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Tuttolomondo dalla A alla Z, tre generazioni “spingono” il Palermo in Serie A

La dinastia dei Tuttolomondo che sogna il Palermo in Serie A. Salvatore Geraci intervista per Il Corriere dello Sport il patriarca della famiglia, Salvatore, protagonista unico di tutte le conferenze stampa, che parla a 360 gradi del suo passato siculo e del perché una società che passa dagli investimenti turistici e transita per il golf ha deciso di investire nel calcio e in particolare nell’ambiente rosanero.

Per prima cosa, Salvatore Tuttolomondo chiarisce il perché della sua assenza dall’organigramma del Palermo: “La mia funzione è di direttore finanziario del gruppo Arkus e ho assemblato gli altri del team per questa operazione. Siamo una squadra vincente. Non figuro nella Palermo calcio perché ho altri interessi nelle aziende del gruppo, non avrei il tempo, sarei anche incompatibile e in conflitto di interessi. Non perché non possa assumere cariche per fatti accaduti circa trent’anni fa, peraltro noti, per i quali ho pagato rimettendoci aziende e tranquillità. Sono esente da pregiudizi di sorta e immune da ostative. E non accetto insinuazioni di alcun genere”.

Salvatore Tuttolomondo, poi, “ripassa” l’albero genealogico della famiglia: “Marcella è mia moglie, Walter e Claudio i fratelli, Riccardo e Vittoria i miei figli, entrambi sposati. Sono tre volte nonno, di Alissa, Sofia e di Leonardo che da poco ha compiuto un anno. Riccardo è già in azienda e Vittoria rientra da Madrid per tornare con noi. E non dimentichiamo anche Gianluca, un nipote: la terza generazione. Papà era di Agrigento. Purtroppo l’abbiamo perso sei mesi fa, uno dei motivi che ci ha fatto tornare a Palermo dove avevamo vissuto per qualche tempo. Anche mio zio è di Palermo. Io sono nato a Portici il 20 aprile del ‘55“.


E il calcio quando entra nella famiglia Tuttolomondo? “Come derby in famiglia! Sono di fede laziale – afferma – mio fratello Walter (consigliere della nuovo Palermo, ndr) è per la Roma. Spesso ci becchiamo. Sono stato un discreto tennista e ho un passato da dj. Per diventare come Federer mi mancava il fisico. Musica preferita? Quella dell’anima: soul e jazz”.

Salvatore Tuttolomondo ha sempre avuto “naso” per gli investimenti ma il prossimo, quello sul Palermo, sembra il più complicato: “Chiamiamola scommessa sulla capacità di rigenerarne il valore, un impegno difficile ma non impossibile. Siamo consci di avere firmato una cambiale in bianco. E al tempo stesso non mi piace la fredda poesia dei numeri”.

Il Palermo del futuro? Una puntata all in – conclude – . Faccio impresa non sentimentalismi. Per esempio, da laziale, Rossi per me è stato un mito. Però, essendo già io “vintage”, largo ai giovani, senza alcuna valutazione di merito. Ho soci pronti ad intervenire per accompagnarci nel progetto di rilancio e per riaffermare i valori di questo club ai livelli che merita. Una promessa? La Serie A”.

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19 thoughts on “Tuttolomondo dalla A alla Z, tre generazioni “spingono” il Palermo in Serie A

  1. Dichiarazione, quella della promozione in A, in contrasto con quanto dichiarato da Lucchesi (meglio un punto in meno che avere l’ansia di non essere iscritto al campionato).
    Inoltre, se mi parli di largo ai giovani, non puoi promettere la A, è una contraddizione.
    Non puoi andare in A con una squadra di soli giovani.

  2. Arkus nessuno vi ha puntato la pistola al petto per acquistare il Palermo. Sapevate i debiti e tutto. Piuttosto che cercare i grazie mettetevi a lavorare portateci in A in buona classifica sanate i debiti guadagnateci il contentino e vendeteci a gente con i soldi che ci possa portare in alto. Come stanno facendo i Della Valle.
    Avete acquistato la squadra della 5 città d’Italia non l’ultima città di serie C. Fissatevelo in testa. Lo sforzo economico nessuno ve l’ha imposto se non potete permettervi il Palermo vendetelo ma se restate spendete e piantatela di piangervi addosso.

  3. Io rispetto a questa situazione mi sono imposto di restare neutro per almeno un paio di mesi. Neutro nei giudizi ma estremamente attento a valutare poco le dichiarazioni e moltissimo alle azioni ed ai fatti. Mi permetto di dire a tutti che forse sarebbe meglio che tutti abbiano questo tipo di approccio. Non serve a niente ne essere negativi ed avere dei pregiudizi a priori ne tantomeno fare voli pimdarici.
    Secondo me questo è il tempo dell’attesa.

  4. Mi ci mancava il laziale in società e l’intervista da libro cuore. Delio Rossi l’unica buona di quanto si possa avvicinare al mondo Lazio non lo tenete?

  5. Ai palermitani non importa nulla della genealogia dei tuttolomondo, di nanne, zie, parenti, nipoti, ascendenti, discendenti, avi e prozii. Ai palermitani importa che allestiate una squadra per la A e che tentate i big (nestorovski, Jajalo, puscas, Rajkovic, Trajkovski e Falletti). Questa di puntare ai giovani è la scusa ripetuta dalle società che vogliono risparmiare piccioli

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