Vittoria all’ultimo respiro, El Kaoutari piega il Genoa allo scadere
Vittoria all’ultimo respiro. La storia di Palermo-Genoa ha un “happy end” per i rosanero grazie ad un gol realizzato a tempo scaduto da El Kaoutari. Una rete che vale i primi tre punti in campionato per gli uomini di Iachini. Ed è curioso che, nel giorno in cui non c’erano attaccanti di ruolo, ci ha pensato un difensore a lasciare il segno e a spezzare in extremis l’equilibrio della partita. Il gol in mischia del franco-marocchino, che ha fatto esplodere i 22 mila del Barbera, è stato un segnale importante dopo il successo in Tim Cup contro l’Avellino. L’acuto del numero 34 premia, infatti, la caparbietà dei padroni di casa che, usciti indenni da un momento iniziale di sofferenza, con gradualità hanno creato i presupposti per il successo.
Costretto in attacco a fare i conti con una situazione di emergenza, Iachini non ha stravolto il copione tattico (3-5-1-1) e in avanti si è affidato alla velocità di Quaison, supportato da Vazquez, nel tentativo di mandare in tilt i piani difensivi di Gasperini. Senza un vero centravanti (nei prossimi giorni è atteso l’arrivo di Gilardino e sarà arruolabile anche il serbo Djurdjevic), il tecnico rosanero doveva giocoforza applicare delle formule alternative e, inevitabilmente, la squadra ha assunto una fisionomia diversa. Deputati alla fase offensiva erano in particolare i centrocampisti chiamati, con i loro inserimenti, ad attaccare gli spazi e garantite sbocchi alla manovra. Ma nel calcio, molto spesso, l’evoluzione di una partita scompagina le strategie delineate a priori da un allenatore. Confermano questa tesi la scelta di Iachini di inserire al 34′ del primo tempo Trajkovski al posto di Chochev passando al 3-4-1-2, e la necessità di adottare delle contromisure per contenere la qualità del gioco espressa dal Genoa. Una squadra ostica, ben strutturata e impostata da Gasperini con una mentalità offensiva. Un cliente scomodo, insomma, per i rosanero costretti più di una volta agli straordinari soprattutto nel primo tempo nel quale si è messo in luce un ispirato Pandev, “ipnotizzato” in due circostanze da un super Sorrentino.
I liguri hanno affrontato la gara a viso aperto e ne ha beneficiato lo spettacolo al quale, comunque, ha contribuito anche il Palermo con un gioco solo a tratti convincente ma con alcune fiammate particolarmente incisive. Le traverse colpite nel primo tempo da Rigoni e nel secondo da Vazquez sono prove evidenti del coefficiente di pericolosità della compagine di Iachini. Il Palermo, da questo punto di vista, ricomincia da dove aveva terminato: i 21 legni colpiti nella scorsa stagione e gli altri due nel match di sabato scorso in Coppa Italia contro l’Avellino continuano a suonare come una maledizione. Cambia lo scenario ma il film rosanero prosegue nel segno della continuità. La stessa continuità attraverso la quale si è sviluppata la trama del match contro il Genoa. Dopo un primo tempo vibrante, infatti, anche la ripresa ha regalato emozioni grazie soprattutto alla verve delle due squadre, in campo con un atteggiamento propositivo e senza particolari tatticismi. Con il risultato in bilico fino all’ultimo istante solo un episodio poteva cambiare l’inerzia della partita e il colpo risolutivo lo ha trovato il Palermo con El Kaoutari. Un colpo letale per il Grifone.