Zamparini: “Lascio il Palermo in buone mani, orgoglioso di quanto fatto”
Termina un’era, ne inizia un’altra. Maurizio Zamparini saluta il Palermo e dà il via alla presidenza di Paul Baccaglini. Il patron friulano, dopo i tanti annunci, lascia la mano all’italo-americano. In conferenza stampa, Zamparini è un fiume in piena: “Certamente è un giorno molto allegro per me. In questi giorni ho riflettuto molto e sono molto contento perché devo dire grazie a Palermo per questa meravigliosa esperienza e devo ringraziare Paul perché lascerò il Palermo in buone mani. Ho conosciuto Paul qualche mese fa nel 2016 quando sono stato avvicinato tramite Tacopina da Cascio. Cascio si presentò negli uffici di Venezia da Tacopina e c’era anche Paul, che era il suo consulente finanziario. Dopodiché con Cascio non si è concluso nulla, ma con Paul abbiamo proseguito seguendo gli asset che avevamo nel nostro Paese e che non riusciamo a far partire. Lui con grande soddisfazione si è messo a disposizione e siamo arrivati, conoscendoci meglio. Il suo fondo è interessato, prima si è parlato solo di stadio e centro sportivo, ma dopo anche del Palermo Calcio. Io gli ho spiegato le mie difficoltà negli ultimi anni, non avendo la possibilità di investire come una volta. Questo non è solo del Palermo ma anche di tutto il resto”
“Io non ho più 60 anni, adesso ne ho 76 ed è endemico che certe motivazioni e passioni scemino per l’età e la stanchezza – prosegue Zamparini – Io sarò un consulente, senza funzione di alcun genere nella gestione della società. Lui dovrà formare l’asset con le sue forze. Mi dispiace che in questi giorni sia sia messa in discussione tutta l’operazione, perché in 16 anni che sono a Palermo vuol dire che certe persone non mi hanno conosciuto. Io ho sempre fatto quello che ho promesso, i risultati sportivi non si promettono ma si raggiungono e non ho detto mai bugie”.
“Ultimamente è stata messa in dubbio anche la sicurezza finanziaria del club per delle truffe che ho subito ed ho denunciato. Quando sono arrivato neanche si pagavano le penne e la carta igienica, spero che i palermitani siano contenti perché mi hanno aiutato fino a 2 anni fa come esempio di correttezza. Penso che sia un orgoglio per i palermitani, ma mi dispiace aver subito insulti da una parte della tifoseria. Non ho rancore ma non è bello, bisogna imparare dagli altri stadi come l’Inghilterra e la Germania. Io oggi vi saluto e vi presento Paul che secondo me è la persona giusta per forza economica ed entusiasmo per affrontare gli investimenti sia nel Palermo Calcio che nel nostro Paese. Io ho spiegato che gli investi umanitari per il nostro Paese è creare sicurezza per i nostri figli. Sono contento di iniziare con loro questo percorso fuori dal calcio, si realizza un sogno che avevo da tanti anni quando ho iniziato con il movimento della gente. Ringrazio tutti voi. Da oggi Paul è presidente effettivo, ma nel consiglio di amministrazione rimango ancora dentro con lui e quando ci sarà anche il closing finanziario lui prenderà tutte le decisioni”.
L’ex patron torna a parlare del mercato invernale: “Fare una campagna acquisti in questa situazione di classifica sarebbe stato dissennato. Chi vuole può parlare con Salerno, lui ha gestito il mercato ed ha cercato due difensori ed un centrocampista. Non si potevano fare grandi spese, basti pensare che l’Inter per prendere Gagliardini dall’Atalanta ha fatto un prestito biennale con obbligo di riscatto. Io non posso andare a gennaio a pagare tanto dei brocchi. Ho guardato avanti, pensando al futuro. Lui è venuto qui per programmare già da adesso le due opzioni: il Palermo resta in Serie A, il Palermo va in Serie B e poi risale“.
Prosegue Zamparini: “Non mi sono tolto un peso, ma un amore. L’amore spero che rimanga lo stesso, è un po’ quando divorzi. Quando mi sono separato dalla mia moglie sono stato male per tre anni, per questo amore spero di non soffrire così tanto (ride, ndr). Il progetto dell’amico Paul mi affascina, mi terrà impegnato per il mio Paese. Quando si arriva alla mia età si capisce che si è lavorato poco per il proprio Paese. Stadio? Si fa se ci sono i soldi”, conclude.
“Io ho sempre fatto quello che ho promesso, i risultati sportivi non si promettono ma si raggiungono e non ho detto mai bugie”…siamo alla frutta…
… e un po’ vergognato per quanto distrutto, no?