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Under 19, Baronio: “Non schierate i giovani per moda”

I giovani stanno diventando una novità, un vanto per molte squadre di Serie A, che hanno colto l’appello degli esperti degli anni passati che rimproveravano un campionato, e sopratutto una Nazionale, vecchia. Da Donnarumma e Locatelli del Milan, a Gagliardini e Bernanrdeschi, fino ad arrivare a Ricci, Di Francesco, Verdi e il rosanero Lo Faso, tanti sono i giovani esordienti in questa Serie A 2016/17 che sta sfornando talenti virginei e puri dai vari settori giovanili. Ciò sviluppa anche le varie rappresentative nazionali, non solo quella maggiore italiana, ma anche l’Under 21 di Di Biagio e l’Under 19 di Baronio che stanno diventando fiori all’occhiello del nostro calcio. La paura è che questa “tendenza” di schierare i giovani, rimanga una “moda”, come dice lo stesso CT Baronio in un’intervista a La Repubblica: “Schierate i ragazzi, ma non solo per moda o necessità”.

Il CT dell’Under 19, che ha già superato il primo girone preliminare, ha parlato di questa giovane Italia:”Sono felice per i risultati importanti ottenuti. A partire dal femminile, fino alle maschili, dove da qualche anno i risultati sono buoni. Ci sono molte persone che lavorano dietro questo progetto e stanno facendo cose importanti. Penso al lavoro di Sacchi, Viscidi e negli ultimi due anni di Conte: ha sicuramente portato i suoi frutti. Locatelli? E’ sicuramente destinato a fare un percorso nelle nazionali maggiori. Fosse per me – egoisticamente – lo terrei, ma per una crescita personale merita il passaggio in una categoria superiore rispetto alla nostra Under-19. Glielo faccio come augurio perché se le merita. Ci sono tecnici come Di Biagio e Ventura che stanno valutando il suo lavoro”.

A far da motore di questo ricambio generazionale sono, come già detto, i settori giovanili, in primis le Primavera:”E’ un campionato importante in quanto dà minutaggio ai ragazzi, ma è totalmente diverso dalle gare con la Nazionale. La cosa più importante-conclude Baronio- è consolidare l’idea di farli giocare. Spero che la moda di schierarli continui, e se possibile aumenti, e non solo per un fattore economico e di necessità, ma anche per una rinnovata fiducia nei ragazzi più giovani”.


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