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Una “polveriera” chiamata Palermo: malcontento diffuso tra mercato, “spifferi” e “cortili”

I risultati sportivi sono soltanto il fenomeno più evidente della situazione difficilissima, esplosiva e pericolosa, che sta vivendo il Palermo. Si può discutere se le sconfitte e il pessimo andamento della squadra in campionato siano la causa o l’effetto di questa situazione che ogni giorno aggiunge un capitolo nuovo. Ma poco cambia.

Ieri c’è stato un altro striscione dei tifosi, “Stesso procuratore stesso fallimento”, appeso alla cancellata esterna dello stadio che rappresenta un nuovo atto di accusa della tifoseria organizzata nei confronti della società. Già domenica, durante la gara con il Catanzaro, si erano sollevati cori polemici nei confronti del tecnico Dionisi, dell’amministratore delegato Giovanni Gardini e del direttore sportivo Morgan De Sanctis.

Spifferi e contestazioni

Una contestazione a 360 gradi, che ha coinvolto anche il supervisor di mercato Bigon e che ovviamente non ha risparmiato i giocatori a fine gara, fischiati sonoramente nel poco comprensibile “teatrino” del saluto di fine gara.


Quando le cose vanno male gli “spifferi” aumentano e se la società continua a scegliere la strada del silenzio (o del silenzio-assenso, visto che in fondo domenica sera è arrivata l’implicita conferma di Dionisi) c’è più spazio per i “cortili” e le fughe di notizie, come ad esempio i litigi (veri o presunti?) nello spogliatoio e i rapporti piuttosto “complicati” anche fra gli uomini dell’area dirigenziale. Che sono difficilmente verificabili, che nessuno ammette pubblicamente ma che sono comunque lo specchio di una situazione di estrema confusione dalla quale sarà difficilissimo tirarsi fuori.

I dubbi sulle scelte tecniche

Sul piano tecnico abbiamo già esposto “a caldo” tutti i dubbi su scelte tecniche difficilmente comprensibili, a cominciare dalla esclusione di Brunori dalla formazione iniziale per puntare sulla inedita coppia Henry-Le Douaron, per proseguire con l’esclusione di Baniya dalla linea dei difensori, il nuovo spostamento di Ceccaroni al centro, l’inserimento di Lund che sembrava ormai stazionare nelle retrovie, per finire all’esclusione di Verre dopo che per due settimane si era detto che il binomio Ranocchia – Verre aveva dato i suoi frutti.

Ma è chiaro che il mercato del Palermo non ha funzionato. Di Le Douaron ed Henry si è già scritto abbastanza, Gomis si è infortunato subito, Blin poco dopo, Nikolaou non ha reso come ci si attendeva, Verre ha giocato a intermittenza e non sembra poter garantire 90 minuti a partita, Appuah non ha certo fatto stropicciare gli occhi (cit. Dionisi).

Il mercato a “costo zero”

Ed è qui che viene chiamato in causa De Sanctis, “reo” di non avere speso bene i circa 10 milioni che la proprietà aveva stanziato per il mercato. Con la conseguenza che adesso, tranne cambiamenti in corsa, non sono previsti budget per il mercato di riparazione: se qualcuno andrà via si potranno investire i soldi ricavati dalle cessioni (e dagli ingaggi risparmiati), altrimenti niente. E il molto probabile arrivo del terzino De Sciglio rappresenta un’altra “scommessa”, visto che il giocatore nell’ultimo anno ha visto il campo per pochi minuti ed è reduce da un serio infortunio.

Se qualcuno sperava nell’ingaggio di un forte attaccante “di categoria” può serenamente risvegliarsi dal sonno. Anche perché, considerata la svalutazione del parco giocatori, difficilmente le eventuali cessioni porteranno in cassa denaro fresco. E il destino di Brunori non è così scontato: il Palermo evidentemente ha scelto di rinunciare a lui ma vorrebbe ricavare dalla sua cessione un gruzzolo che in questo momento nessuno può garantire.

Il gruppo degli “scontenti”

C’è poi la schiera degli scontenti che non annovera il solo Brunori. L’agente di Gomes e di Diakitè, Fabrizio Ferrari, ha accennato a possibili movimenti di mercato per i suoi assistiti, una frase che potrebbe avere come possibile interpretazione quella che i due giocatori non sono contenti dell’andazzo in rosanero. Buttaro, Peda e Saric sono scomparsi dai radar e sarebbero ben felici di andare a giocare altrove. Qualche altra “sorpresa” potrebbe venire fuori nei prossimi giorni. Ecco perché i risultati sembrano soprattutto la conseguenza (e non la causa) di questa situazione. In questa situazione di poca serenità e di tanta confusione sarà complicato preparare la sfida al Sassuolo che per ora sembra di un altro pianeta. Che scelte farà Dionisi? Un’altra rivoluzione?

La protesta dei tifosi

La pazienza dei tifosi è ai minimi termini. Se ha fatto notizia la contestazione della curva con cori “mirati” è altrettanto rilevante la contestazione di chi ha scelto di non andare allo stadio perché non si diverte più o perché si sente preso in giro. A occhio e croce circa 5.000 abbonati domenica scorsa hanno preferito disertare, continuando così per la gara con il Bari del 26 dicembre i tifosi si potranno contare. Oltre al patrimonio tecnico si rischia di prosciugare un patrimonio di entusiasmo che appena tre stagioni fa faceva notizia anche sui media nazionali.

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24 thoughts on “Una “polveriera” chiamata Palermo: malcontento diffuso tra mercato, “spifferi” e “cortili”

  1. Tutte verità……….. però al Gruppo City non interessa nulla se Palermo intera protesta. Mirri primo artefice di questo disastro.

  2. City Group uguale fallimento totale in campo sportivo!
    Che delusione!
    Ma sono inglesi c’era da aspettarselo !
    Freddi e senza passione o empatia.
    Povero Palermo!

  3. E’ proprio l’atteggiamento della società che ha stufato. Noi sappiamo come si fa e voi non capite nulla… lontani, saccenti e presuntuosi ingiustificatamente visti i risultati. Qui si vive vi calcio, la società lontana…allontana.
    Poi i dubbi sorgono, qualcuno si sta anche approfittando di questo per guadadgnare e far guadagnare alcuni amici?

  4. Purtroppo penso a qualcosa di strano, se arriva un altro infortunato . Hanno trovato il modo di parcheggiare questi calciatori, con la compiacenza di qualcuno. Quando il gatto non c’è i topi ballano.

  5. Direttore, per ringraziarla ancora del pezzo esaustivo la regalo i tabellini della finale da incubo della Coppa Italia 1974, oggetto, ieri, di un amarcord dei tempi in cui i procuratori contavano meno.

    BOLOGNA-PALERMO 1-1 (5-4 dcr)
    BOLOGNA: Buso, Roversi, Rimbano  (76′ Pecci), Battisodo, Cresci, Gregori (46′ Novellini), Ghetti, Bulgarelli, Savoldi, Vieri, Landini. All.: Pesaola.
    PALERMO: Girardi, Zanin, Cerantola, Arcoleo, Pighin, Barlassina, Favalli, Ballabio (61′ Vullo), Magistrelli, Vanello, La Rosa (46′ Barbana). All.: Viciani.
    ARBITRO: Gonella di Asti.
    MARCATORI: 32′ Magistrelli (P), 90′ rig. Savoldi (B).
    ESPULSI: Vieri (B).
    SEQUENZA RIGORI: Bulgarelli gol, Vanello gol, Cresci parato, Magistrelli gol, Savoldi gol, Barbana gol, Novellini gol, Vullo alto, Pecci gol, Favalli traversa.

  6. Attenzione ad evocare la parola ‘fallimento’. Il ricordo è ancora vivo, il dolore (per alcuni) ancora lancinante, la passione perduta. Se stavolta c’è un nuovo fallimento, la bancarotta è esclusivamente di tipo sentimentale. La grande illusione, la vanità di una Grande Madre feconda generatrice, svanite d’un tratto, lasciando il posto ad una terribile crisi di accudimento. ‘Ed ora chi penserà a me?’ ‘La messa è finita’. Nei paraggi neanche un sorriso, a suggerire un minimo di ottimismo.

    1. Scusa se abbiamo urtato la tua sensibilità usando il termine “fallimento”. Se parliamo invece di débâcle sportiva ti senti un po’ meglio?

      1. ‘Abbiamo’? Hai, vuoi dire. Tuttinick, GIGIniellu GIGI Idk, di Pallavicino (che non è GIGI Idk e non ha mai messo piede a Pallavicino). È possibile lasciare un commento senza poi venire molestati da costui? Firmato: u chitarrinaaa.. Insostenibile degrado Ps Stai lontano, GIGIniellu, non posso offrirti nulla, il disprezzo te l’ho già dato.

  7. Temo si stia nuovamente imboccando una strada molto pericolosa. Senza ritorno. Anche l’ultimo Palermo di Zamparini improvvisamente venne colpito da mille negatività, venne lasciato solo e divenne facile bersaglio di procure e avvoltoi. Attenzione. Che qualcuno si muova per bloccare la deriva altrimenti saranno guai seri .

  8. Chi è il padrone del Palermo si dia una mossa . Dare solo bastonate serve a poco e i giocatori hanno il coltello dalla parte del manico, sempre . Oggi tutti vogliono fuggire ? Normale . Chi pensa che Brunori ami il Palermo vuol dire che non ha capito niente . Prepariamo alla batosta di Sassuolo ma poi compattiamoci per il Bari. Un’altra sconfitta sarebbe la fine.

  9. Purtroppo questa società fantasma non fa trapelare nulla, ma qualche spiffero anonimo viene fuori dall’interno.
    I litigi non sono presunti, sono assolutamente VERI, l’anno scorso la scazzottata negli spogliatoi tra Corini e Lucioni fu mascherata da un lieve infortunio che si protrasse per 3 lunghi mesi, con conseguente spaccatura dello spogliatoio e che portò ad una crisi senza uscita con esonero del genio del nulla Corini.
    Dovrebbero spiegare adesso perché Lucioni non fu allontanato a fine campionato pur avendo un’altra anno di contratto, lo hanno tenuto e ci hanno fatto credere fosse sempre infortunato: tutte minchiate, alla fine hanno optato per la rescissione consensuale del contratto!!!
    Ci sarebbe da fare piazza pulita a cominciare dalla testa (Gardini) e da tutte le persone incompetenti da lui scelte (procuratori vari, staff tecnico) ma è pura utopia perché sono lasciati liberi nel perpetrare questo sfacelo senza fine, dico senza fine perché il peggio deve ancora arrivare, manca poco, pochissimo.
    Ultima nota su Dionisi, è stato lasciato solo a fare da parafulmine ma anche lui è andato in bambola, un allenatore che ogni settimana toglie i migliori in campo (Segre,Di Francesco, Baniya,) nella partita successiva e che ha dilapidato un intero patrimonio tecnico (Brunori) e si interstadisce su un solo modulo non adatto ai suoi calciatori, sta dimostrando di non saper tenere unita la squadra.
    Inutile poi che in conferenza stampa prenda sfacciatamente per il culo giornalisti e tifosi.
    Personalmente ho smesso di andare allo stadio, guardo le partite in TV e, sinceramente, cambio spesso canale per il nervosismo che mi creano quando li vedo passeggiare abulicamente per il campo, senza grinta, senza idee e senza volontà.

  10. Grazie, Direttore. Ottimo pezzo che fornisce informazioni fondamentali per comprendere tante cose e scoprire troppi altarini. So, da sempre, che il suo mestiere lo fa benissimo ma certo, da oggi, la stimo ancora di più.

    1. Articolo inutile, visto che non parla della proprietà se non di striscio.
      E che peraltro andava scritto mesi fa, non ora: troppo tardi.

    1. Più probabile che io diventi Papa. Ma soprattutto che si vada in C.
      E’ grazie a tifosi come te che si è tollerato, in questa città, prima uno come Zamparini e poi questi ciarlatani…

  11. Evidenzio quanto tutti si chiedono a Palermo.
    Fateci caso, Dionisi ha escluso dai titolari contro il catanzaro:
    Gomes (top player di settembre, ottobre e novembre a furor di popolo).
    Baniya (autore di più gol di certi attaccanti di ruolo e migliore in campo nelle ultime gare).
    Insigne (marcatore più prolifico di questa stagione).
    Brunori (marcatore più prolifico della scorsa stagione).

  12. Complimenti, Monastra.
    Sei riuscito a scrivere un lungo articolo di critica (peraltro il primo: ma ormai i buoi sono scappati, andava scritto mesi e mesi fa…) senza scrivere mai le due paroline magiche: City Group.
    Tutto quello che hai rammentato ha solo un colpevole: questo gruppo di persone non appassionate ma direi anche pochissimo chiare.
    La responsabilità di tutto è solo dei vari Soriano, Galassi, Gardini ecc. e della mancanza assoluta di un qualsiasi progetto per il Palermo.
    Hanno parlato di “crescita e consolidamento della società” (e stendo un velo pietoso su chi abbiano preso nel Palermo, per lavorarci: e non parlo di tecnici o giocatori. Se non le sai, le cose, informati: fai il giornalista, no?), aggiungendo che senza quella crescita e quel consolidamento non ci sarebbe mai stata una serie A duratura…
    Allorché, invece, anche un bambino avrebbe capito – da subito! – che erano tutte scuse, un meraviglioso “specchietto per le allodole”: il gruppo più ricco nel mondo del calcio – almeno così costoro si accreditavano – prima spende, investe, va in A e poi tenta un passo alla volta di far diventare società e squadra sempre più importanti e sempre più forti.
    Invece no…
    E niente, neanche stavolta hai scritto tutto ciò, continuando a parlare di singoli giocatori (che – lo sappiamo già – andrebbero cambiati tutti, nessuno escluso), quando invece il vero problema è altrove.
    È davvero con mestizia e totale amarezza che rilevo che hai scelto – per l’ennesima volta – di non disturbare il padrone del vapore.
    Aveva proprio ragione Manzoni, a proposito di Don Abbondio…
    Ps ci sono altre due parole che non hai scritto: Serie C. Perché è del tutto ovvio che, a non volere puntare alla Serie A (ed era chiaro fin da quel Palermo-Brescia 2-2, al termine del quale accusasti di chissà quali cattivi pensieri coloro che avevano osato chiedersi cosa potesse essere successo nell’intervallo…), alla fine, prima o poi, si finisce in C.
    Che, forse, come già pensavo all’epoca di Zamparini, non sarebbe poi una cattiva faccenda, se solo significasse che questi emeriti impostori di City Group decidessero di mollarci ad una persona seria, un soggetto magari meno (teoricamente) così ricco che, però, il sabato o la domenica seria avesse da pensare a (e preoccuparsi di) una sola squadra di calcio e non a mille, come fanno questi qui (resterà celebre – tristemente celebre – la frase detta da uno di loro: “la sera se una ha perso ci consoliamo con un’altra che ha vinto e va bene così”… che a me già sembrò il più chiaro manifesto di questo gruppo).

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