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Uefa e “fair play finanziario”, approvato il nuovo regolamento: ecco cosa cambia

Il “fair play finanziario” del calcio europeo cambia pelle. La Uefa ha annunciato l’approvazione da parte del Comitato Esecutivo a Nyon del nuovo regolamento UEFA relativo a Licenze per Club e Sostenibilità Finanziaria, in vigore da giugno 2022 (ma che “entrerà gradualmente a pieno regime in tre anni, dando così ai club il tempo necessario per adeguarsi”, afferma la Uefa in una nota).

Il focus del nuovo regolamento è ovviamente legato al contenimento dei costi, sia di salari che per trasferimenti: la nuova normativa prevede di limitare la spesa per gli stipendi, per i trasferimenti e per le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club. “Le valutazioni saranno eseguite su base tempestiva e le violazioni comporteranno sanzioni finanziarie predefinite e misure sportive”. In concreto, l’attuazione graduale del nuovo regolamento comporta una percentuale al 90% nel 2023/2024, all’80% nel 2024/2025 e infine al 70% dal 2025/2026.

 

IL COMUNICATO

Il Comitato Esecutivo UEFA ha approvato oggi durante la riunione di Nyon il nuovo regolamento UEFA Licenze per Club e Sostenibilità Finanziaria. Il regolamento è la prima grande riforma alla normativa finanziaria UEFA dalla sua introduzione nel 2010.


Dato il loro nome, non è una sorpresa che l’obiettivo principale dei nuovi regolamenti sia quello di raggiungere la sostenibilità finanziaria. Questa sarà raggiunta attraverso tre pilastri chiave: solvibilità, stabilità e controllo dei costi. Per quanto riguarda la solvibilità, la nuova regola riguardo le posizioni debitorie scadute (verso club, dipendenti, autorità sociali/fiscali e la UEFA) assicurerà una tutela migliore dei creditori. I controlli saranno eseguiti ogni trimestre e ci sarà meno tolleranza verso i morosi.

I nuovi requisiti sui ricavi sono un’evoluzione degli attuali requisiti di pareggio di bilancio e porteranno una maggiore capacità alle finanze dei club. Per facilitare i club ad applicare tale normativa, il calcolo dei guadagni sarà simile al calcolo del risultato di pareggio di bilancio. Mentre lo scarto accettabile è aumentato da 30 milioni di euro in tre anni a 60 milioni di euro in tre anni, i requisiti per garantire il valore equo delle transazioni, per migliorare il bilancio dei club e per ridurre i debiti sono stati notevolmente rafforzati.

La più grande innovazione nel nuovo regolamento sarà l’introduzione di una norma che regolarizza i costi di gestione della squadra, al fine di portare un migliore controllo delle spese in relazione ai salari dei giocatori e ai costi per i trasferimenti. La normativa limita la spesa per gli stipendi, per i trasferimenti e per le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club. Le valutazioni saranno eseguite su base tempestiva e le violazioni comporteranno sanzioni finanziarie predefinite e misure sportive. Il nuovo regolamento entrerà in vigore nel giugno 2022 ed entrerà gradualmente a pieno regime in tre anni, dando così ai club il tempo necessario per adeguarsi.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE UEFA, ALEKSANDER CEFERIN

“Il primo regolamento finanziario UEFA, introdotto nel 2010, ha adempiuto al suo scopo primario. Ha aiutato a risollevare le finanze del calcio europeo dal baratro e ha rivoluzionato il modo in cui vengono gestite le squadre di calcio europee. Tuttavia, l’evoluzione dell’industria del calcio, insieme agli inevitabili effetti finanziari della pandemia, ha evidenziato la necessità di una riforma completa e di nuove norme sulla sostenibilità finanziaria.

“La UEFA ha lavorato insieme agli stakeholder del calcio europeo per sviluppare queste nuove misure che aiutino i club ad affrontare queste nuove sfide. Questi norme ci aiuteranno a proteggere e preparare il calcio a qualsiasi potenziale shock futuro, incoraggiando al contempo a fare investimenti razionali e a costruire un futuro più sostenibile per l’intero comparto calcistico”.

2 thoughts on “Uefa e “fair play finanziario”, approvato il nuovo regolamento: ecco cosa cambia

  1. Diciamo meglio: Attorno all’inganno si costruisce la legge. Chi sa (perché “amico” di chi ha fatto la legge o il regolamento), ne approfitta; chi ci arriva speculativamente, pure. Chi è all’oscuro di tutto, se non è sufficientemente accorto, rischia di annegare …

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