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Serie A, oggi l’esordio del Var: ecco come funziona la “moviola in campo”

Rizzoli, Serie A, arbitri Serie A, nuovo designatore Serie A

Che svolta epocale per il calcio italiano e non solo: quella di oggi è la giornata d’esordio assoluto del Video Assistant Referee (volgarmente chiamato moviola in campo) nel campionato di Serie A.

A decidere però sarà sempre il direttore di gara (aiutato dalle segnalazioni delle assistenti), come ha sottolineato più volte il direttore delle designazioni arbitrali, Rizzoli. La tecnologia verrà utilizzata soltanto per le situazioni definite “da protocollo” e non per altro. Sì  per gol, rigori, rossi diretti e scambi di identità, no per tutto il resto. E sarà sempre l’arbitro a invocarla.

 Gli addetti al Var saranno gli arbitri di Serie A che si occuperanno dell’assistenza telematica e sostituiranno gli addizionali di porta, non più necessari. Sono due gli addetti al Var, insieme al direttore di gara, a cui spetta sempre l’ultima parola.
 L’arbitro, può fidarsi comunque del parere degli assistenti, oppure intervenire di persona, segnalando anche al pubblico l’intervento con un gesto che indicherà la forma di un monitor (e arrestando il gioco di conseguenza).

Ecco i 4 casi, durante il corso della partita, in cui l’arbitro potrà richiedere l’ausilio del Var:

 CONVALIDA DI UN GOL — Se ci sono infrazioni in occasione di un gol (fallo di mano, fuorigioco), gli assistenti possono avvertire l’arbitro, sia in caso di convalida che in caso di non convalida.

RIGORE?
 
— La Var aiuta nei casi di episodi che avvengono all’interno dell’area di rigore. Può aiutare l’arbitro a decidere se assegnare (o no) un penalty.

ROSSO — La Var non sarà mai utilizzata sui cartellini gialli, ma interverrà in caso di potenziali cartellini rossi.

SCAMBIO DI IDENTITA’ — Spesso è accaduto di sbagliare persona e di ammonire giocatori che non c’entravano nulla con la sanzione disciplinare applicata.

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