Zaniolo accusato di esercizio abusivo di scommesse: lui nega
Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa. È questa l’accusa che la Procura di Torino contesta a Nicolò Zaniolo, coinvolto insieme a Sandro Tonali e Nicolò Fagioli nel caso scommesse.
La fattispecie contestata è quella prevista all’art 4 della legge 401 del 1989. “Chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1 (appunto illegali, ndr.), fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da lire centomila a lire un milione (da 51 a 516 euro, ndr.)“.
La polizia che si è recata a Coverciano non ha interrogato Zaniolo e Tonali ma ci hanno pensato genitori, familiari e procuratori sportivi. I due avrebbero ammesso le scommesse ma non riguardanti il calcio. “Era solo poker e blackjack“, avrebbero dichiarato.
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