella contenuta nel suo precedente post: “.Lei cosa è stato capace di fare a parte criticare e lamentarsi?” Le ribalto la domanda. Lei che cosa ha fatto di più di me? E cioè pagare biglietti e abbonamenti stadio e TV? Essere ciechi, acritici e irrispettosi verso chi non la pensa come lei è una medaglia? E’ un attestato di “fare”? Ma lo sa che le dico? ……………….. Ci siamo intesi credo.
Mi rivolgo al Direttore, dispiace leggere insulti che rimando al mittente, poi quello del non capire l’italiano riportato in un testo dal contenuto delirante e dove forma, sintassi e lessico sono a dir poco pedestri puo’ solo suscitare grande ilarità.
Rinnovo mio compiacimento e i miei complimenti, egregio Direttore, per avere questo sito inteso ricordare il Presidente Zamparini che ha scritto la storia del Palermo calcio per i tanti anni di serie A, di partite memorabili, di grandi giocatori, di tanti record e di risultati mai raggiunti da nessun altro anche in B e anche a livello di settore giovanile (scudetto della squadra Primavera).
Zamparini rese il Palermo e Palermo protagonisti del grande calcio italiano e ne consenti la presenza anche in Europa cosa mai avvenuta prima.
Nell’ambito della mia professione ebbi anche occasione di constatare che Zamparini fu anche un grande imprenditore, al di là dei suoi errori, e che il contributo dell’azienda Palermo all’economia locale e alle casse pubbliche fu notevole ovviamente fino a prima del declino e della rovinosa caduta.
Professionalmente fu un lungo periodo di arricchimento, nel bene e nel male, per tutti credo anche per voi giornalisti, sebbene anche tra i professionisti in troppi diedero risalto alle colpe dimenticando troppo presto in meriti.
Ma si sa Direttore nella vita chi fa sbaglia, chi non fa critica, e se della storia degli uomini dovessimo sempre far prevalere gli errori, delle loro gesta non ne avremmo mai memoria.
Quindi Grazie!
Egregio Direttore, mii associo anch’io, come il mio odierno detrattore, ai ringraziamenti per aver pubblicato un articolo su Maurizio Zamparini indimenticato (anche da me) Presidente del Palermo. Anche per aggiungere che la fine della sua parabola terrena coincise, pochi mesi prima, con la dolorosissima perdita del figlio Armando che certamente fece calare sul destino della sua famiglia una coltre di mestizia difficilmente superabile.
La ringrazio soprattuto perché questo sua sensibilità e questo suo dovere di cronista non ha mancato di suscitare, come si conviene nelle intenzioni di chi pubblica e ospita, un dibattito che doveva annoverare posizioni diverse tra di loro che sono il sale della crescita e del confronto dialettico. Cosa che è avvenuta non senza problemi.
Per citare uno dei tanti editoriali dei suoi colleghi in questo anniversario mi piace riportarne uno tra i tanti che sintetizza al meglio ciò che qui ho premesso:
“Nell’immaginario collettivo, il dirigente Zamparini resterà
eternamente sospeso in un limbo virtuale tra bene e male. Tra
consenso e disappunto. Tra amore e livore”.
Trovo questa analisi vera ed onesta. Consenso e disappunto, amore e livore… sentimenti che albergano in ognuno di noi e che possono trovare cittadinanza in una qualsiasi testata giornalistica, poiché appunto rispettabili entrambi. Soprattutto quando si parla di un personaggio così divisivo come spesso è capitato di dibattere anche a proposito di altri personaggi pubblici che si sono ritagliati ampio spazio nelle cronache e nella Storia di questo Paese.
Nell’ambito della mia attività di blogger ebbi modo nel 2005 anche di intervistarlo e di capire dalle sue parole dirette che la sua smodate passione ed entusiasmo erano ingestibili e avevo previsto che una simile debordante deriva gli avrebbe potuto creare non pochi problemi. Cosa che poi puntualmente avvenne. Non nego che da grande tifoso del Palermo di ogni tempo mi sono sentito anche un pò tradito da Zamparini. Ma questa è un mio personalissimo sentimento.
Tutto bene dunque? No. Affatto.
“Professionalmente fu un lungo periodo di arricchimento, nel bene e nel male, per tutti credo anche per voi giornalisti, sebbene anche tra i professionisti in troppi diedero risalto ai meriti dimenticando troppo presto le colpe”.
Come vede caro Direttore ho ribaltato uno dei punti di vista del mio detrattore. Lo faccio proprio per sottolineare come il dissenso non sia accettato. Basta sostituire colpe con meriti per innescare un corto circuito, un accesso di rabbia che porta il mio antagonista ad offendere (lui si) con l’espressione: “…un testo dal contenuto delirante e dove forma, sintassi e lessico sono a dir poco pedestri”.
Chissà perché molti ritengono che siano più offensivi dei puntini di sospensione mai declinati piuttosto che delle parole nette ed inequivocabili, di disprezzo totale per la persona e per le altrui idee. Cosa che io non ho mai professato.
Siamo al punto più basso della civiltà. Il mio lessico (quasi eccellente, mi si consenta) può essere discutibile almeno quanto l’idea antagonista di dover tacciare chi non si allinea.
L’idea che il “fare”, comunque venga esercitato, debba necessariamente cancellare, per presunta negazione indotta, la memoria collettiva su una persona, su un periodo storico, mi fa pensare al talebanismo. Ma chest’è, come dicono a Napoli.
Grazie Direttore per aver ospitato la mia voce di dissenso