Zamparini: “Vi racconto la mia passione per il calcio, adesso creo posti di lavoro”
Intervistato da “La Repubblica”, Maurizio Zamparini ha parlato della sua esperienza nel mondo del calcio: “Sono stato a capo del Venezia per quindici anni. Con il rosanero questo è il quattordicesimo. Ma ci sono da aggiungere gli anni con il Pordenone. Io sono nato su un campo di calcio nel vero senso della parola. Il cortile della mia casa a Sevegliano era attiguo al campo del paese mentre la cucina si affacciava proprio sul terreno di gioco. Dai 4 ai 18 anni ho sempre giocato a pallone sino alla prima categoria. Nel calcio non parlerei di investimenti perché non si guadagna. Direi più che si può parlare di un disinvestimento. È un hobby. C’è chi va in barca a vela, chi ha le fidanzate, chi gioca al casinò. Io ho l’hobby del calcio. Mi piace perché è una bella vetrina che ti dà popolarità Quando entri dentro a questo meccanismo uscirne diventa difficile. Diventi protagonista. Diventi uno schiavo. Però non ho mai fatto una pazzia. Ho commesso tanti errori e tante cose le ho indovinate, ma non ho mai fatto pazzie. Sono un tipo impulsivo, ma prima di prendere una decisione ragiono sempre. Mi confronto con tante persone, alla fine però l’ultima parola è sempre la mia. In trent‘anni, tra Venezia e Palermo, ho perso almeno trecento milioni di euro. A Palermo non è più il tempo del primo Zamparini che aveva grandi possibilità economiche, che ha portato il Venezia dalla C2 alla serie A e il Palermo dalla serie B all’Europa. Adesso, con le risorse che mi sono rimaste, punto a creare posti di lavoro, a dare impulso all’economia con le mie aziende”.