Verona – Empoli 2 – 1, LE PAGELLE: super Tameze, Simeone e Pinamonti flop
Verona – Empoli 2 – 1 | Marcatori: 6′ s.t. Barak (V), 22′ s.t. Romagnoli (E), 46′ s.t. Tameze (V)
Il Verona di Tudor si conferma tra le squadre più in forma del campionato. Ennesima vittoria del club veneto, che batte anche l’Empoli al termine di un match molto bello da vedere. Da quando è arrivato il tecnico il Verona ha giocato 10 partite, ne ha vinte 5, pareggiate 4 e persa una (a San Siro contro il Milan).
Verona (3-4-2-1): Montipò 6; Ceccherini 6, Günter 5, Dawidowicz 5,5; Faraoni 6, Veloso 6, Tameze 7,5 (dal 50′ s.t. Sutalo s.v.), Casale 5,5 (dal 1′ s.t. Lazovic 6, dal 51′ s.t. Magnani s.v.); Caprari 6,5, Barak 7,5; Simeone 4,5 (dal 51′ s.t. Hongla s.v.).
Empoli (4-3-1-2): Vicario 6,5; Fiammozzi 6, Romagnoli 6,5, Luperto 6, Marchizza 6; Haas 6 (dal 30′ s.t. Asllani 6), Stulac 6 (dal 30′ s.t. Bandinelli 5,5), Henderson 5,5 (dal 12′ s.t. Ricci 6); Di Francesco 6 (dal 39′ s.t. Ismajli s.v.); Pinamonti 5, Mancuso 5 (dal 12′ s.t. Barjami 6).
I MIGLIORI
Barak: ennesima prestazione convincente. Unisce qualità e quantità fondamentali per legare centrocampo e attacco. Il gol non è più una sorpresa, visti i suoi numeri alti.
Tameze: probabilmente lo vedremo in una grande squadra dalla prossima stagione. Centrocampista completo, moderno, che così come molti suoi compagni sta vivendo una stagione magica. Allo scadere segna il pesantissimo gol che regala i tre punti.
I PEGGIORI
Simeone: magia finita o incidente di percorso? Nel giorno in cui viene premiato calciatore del mese della Serie A sfodera una prestazione deludente che non si vedeva da molto tempo, sbagliando moltissimi palloni. Da capire se l’argentino è tornato “umano” o ha semplicemente incontrato una giornata storta.
Pinamonti: nel primo tempo si divora un gol non da lui e tutto sommato l’intesa con Mancuso non sembra delle migliori. Entra nel gol segnato da Romagnoli ma è troppo poco per salvare una prestazione insufficiente.
Günter: cicca la palla dentro l’area piccola e Romagnoli non deve far altro che spingerla dentro. Sfortunato, ma l’errore è imperdonabile.