Palermo, casa dolce casa: altre 4 sfide per diventare una… Potenza

FOTO PEPE/PUGLIA

Per il Palermo di Roberto Boscaglia non c’è tempo di festeggiare e neanche di rifiatare: il campo chiama di nuovo e subito, bisogna darci sotto e non farsi trovare impreparati. Batte alle porte un altro impegno delicato allo stadio Barbera: arriva il Potenza nel recupero di un’altra delle partite non giocate causa virus, un avversario che ha nove punti in classifica come i rosanero, ma due partite in più, dieci contro le otto dei padroni di casa.

Squadra da prendere con le pinze e assolutamente da non sottovalutare, quella lucana. Ma squadra da battere comunque, senza troppe discussioni: il Palermo dovrà smaltire molto rapidamente la stanchezza per i troppi impegni, così evidente nell’ultimo scampolo della partita vinta con la Paganese e fare di tutto per vincere ancora. Vincere e basta. Solo questo dev’essere l’obiettivo degli uomini di Boscaglia nella sfida di domani e nelle tre successive ancora tra le mura amiche (vuote, ma sempre confortanti) contro la Turris il 25 novembre – domenica 22 il Palermo riposerà, avrebbe dovuto affrontare il Trapani che non c’è più -, il Monopoli il 29 e la Viterbese il 2 dicembre. Una sequenza straordinariamente preziosa: tra recuperi e partite regolarmente in calendario la squadra rosanero avrà in quello che è il suo stadio l’opportunità di imprimere la svolta al suo campionato, rendendolo consono alle aspettative proprie e degli appassionatissimi tifosi. Per farlo, è ovviamente indispensabile vincerle tutte queste sfide.

Lo stadio, il nostro carissimo e affascinante stadio ai piedi del Monte Pellegrino, è e resterà ancora a lungo vuoto ma al Palermo non manca certamente la vicinanza e il calore dei suoi tifosi: lo dimostra la festosa accoglienza riservata ai giocatori all’uscita del Barbera dopo la vittoria con la Paganese, in segno di apprezzamento per il nuovo successo e di incoraggiamento per i prossimi impegni. Un clima generale finalmente sereno, che può molto aiutare nel difficile prosieguo del campionato e che certamente costituisce uno dei pochi motivi di gioia nel tristissimo momento che stimo vivendo.

La vittoria di domenica scorsa con la squadra campana, sicuramente non tra le peggiori e comunque molto esperta nella palude della Serie C, ha sostanzialmente confermato i forti progressi evidenziati a Castellammare di Stabia, con la variante della sofferenza finale – non tanto per i pericoli effettivamente corsi, quanto per la tenuta in campo – a fronte del tentativo ospite di pareggiare in extremis. Ribadisco quanto ho scritto a caldo sul mio profilo Facebook a fine partita: la vittorie sono anche più belle quando si soffre per conquistarle e certamente così è per il 2-1 del Palermo contro la Paganese. Dimostrare di sapere lottare, con spirito combattivo e di squadra, quando la stanchezza ti taglia le gambe, è una qualità in più che servirà parecchio.

Per il resto, confermo quanto ho scritto nel precedente appuntamento con il Vulcanico rosanero: la mano di Roberto Boscaglia, sull’approccio alla partita e sul gioco di questo Palermo, ma anche sulla gestione della squadra che sembra avere sempre più fiducia nel suo allenatore (come dimostra il meraviglioso abbraccio di Saraniti a Boscaglia dopo il gol) adesso si vede con chiarezza e contro la Paganese si è vista soprattutto nel primo tempo, quando il fiato c’era tutto. Spumeggianti le trame offensive, belli entrambi i gol di Rauti e Andrea Saraniti, ancora a segno nel “suo” stadio, anche se il sicuramente promettente giovane attaccante ex Torino ha confermato i suoi limiti di maturità, non coprendo dietro in occasione del gol del 2-1 del difensore ospite Schiavino. Ma di tempo per crescere e dare il meglio di sè ce n’è ancora tanto.

Con il recupero di diversi giocatori dopo le vicissitudini sempre in agguato legate al virus, Boscaglia ha avuto la possibilità di tornare a effettuare i suoi cambi ed è evidente che nelle prossime partite a distanza così ravvicinata, quando ci sarà bisogno di fiato, muscoli e risorse fresche in campo, potere disporre quasi dell’intera rosa e soprattutto di giocatori preziosi come Crivello e Silipo o capaci di fare la differenza come Gregorio Luperini sarà di fondamentale importanza per vincerle tutte, l’unico obiettivo che conta davvero, lo ripetiamo perché per il Palermo e il suo blasone è così.

E adesso, come disse Amatore Sciesa, tiremm innanz, sotto con il Potenza e forza Palermo !

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2 thoughts on “Palermo, casa dolce casa: altre 4 sfide per diventare una… Potenza

  1. Il calendario dei recuperi poteva essere fatto meglio. Il Palermo giocherà domani 18 Novembre, poi il 25, poi Domenica 29 e poi il 2 Dicembre. Secondo me era meglio giocare con la Turris lunedi 23 e no invece il 25, per avere un intervallo di tempo maggiore di riposo tra una partita e l’altra.

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